Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "L'entusiasmo è la linfa dei napoletani. Napoli è una succursale sfortunata di un'Italia che non funziona. Per me non esiste un 'made in Italy' se non c'e' 'un made in Naples'. Sorridere, con il cinema o con il calcio, mi fa piacere. Dobbiamo lavorare per far mostrare i muscoli al Napoli, al di là di andare o no in A. C'e' gente che si è permessa di dire che io non voglio andare in A poichè dovrei pagare un bonus alla curatela, mentre io non devo più nulla alla curatela. Nel mio piccolo, con il cinema, ho cercato sempre di vivere in maniera organizzata; questa mentalità la sto applicando anche al calcio. Sto portando un pò di sole al Napoli, ma non dobbiamo eccitarci troppo. Noi napoletani dobbiamo fare sistema e sovvertire l'inerzia italiana. Purtroppo seguirò in tv Napoli-Modena in nave, poichè sto girando un film su una nave. Ho fatto il diavolo a quattro con Sky per farmi installare un apparecchio per seguire il match su una nave di 320 metri e, alla fine, ci sono riuscito. Il mio cuore però sarà sempre al San Paolo. Mi fa piacere che il basket femminile napoletano abbia vinto uno scudetto. Il 3° scudetto del Napoli? Il provincialismo italiano non mi interessa. Gli scudetti li lascio agli altri; miro ad essere una squadra internazionalmente riconosciuta. Sul nostro portale abbiamo avuto contatti dal Polo Nord e dal Polo Sud. Al Napoli deve interessare la Champions League. Non mi interessa se lo scudetto lo ha vinto l'Inter. Noi preferiamo la Coppa Europea. Serie A, serie B e serie C sono per i novantenni. Io mi sento giovanissimo. Pensare al calcio di 20 anni fa mi manda al manicomio. Dovremmo fare un campionato dove nessuno sale e nessuno scende. Noi siamo gli Stati Uniti d'Europa. Nell'NBA i migliori giocatori vanno anche all'ultima in classifica. Il Napoli deve poter giocare con il PSG, la Dinamo Kiev e il Real Madrid. Il basso profilo che noi viviamo in Italia non mi va giù. Poi ci vantiamo di avere tanti prodotti come la pizza, le Ferrari, Valentino, Armani, Venezia e il Golfo di Napoli: e dopo? Sono nel calcio da tre anni e non ho gli occhi bendati. Reja? Tolti 4-5 allenatori, non ci sono altri allenatori interessanti. Reja conosce l'ambiente ed è un brav'uomo. Reja è stato un abilissimo interprete del tempo parallelo che viveva. E' facile mandare a quel paese la gente, piuttosto che tenersela vicino. Avrei potuto licenziare Reja, ma poi chi mettevano al suo posto? Molti avrebbero gioito dicendo "brav' 'o presidente, finalmente ha capito", ma nella vita ci vuole equilibrio. Non sto facendo una sfiammata, il mio è un progetto. Non è che una volta arrivato in A lascerò il Napoli. Reja è un seme che sta dando il suo frutto. Io sindaco di Napoli? Lo lascio fare alla Iervolino che, come Bassolino, è un politico di livello. Mi sento un condottiero, poichè nella vita ho sempre fatto a cazzotti con tutto e con tutti per far valere le mie ragioni".
Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine
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