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il capitalismo buono dei Moratti - Intervista a Giorgio Meletti

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2010 16:39
13/10/2010 14:29
 
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In Italia ci sono dei miti, uno di questi è il capitalismo buono dei Moratti. Come si fa a voler male a dei galantuomini che investono la mancia della domenica per la sicurezza degli operai di Sarroch (CA) e rendono poveri in canna gli azionisti che hanno comprato le azioni della Saras, deprezzate quasi in tempo reale rispetto al loro collocamento? I Moratti sono ovunque. A capo della più grande raffineria del Mediterraneo costruita in Sardegna, in un (ex) paradiso terrestre, presidenti dell'Inter, consiglieri della Pirelli, sindaci di Milano con il PDL, ma anche consiglieri di opposizione nella stessa città. Il loro tratto nobile e la condiscendenza nei confronti della plebe che li contraddistingue da sempre li rende superiori a ogni bassezza. Loro sì che sono dei sciur.
"Quando una famiglia come Moratti spende per la sicurezza di oltre 2 mila operai della sua fabbrica, meno di quanto spende per lo stipendio del portiere dell’Inter Julio Cesar, vuole dire che qualcosa nel capitalismo italiano non sta funzionando!" dal libro di Giorgio Meletti: " Nel Paese dei Moratti - Sarroch Italia, una storia ordinaria di capitalismo coloniale ".

Intervista a Giorgio Meletti, giornalista

Il capitalismo coloniale dei Moratti

"Sono Giorgio Meletti, ho firmato questo libro intitolato “Nel Paese dei Moratti - Sarroch Italia, una storia ordinaria di capitalismo coloniale”. Tutto parte da una giornata indimenticabile per me della storia del capitalismo italiana che è il 26 maggio 2009, quando a Sarroch, vicino a Cagliari, tre operai sono morti in una maniera incredibile, inspiegabile nella raffineria Saras di proprietà dei fratelli Moratti. Quella vicenda mi ha colpito per varie ragioni: 1) i mass media l’hanno quasi completamente ignorata, tre morti sul lavoro in un colpo solo, normalmente interessano le cronache per alcuni giorni, pensate alla Thyssen Group che ha monopolizzato per settimane giornali e televisioni. In questo caso tutti si sono subito dimenticati, non ho potuto non pensare che al fondo di questo ci fosse un atteggiamento vagamente razzista, perché uso questa parola? Perché in Italia esiste una forma di capitalismo coloniale che è quella che io ho voluto raccontare, ci sono aziende o famiglie che si impadroniscono di pezzi di territorio, specificamente nel sud del Paese e ne determinano la vita, il futuro, le scelte, in realtà ne sfruttano le risorse ambientali e il lavoro, sfruttano la popolazione residente, senza minimamente occuparsi di dare a questi territori, a queste comunità, un progetto di futuro.
Per questo ho scritto in questo libro che i Moratti a Sarroch, come la FIAT a Termini Imerese, hanno un comportamento che somiglia a 150 anni di distanza, a quello della Compagnia delle Indie. Ma l’incidente di Sarroch in sé è una storia che merita di essere raccontata, perché si parla genericamente della sicurezza sul lavoro e degli incidenti di chi lavora in fabbrica, senza che, quasi mai, ci sia un’indagine approfondita, in questo caso, per esempio, è interessante notare come “Il Sole 24 ore”, principale giornale economico italiano, di proprietà della Confindustria, il giorno dopo l’incidente, lo riportò in un breve articolo a pag. 23, ipotizzando che i tre operai fossero rimasti intossicati da residui di azoto. Pensate un po’, l’azoto compone l’aria che respiriamo per il 79%, quindi non è proprio tossico, l’azoto in sé sotto forma di residui, ma non esistono i residui di azoto, comunque è innocuo, il problema è che l’azoto diventa letale quando viene respirato puro. Se l’azoto dal 79% passa al 90/95 o 100% uccide in 10 secondi, questa banale scoperta che chiunque di noi può fare leggendo Wikipedia sembra che a Saras non sia stata fatta da nessuno, questi tre operai sono potuti entrare dentro una cisterna satura di azoto, tutti sono morti in 10 secondi e l’indagine fatta dalla magistratura ha scoperto che la legge italiana, la legge sulla sicurezza del lavoro, prevede 10 diverse regole per la stessa cosa, per impedire che un uomo entri in una cisterna satura di azoto. Qualcuno dice che la legge è ridondante, che è oppressiva per le imprese, una legge che va alleggerita. Questo qualcuno è la Confindustria, ma anche il ministro del Lavoro Sacconi lo dice spesso, è un dibattito che va avanti da tempo.
In questo caso la legge si è rivelata insufficiente, delle 10 regole per impedire che un uomo entri in una cisterna satura di azoto e muoia all’istante, la Saras, queste 10 regole le ha violate tutte e 10 e questa è la ragione per cui proprio l’azienda in sé, come persona giuridica, adesso risulta indagata per omicidio colposo plurimo dalla Procura della Repubblica di Cagliari.

I tre morti dimenticati di Sarrach e gli azionisti della Saras
Quando succede una cosa del genere dentro una fabbrica, credo che non si possa non collegare un fatto così al ritratto di un capitalismo italiano in pieno declino, quando la famiglia Moratti che possiede in Sardegna la più grande raffineria del Mediterraneo, spende per la sicurezza degli altri 2 mila operai che ci lavorano tutti i giorni, in mezzo a quegli impianti pericolosissimi dove ci sono temperature di centinaia di gradi, pressioni dei fluidi pazzesche, basta che salti un bullone e può essere una strage... quando una famiglia come Moratti spende per la sicurezza di oltre 2 mila operai della sua fabbrica, meno di quanto spende per lo stipendio del portiere dell’Inter Julio Cesar, vuole dire che qualcosa nel capitalismo italiano non sta funzionando!
Nel libro ho citato ciò che ha scritto su Facebook un operaio della Saras tre giorni prima che gli operai morissero dentro la cisterna: “Il problema è che per la sicurezza il precariato è deleterio, perché per lavorare in una raffineria ci vogliono mesi e talvolta anni per abituarti e assimilare i concetti di base per non farsi male e ecco che il male dell’Italia si scontra con il problema della sicurezza, come fa una persona che per mesi scalda le panche della piazza, a destreggiarsi in quella giungla di linee e di pericoli?”, questa è l’analisi di un operaio che non a caso parla dei precari, dei tre operai morti, due erano giovani operai precari, senza un posto di lavoro fisso.
Il precariato non è solo una forma del disagio dei lavoratori giovani, e spesso neanche giovani, è una forma di organizzazione delle aziende italiane, è una forma determinante, questo è un libro sulla sicurezza del lavoro, sulla storia dei tre operai, ma è anche un libro che fotografa tutti i difetti strutturali del capitalismo italiano, quelli per i quali l’economia italiana da 15 anni ha smesso di crescere.
La famiglia Moratti che spende per la sicurezza degli operai meno che per lo stipendio del portiere dell’Inter, è la stessa famiglia che un giorno decide di vendere, di collocare in Borsa 1/3 del capitale della Saras, i fratelli Gianmarco e Massimo Moratti intascano 1.700.000.000 Euro e vendono per 6 Euro l’una delle azioni che oggi, a 4 anni di distanza, valgono meno di un Euro e mezzo, i risparmiatori che hanno investito sulle azioni della Saras hanno perso oltre 3/4 del loro capitale in 4 anni e adesso aspettano l’esito di un’inchiesta giudiziaria che su quell’operazione finanziaria è stata fatta e per la quale una serie di banchieri d’affari tra i più rinomati, risultano indagati.

by beppegrillo.it
[Modificato da metalalby 13/10/2010 14:32]
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13/10/2010 14:30
 
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come non detto
[Modificato da Takerlord 13/10/2010 14:33]
13/10/2010 14:32
 
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risistemata.

+ ke altro ho sbagliato sezione.
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Mi fanno male le dita
13/10/2010 14:33
 
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Sui morti della Saras massimo rispetto. Quando una persona muore sul lavoro è sempre una tragedia, e quel bastardo che non gli ha permesso di rispettare le condizioni di sicurezza deve pagare amaramente.

Sulle azioni della Saras un unico commento:


AHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAH


Il giornalista non ne capisce un cazzo, dovrebbe esser radiato e mutilato in curva Nord per ogni parola scritta fuoriposto.

Ah, letto che viene dal blog di Grillo.
Quando morirà quel porco bastardo sarà comunque troppo tardi, pezzo di merda.
[Modificato da Megablast 13/10/2010 14:37]
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13/10/2010 14:37
 
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Siccome attualmente sono affetto da pigrizia cronica.. non ho voglia di leggere tutto l'articolo.

Quindi se qualche anima pia mi spiega in parole povere la situazione mi fa un favore, anche se posso immaginare visto da che sito arriva.
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13/10/2010 14:39
 
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Se tu credi ancora nelle favole del capitalismo buono, allora ok, sei libero di pensare pure che i soldi di Moratti siano più sporchi di quelli di Franco Sensi, Agnelli e Berlusconi. Ma a me onestamente tutto ciò fa molto ridere. Perché se parliamo di calcio, allora parliamo di calcio.

Se vogliamo parlare del fatto che il calcio è uno dei tanti teatrini per i poveri che i potenti si divertono ad orchestrare per passare pure per buoni e corretti e per farsi idolatrare invece di farsi crocifiggere, allora parliamo di questo. Ma non far interagire i due piani a vanvera.

Ma lo sai che agli Agnelli i soldi li diamo noi italiani? Togliendoli alle pensioni, all'istruzione, alla sanità per mantenere la Fiat? E vieni a parlarmi pure del fatto che Berlusconi è meno peggio di Moratti? Uno che ha costruito il proprio impero finanziario grazie a Craxi e come minimo con la compiacenza dei mafiosi? Ma di che cavolo stiamo parlando? Ed Abramovic, pensi che sia meglio? E gli sceicchi che stanno dietro al Manchester City? E pensi che ad un Preziosi qualunque gliene fotta qualcosa del fatto che lui butta i soldi per comprarsi Palacio e intanto i suoi operai prendono 800 euro al mese?

Ma in tutto questo non ci puoi buttare in mezzo gli stemmi dei club.
13/10/2010 14:39
 
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Re:
Maul Comix, 13/10/2010 14.37:

Siccome attualmente sono affetto da pigrizia cronica.. non ho voglia di leggere tutto l'articolo.

Quindi se qualche anima pia mi spiega in parole povere la situazione mi fa un favore, anche se posso immaginare visto da che sito arriva.




Non hai nemmeno voglia di far partite il video di youtube che ho postato e che devi solo ascoltare? [SM=x54481]
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13/10/2010 14:48
 
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Re:
KaiserSp, 13.10.2010 14:39:

Se tu credi ancora nelle favole del capitalismo buono, allora ok, sei libero di pensare pure che i soldi di Moratti siano più sporchi di quelli di Franco Sensi, Agnelli e Berlusconi. Ma a me onestamente tutto ciò fa molto ridere. Perché se parliamo di calcio, allora parliamo di calcio.

Se vogliamo parlare del fatto che il calcio è uno dei tanti teatrini per i poveri che i potenti si divertono ad orchestrare per passare pure per buoni e corretti e per farsi idolatrare invece di farsi crocifiggere, allora parliamo di questo. Ma non far interagire i due piani a vanvera.

Ma lo sai che agli Agnelli i soldi li diamo noi italiani? Togliendoli alle pensioni, all'istruzione, alla sanità per mantenere la Fiat? E vieni a parlarmi pure del fatto che Berlusconi è meno peggio di Moratti? Uno che ha costruito il proprio impero finanziario grazie a Craxi e come minimo con la compiacenza dei mafiosi? Ma di che cavolo stiamo parlando? Ed Abramovic, pensi che sia meglio? E gli sceicchi che stanno dietro al Manchester City? E pensi che ad un Preziosi qualunque gliene fotta qualcosa del fatto che lui butta i soldi per comprarsi Palacio e intanto i suoi operai prendono 800 euro al mese?

Ma in tutto questo non ci puoi buttare in mezzo gli stemmi dei club.




A me sembra che qui si dica ben altro: che gli Agnelli, Berlusconi, Sensi etc siano dei gran maiali penso sia noto a tutti e ampiamente dibattuto e argomentato su tante e diverse testate e in un grande arco di tempo, da almeno 20 anni a questa parte.
Qui si vuole semplicemente far notare che i Moratti sono maiali allo stesso livello, sebbene, non si sa come (oppure lo si sa fin troppo bene ma si fa finta di non vedere), delle loro porcherie non si trova notizia da nessuna parte.
tutto qui. Che poi col calcio non abbia nulla a che fare e sto articolo andasse postato nell'Off topic è un'altra cosa.
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Non ho interessi nella vita
13/10/2010 16:11
 
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Re:
metalalby, 13/10/2010 14.29:

i fratelli Gianmarco e Massimo Moratti intascano 1.700.000.000 Euro e vendono per 6 Euro l’una delle azioni che oggi, a 4 anni di distanza, valgono meno di un Euro e mezzo




Dal momento che tutti si riempiono la bocca dicendo che Massimo è lo scemo della famiglia, possiamo dire con assoluta certezza che è tutta colpa di Gianmarco.


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Non ho un c.... da fare!!!
13/10/2010 16:20
 
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Re:
Megablast, 13/10/2010 14.33:

Sui morti della Saras massimo rispetto. Quando una persona muore sul lavoro è sempre una tragedia, e quel bastardo che non gli ha permesso di rispettare le condizioni di sicurezza deve pagare amaramente.

Sulle azioni della Saras un unico commento:


AHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAH


Il giornalista non ne capisce un cazzo, dovrebbe esser radiato e mutilato in curva Nord per ogni parola scritta fuoriposto.

Ah, letto che viene dal blog di Grillo.
Quando morirà quel porco bastardo sarà comunque troppo tardi, pezzo di merda.




La parte sulla sicurezza è scandalosa, semplicemente non si sa quello che si scrive o dice. Uno dei ragazzi morti era mio amico e lavoravano tutti e 3 per la ditta di cui ero socio fino ad un anno fa, quindi qualcosina la so. Premettendo che il processo non è ancora finito, la colpa di quello che è accaduto è dei 3 operai che sono entrati dentro la cisterna senza previa autorizzazione. Si dicono tante cose, tra le quali il fatto che la cisterna dovesse essere bonificata; ma ad ogni modo resta il fatto che il caposquadra ancora non era tornato col foglio firmato quando il fatto è accaduto. Ora, il primo ad essere entrato aveva gravi problemi personali (famiglia allucinante, provo un dolore immenso e quel merdoso del padre ora sarà contento) e probabilmente l'avrà fatto senza pensarci, gli altri lo hanno seguito a ruota per soccorrerlo. Ma nessuno di questi era un novellino sprovveduto, sono cazzate, precari o meno. Perché è vero che a Daniele ad esempio non avevano fatto un contratto a tempo indeterminato, ma veniva chiamato di continuo (cosa abituale, ma vorrei sottolineare che i 3 non lavoravano direttamente per la SARAS, quindi basta cazzate) e conosceva benissimo le procedure, così come conosceva i rischi di entrare in una cisterna simile. Lo stesso Daniele aveva già avuto problemi dentro la raffineria: qualche anno prima era entrato in coma perché era caduto da un ponteggio (non altissimo) perché era fumato. Lui stesso ammetteva che la colpa era solo sua. Ora, chiarite queste cose, ho fonti certe che il processo sia cambiato e la responsabilità non verrà attribuita alla raffineria, semmai alla ditta per cui lavoravano (procedura standard quando la responsabilità è di coloro che si infortunano).

Se c'è una cosa sulla quale non si transige in SARAS è la sicurezza, se ti trovano 3 volte senza elmetto ti licenziano (prima ti richiamano, poi ti sospendono, infine ti mandano via), all'ingresso c'è un tabellone gigante che tiene conto degli infortuni e delle ditte maggiormente colpite (in modo che tutti conoscano la situazione e si adeguino alle ditte migliori). Le ditte col minor numero di infortuni ricevono incentivi, quelle maggiormente disastrate rischiano di non veder rinnovato il contratto.

No, ma parliamo dello stipendio di Julio Cesar, del precariato, del capitalismo malato e altre stronzate simile, il tutto senza sapere assolutamente niente di come vadano le cose. E magari c'è anche chi va dietro a queste stupidaggini.

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13/10/2010 16:42
 
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Re: Re:
Capt. Jack Sparrow, 13/10/2010 16.11:




Dal momento che tutti si riempiono la bocca dicendo che Massimo è lo scemo della famiglia, possiamo dire con assoluta certezza che è tutta colpa di Gianmarco.






Quoto.

Comunque o mi fai un riassunto o puppi
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13/10/2010 17:35
 
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Re: Re:
John Locke., 13/10/2010 16.20:




La parte sulla sicurezza è scandalosa, semplicemente non si sa quello che si scrive o dice. Uno dei ragazzi morti era mio amico e lavoravano tutti e 3 per la ditta di cui ero socio fino ad un anno fa, quindi qualcosina la so. Premettendo che il processo non è ancora finito, la colpa di quello che è accaduto è dei 3 operai che sono entrati dentro la cisterna senza previa autorizzazione. Si dicono tante cose, tra le quali il fatto che la cisterna dovesse essere bonificata; ma ad ogni modo resta il fatto che il caposquadra ancora non era tornato col foglio firmato quando il fatto è accaduto. Ora, il primo ad essere entrato aveva gravi problemi personali (famiglia allucinante, provo un dolore immenso e quel merdoso del padre ora sarà contento) e probabilmente l'avrà fatto senza pensarci, gli altri lo hanno seguito a ruota per soccorrerlo. Ma nessuno di questi era un novellino sprovveduto, sono cazzate, precari o meno. Perché è vero che a Daniele ad esempio non avevano fatto un contratto a tempo indeterminato, ma veniva chiamato di continuo (cosa abituale, ma vorrei sottolineare che i 3 non lavoravano direttamente per la SARAS, quindi basta cazzate) e conosceva benissimo le procedure, così come conosceva i rischi di entrare in una cisterna simile. Lo stesso Daniele aveva già avuto problemi dentro la raffineria: qualche anno prima era entrato in coma perché era caduto da un ponteggio (non altissimo) perché era fumato. Lui stesso ammetteva che la colpa era solo sua. Ora, chiarite queste cose, ho fonti certe che il processo sia cambiato e la responsabilità non verrà attribuita alla raffineria, semmai alla ditta per cui lavoravano (procedura standard quando la responsabilità è di coloro che si infortunano).

Se c'è una cosa sulla quale non si transige in SARAS è la sicurezza, se ti trovano 3 volte senza elmetto ti licenziano (prima ti richiamano, poi ti sospendono, infine ti mandano via), all'ingresso c'è un tabellone gigante che tiene conto degli infortuni e delle ditte maggiormente colpite (in modo che tutti conoscano la situazione e si adeguino alle ditte migliori). Le ditte col minor numero di infortuni ricevono incentivi, quelle maggiormente disastrate rischiano di non veder rinnovato il contratto.

No, ma parliamo dello stipendio di Julio Cesar, del precariato, del capitalismo malato e altre stronzate simile, il tutto senza sapere assolutamente niente di come vadano le cose. E magari c'è anche chi va dietro a queste stupidaggini.





se lo dici tu allora ci credo...comunque moratti un giro dal dentista se lo potrebbe fare...anche senza elmetto..
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13/10/2010 18:19
 
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3 giornate a samuel
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Non ho un c.... da fare!!!
13/10/2010 18:45
 
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Re: Re:
John Locke., 13/10/2010 16.20:




La parte sulla sicurezza è scandalosa, semplicemente non si sa quello che si scrive o dice. Uno dei ragazzi morti era mio amico e lavoravano tutti e 3 per la ditta di cui ero socio fino ad un anno fa, quindi qualcosina la so. Premettendo che il processo non è ancora finito, la colpa di quello che è accaduto è dei 3 operai che sono entrati dentro la cisterna senza previa autorizzazione. Si dicono tante cose, tra le quali il fatto che la cisterna dovesse essere bonificata; ma ad ogni modo resta il fatto che il caposquadra ancora non era tornato col foglio firmato quando il fatto è accaduto. Ora, il primo ad essere entrato aveva gravi problemi personali (famiglia allucinante, provo un dolore immenso e quel merdoso del padre ora sarà contento) e probabilmente l'avrà fatto senza pensarci, gli altri lo hanno seguito a ruota per soccorrerlo. Ma nessuno di questi era un novellino sprovveduto, sono cazzate, precari o meno. Perché è vero che a Daniele ad esempio non avevano fatto un contratto a tempo indeterminato, ma veniva chiamato di continuo (cosa abituale, ma vorrei sottolineare che i 3 non lavoravano direttamente per la SARAS, quindi basta cazzate) e conosceva benissimo le procedure, così come conosceva i rischi di entrare in una cisterna simile. Lo stesso Daniele aveva già avuto problemi dentro la raffineria: qualche anno prima era entrato in coma perché era caduto da un ponteggio (non altissimo) perché era fumato. Lui stesso ammetteva che la colpa era solo sua. Ora, chiarite queste cose, ho fonti certe che il processo sia cambiato e la responsabilità non verrà attribuita alla raffineria, semmai alla ditta per cui lavoravano (procedura standard quando la responsabilità è di coloro che si infortunano).

Se c'è una cosa sulla quale non si transige in SARAS è la sicurezza, se ti trovano 3 volte senza elmetto ti licenziano (prima ti richiamano, poi ti sospendono, infine ti mandano via), all'ingresso c'è un tabellone gigante che tiene conto degli infortuni e delle ditte maggiormente colpite (in modo che tutti conoscano la situazione e si adeguino alle ditte migliori). Le ditte col minor numero di infortuni ricevono incentivi, quelle maggiormente disastrate rischiano di non veder rinnovato il contratto.

No, ma parliamo dello stipendio di Julio Cesar, del precariato, del capitalismo malato e altre stronzate simile, il tutto senza sapere assolutamente niente di come vadano le cose. E magari c'è anche chi va dietro a queste stupidaggini.





Quoto tutto dalla prima all'ultima riga. Questo è veramente un giornalista del cazzo. Ragionare prima di scrivere certe cazzate su un libro è tanto difficile?
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14/10/2010 10:20
 
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Re: Re:
John Locke., 13/10/2010 16.20:




La parte sulla sicurezza è scandalosa, semplicemente non si sa quello che si scrive o dice. Uno dei ragazzi morti era mio amico e lavoravano tutti e 3 per la ditta di cui ero socio fino ad un anno fa, quindi qualcosina la so. Premettendo che il processo non è ancora finito, la colpa di quello che è accaduto è dei 3 operai che sono entrati dentro la cisterna senza previa autorizzazione. Si dicono tante cose, tra le quali il fatto che la cisterna dovesse essere bonificata; ma ad ogni modo resta il fatto che il caposquadra ancora non era tornato col foglio firmato quando il fatto è accaduto. Ora, il primo ad essere entrato aveva gravi problemi personali (famiglia allucinante, provo un dolore immenso e quel merdoso del padre ora sarà contento) e probabilmente l'avrà fatto senza pensarci, gli altri lo hanno seguito a ruota per soccorrerlo. Ma nessuno di questi era un novellino sprovveduto, sono cazzate, precari o meno. Perché è vero che a Daniele ad esempio non avevano fatto un contratto a tempo indeterminato, ma veniva chiamato di continuo (cosa abituale, ma vorrei sottolineare che i 3 non lavoravano direttamente per la SARAS, quindi basta cazzate) e conosceva benissimo le procedure, così come conosceva i rischi di entrare in una cisterna simile. Lo stesso Daniele aveva già avuto problemi dentro la raffineria: qualche anno prima era entrato in coma perché era caduto da un ponteggio (non altissimo) perché era fumato. Lui stesso ammetteva che la colpa era solo sua. Ora, chiarite queste cose, ho fonti certe che il processo sia cambiato e la responsabilità non verrà attribuita alla raffineria, semmai alla ditta per cui lavoravano (procedura standard quando la responsabilità è di coloro che si infortunano).

Se c'è una cosa sulla quale non si transige in SARAS è la sicurezza, se ti trovano 3 volte senza elmetto ti licenziano (prima ti richiamano, poi ti sospendono, infine ti mandano via), all'ingresso c'è un tabellone gigante che tiene conto degli infortuni e delle ditte maggiormente colpite (in modo che tutti conoscano la situazione e si adeguino alle ditte migliori). Le ditte col minor numero di infortuni ricevono incentivi, quelle maggiormente disastrate rischiano di non veder rinnovato il contratto.

No, ma parliamo dello stipendio di Julio Cesar, del precariato, del capitalismo malato e altre stronzate simile, il tutto senza sapere assolutamente niente di come vadano le cose. E magari c'è anche chi va dietro a queste stupidaggini.





Grazie per la precisazione, ovviamente di tutto questo non ero a conoscenza come lo sei tu.

Quindi ricapitolando, il buon Giorgio Meletti ha scritto un libro sulla base di un cazzo?

Perchè se la roba sulla sicurezza è una stronzata, quella delle azioni una puttanata, che ha scritto a fare sta merda?
E Grillo quando muore?
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