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28/11/2010 10:10 | |
Seduta di rifinitura a Boccadifalco
Riscaldamento a secco, possesso palla e partita finale: questo il programma dell'allenamento che il Palermo ha disputato questa mattina al Tenente Onorato di Boccadifalco, in vista del match di domani sera contro la Roma.
I CONVOCATI PER LA ROMA
Questi i giocatori rosanero convocati per il match di domani contro la Roma:
PORTIERI: Benussi, Brichetto, Sirigu.
DIFENSORI: Balzaretti, Bovo, Cassani, Garcia, Goian, Glik, Munoz.
CENTROCAMPISTI: Bacinovic, Ilicic, Kasami, Liverani, Migliaccio, Nocerino, Pastore, Rigoni.
ATTACCANTI: Maccarone, Miccoli, Pinilla.
CONFERENZA DI DELIO ROSSI A BOCCADIFALCO
L'allenatore rosanero Delio Rossi questa mattina a Boccadifalco ha parlato alla stampa al termine della seduta di rifinitura della squadra. “Domani sera affronteremo una squadra molto forte - ha detto il tecnico - e ce la giocheremo indipendentemente dalla classifica per non rovinare il nostro buon momento. Non sarà per me un derby, l’unico mio derby èquello con il Catania essendo io l’allenatore del Palermo e non quello della Lazio. Sono soddisfatto per il recupero degli infortunati, tra un po’ avrò a disposizione anche Hernandez e adesso sta a me capire se riconfermare la stessa formazione o apportare qualche modifica. La sfida tra Pastore e Menez? Javier ha due anni in meno del francese e a quest’età rappresentano una differenza importante. Tuttavia, se Ranieri preferisce Menez, io mi tengo stretto Pastore”.
PRIMAVERA: PALERMO-CATANIA 4-2
Importante successo casalingo per la Primavera del Palermo allenata da Paolo Beruatto, che oggi pomeriggio ha sconfitto 4-2 il Catania nella gara valevole per l’11a giornata del Campionato Primavera Tim - Trofeo “Giacinto Facchetti”. Dopo l’iniziale vantaggio etneo siglato al 9’ del primo tempo da Cibele, ci pensa il brasiliano Joao Pedro a ribaltare il punteggio andando a segno al 15’ e al 29’, in entrambi i casi su calcio di rigore. Al 47’ il pareggio del Catania porta la firma di Cuomo. Al quarto minuto della ripresa gol di Pieri su assist di Maltese. Due minuti prima del triplice fischio Joao Pedro, ancora una volta dal dischetto, chiude i conti.
Simplicio: "Menez più completo di Pastore, emozione a Palermo"
[ venerdì 26 novembre, 2010 ore: 18:23 ]
Simplicio:
Certo, adesso deve tirare acqua al suo mulino. Chissà se c’entra qualcosa la tacita rivalità tra brasiliani e argentini, sta di fatto che Fabio Simplicio dalla torre butta giù Pastore. E salva Menez. "Javier è un trequartista, un giocatore a cui piace sempre avere il pallone tra i piedi e deve essere lasciato libero di fare il suo gioco - spiega il centrocampista giallorosso a Sky Sport24 - Menez può fare diversi ruoli, gioca più per la squadra, è più completo".
"Sarà emozionante tornare a Palermo e incontrare gli amici e la gente che mi ha sostenuto fino alla fine. Ricordo tante cose belle, ma sicuramente la migliore è stata l’amicizia con gente che non c’entra niente con il calcio. Quattro anni culminati con un particolare odio-amore con i suoi vecchi tifosi. La fotografia di questo ossimoro è Palermo-Parma, quanto il brasiliano risolse la partita entrando dalla panchina: "È stata una situazione in cui non mi sarei mai voluto trovare - ammette Simplicio - È toccato a me, ho messo quella palla dentro mentre mi fischiavano e tutti dopo hanno applaudito".
Quando capì che Fabio Simplicio non avrebbe rinnovato il contratto, Maurizio Zamparini ci rimase male, e non fece nulla per nasconderlo. Acqua passata per il centrocampista brasiliano, "Per me non sono più problemi - assicura - Avevo detto che avrei onorato il contratto fino alla fine e così è stato. Zamparini mi aveva promesso che se ci fosse stata una squadra importante mi avrebbe lasciato libero".
Zamparini: "Abbiamo bloccato due giocatori, Pastore pronto rinnovo con clausola 70mln"
[ venerdì 26 novembre, 2010 ore: 19:04 ]
"Abbiamo già bloccato due giocatori e altri due li bloccheremo entro una decina di giorni. Il mercato del Palermo di gennaio sarà impostato indipendentemente dalla posizione di classifica della squadra. La loro nazionalità? Non ve lo dirò mai...". Lo ha detto a Giovanni Di Marco di Sky Sport 24 il presidente Maurizio Zamparini, oggi presente all'allenamento dei rosa a Boccadifalco. Su "sponda" Pastore, il numero uno di viale del Fante ha aggiunto. "Abbiamo fatto notevoli passi avanti col procuratore del giocatore per quanto riguarda il rinnovo del contratto e questo per me vale più di una firma. Confermo la clausola di 70 milioni e per Pastore un anno in più di contratto con sostanziale aumento dell'ingaggio".
Bovo: Mia cara Roma voglio superarti
[ sabato 27 novembre, 2010 ore: 11:57 ]
Bovo: Mia cara Roma voglio superarti
Per favore, non parlategli di Roma. Nessun astio, ci mancherebbe, solo la stanchezza di sentirsi fare sempre le stesse domande. Cesare Bovo non rinnega nulla del suo passato giallorosso e della città dov’è cresciuto ma in questa maniera vuole anche dire che lui il futuro se l’è costruito in maniera autonoma. Tanto per cominciare, è uno dei pilastri del Palermo ormai da tre anni, ha partecipato alla crescita della realtà rosanero assumendo un ruolo sempre più importante stagione dopo stagione; è tornato nel giro della Nazionale; dopo aver contribuito a “svezzare” Kjaer, sta facendo lo stesso col nuovo compagno di reparto Munoz; e se la Roma della sua infanzia resta in uno spicchio del cuore, domani state certi che farà di tutto per batterla. Ecco la sua intervista in esclusiva per il Corriere dello Sport
Bovo, leviamoci subito il dente. Se facesse gol alla Roma esulterebbe?
"Certo. Ne faccio così pochi, che quando mi capita festeggio eccome"
E la parte giallorossa di Cesare cosa proverebbe?
"Giro l’Italia calcistica da quando avevo 19 anni; oggi ne ho 27. Non ci sono più molte cose che mi tengono così attaccato a Roma. Del mio passato nelle giovanili, del mio tifo romanista da ragazzo lo sanno tutti. Domenica rivedrò con piacere persone assieme a cui sono sono cresciuto. Tutto qui".
Se il Palermo vince, opera il sorpasso. Ed ottiene la terza vittoria consecutiva.
"Cerchiamo la quadratura di squadra attraverso la continuità di risultati. Il Palermo è una realtà che sta crescendo, da quando è tornato in A è sempre stato protagonista. L’anno scorso, quando sfiorammo la Champions, è stato il migliore per il gruppo e per la città. Puntiamo a ripeterci".
Lei è fra quelli, assieme a Cassani, che fa parte di questo progetto ormai da più tempo. Palermo può fare un altro passo avanti?
"In questo momento non saprei. La nostra filosofia è quella di andare avanti un impegno alla volta, in campionato e nelle Coppe. Siamo consapevoli di essere una squadra forte ma preferiamo non parlare di obiettivi specifici. La situazione del Palermo la definirei stabile. C’è una politica societaria molto chiara, che punta sui giovani da lanciare, inseriti in un’ossatura collaudata".
Bovo dunque come chioccia del gruppo?
"E’ normale che i vecchi traccino la strada agli altri. Se sembra strano indicarmi come “vecchio”, data l’età, diciamo esperto".
Accanto a lei l’anno scorso c’era un talento come Kjaer, oggi è arrivato Munoz. Può tracciare un paragone fra i due?
"Diversissimi sul piano fisico, accomunati solo dall’età. Kjaer ha potuto avere un’introduzione più agevole nel nostro calcio perché non è stato subito titolare, Munoz ha giocato immediatamente. Come forza fisica, l’argentino è anche superiore a Kjaer e devo dire che impara velocemente. Rispetto alle prime giornate, è migliorato notevolmente. Io cerco di dare loro qualche consiglio. Parlo poco? Parlo quando serve, non mi piace farlo per dare fiato alla bocca. La comunicazione coi compagni è però un aspetto nel quale devo migliorare, ma quando occorre mi faccio sentire anche con poche parole".
Cesare è un ragazzo semplice, alieno dal protagonismo. Forse questo nel calcio è uno svantaggio?
"Se devo andare sotto i riflettori, vorrei che fosse solo per quanto faccio in campo. Non mi piace il contorno del calcio. Nella vita mi accontento di poco, una chiacchierata a casa con gli amici e le persone con cui sto bene. Per me conta il campo e il giudizio del mio allenatore; se da più stagioni riesco sempre a giocare titolare vuol dire che riscuoto la loro fiducia e questo mi basta".
Argomenti scabrosi: Nazionale e Juventus...
"Per niente. In Nazionale Prandelli mi ha convocato, mi ha dato la possibilità di dimostrare, sono rimasto fuori solo dall’ultima chiamata. Ma il ct non mi doveva nessuna spiegazione, neppure ci ho pensato. Ovvio che dispiace un po’ ma è uno stimolo per fare ancora meglio. Della Juventus non so cosa dire. Non ho nessuna notizia di contatti: io penso che resterò a Palermo ma non sempre decide la volontà del giocatore. Magari è la società che vuole cambiare e tu ti devi adeguare".
Parliamo della famosa “ fase difensiva” del Palermo della quale si parla tanto...
"E un po’ a sproposito... Intanto è sempre un discorso di reparto e mai individuale. E’ proprio il lavoro d’insieme che fa la differenza. Le ultime partite dimostrano che le cose sono migliorate ma le caratteristiche del Palermo ci portano a costruire gioco sin dalla difesa, a cercare l’azione sulle fasce. I nostri terzini in fase offensiva ce li invidia tutta Italia. E’ chiaro che qualche rischio in più lo corriamo, ma io credo che il gioco valga la candela. Continueremo con questa mentalità".
E di Ranieri, un romano sulla panchina della Roma, che pensa?
"Grande allenatore ma non lo conosco personalmente. Il fatto che sia romano è un aspetto romantico, ma non credo che incida. Un professionista s’immedesima nella città in cui lavora. Per esempio mi sembra difficile che un palermitano possa fare meglio di Rossi sulla nostra panchina, proprio perché vivendo qua Rossi dà tutto per Palermo".
Munoz: El "Chiqui" è pronto per blindare Palermo
[ sabato 27 novembre, 2010 ore: 12:05 ]
Munoz: El
Chiqui i tacchetti li ha affilati. Li ha affilati incrociando il meglio del calcio italiano dal punto di vista offensivo: Eto’o, Ibrahimovic, Toni, Maxi Lopez. No, Chiqui non è più il talento a volte un pò distratto delle prime partite. Lo ha ammesso anche lui: a livello tattico non ci capiva quasi nulla, e ha dovuto imparare, in fretta, anche grazie a un “istruttore” come Delio Rossi, uno che sa come valorizzare le qualità giovanili depurandole da quel cocktail di anarchismo e ingenuità così tipico nei ventenni intenzionati a conquistare il mondo.
Ezequiel Matias Muñoz ora è pronto per affrontare l’ultimo esame di guida: Marco Borriello, l’attaccante che con i suoi gol (nove in stagione) sta facendo volare la Roma. Chiqui con quella faccia da pugile è quasi l’archetipo del difensore argentino. Attenti e anche cattivi, tipi alla Passarella (o alla Tarantini quando eccedono) o alla Samuel, vero idolo del ragazzo, un esempio da replicare in campo. Chi lo conosce garantisce che, in realtà, nella vita di tutti i giorni è allegro e solare, curioso. "Mi piace Palermo, mi ricorda Pergamino" , ha detto riferendosi alla maggiore tranquillità della sua città natale rispetto al caos della capitale, lontana oltre duecento chilometri
Nonostante i vent’anni, non è arrivato da perfetto sconosciuto. Un paio d’anni fa lo avevano seguito club grandissimi come Real Madrid e Milan; sembrava sul punto di passare alla Fiorentina. Il Palermo è stato lesto e coraggioso: quattro milioni e mezzo di euro per un giocatore reduce da un infortunio. Ma Zamparini, imprenditore di successo, sa bene che gli investimenti sono sempre rischiosi. L’importante è che il rischio sia calcolato. Muñoz lentamente sta dissipando gli ultimi dubbi. E la sua crescita ha finito per coincidere, inevitabilmente, con la crescita del Palermo, peraltro certificata dalla classifica. "In Italia il calcio è assai più difficile e più tecnico".
Non è facile per un ragazzo di vent’anni, seppur cresciuto nel Boca, adeguarsi in fretta in questa nuova realtà. Kjaer ebbe tempi più diluiti di adattamento; lui ha dovuto bruciare le tappe. Pastore gli fa da chioccia. Il fratello Josè Luis gli fa compagnia e lo aiuta, con la sua presenza, a superare le insidie della nostalgia, il ricordo della casa lontana. Al resto provvedono gli allenamenti, il campo, gli impegni. Ma Chiqui è uno dalle idee chiare: voleva questo perché ogni giocatore argentino sogna il grande salto in Europa, il salto compiuto da gente come Maradona e Messi. E lui che ha cominciato a tirare calci a un pallone ad appena cinque anni con la maglia dell’Argentinos Pergaminos, non poteva certo rinunciare a questo sogno.
Dopo il derby vittorioso con il Catania, molte paure sono state superate. Ne è rimasta una sola: suo fratello Josè Luis gli somiglia, la sera ama immergersi nella movida palermitana e lui teme che qualcuno possa incorrere in uno scambio di persona. Perché lui in questo momento ha tempo soltanto per il calcio. In Argentina lo attendeva un futuro da tappezziere, il mestiere del padre; in Italia può materializzarsi un presente da campione di calcio. Qualche sfida alla Play Station con l’amico e compagno di squadra Garcia e, semmai, qualche partita a ping pong, gioco in cui dichiara di essere un fuoriclasse. Ma alla leggerezza delle racchette, è preferibile la pesantezza dei tacchetti.
Roma: Vucinic Ko, Pizzarro andrà in panchina
[ sabato 27 novembre, 2010 ore: 12:05 ]
Si è conclusa a Trigoria la rifinitura della Roma prima della partenza per Palermo. La mattinata è stata caratterizzata dall'infortunio alla caviglia sinistra di Vucinic a causa di una zolla sul terreno di gioco. E' stato lo stesso tecnico capitolino a raccogliere la zolla "incriminata". Probabilmente il montenegrino salterà la trasferta di Palermo, anche se si attendono le prime indicazioni da parte dello staff sanitario. Lavoro differenziato per Okaka e Taddei, mentre dalle indicazioni della partitella finale, si prospetta la terza panchina di fila per il cileno Pizarro. Ranieri ha provato la coppia d'attacco Totti-Borriello.
Roma, Ranieri: "Il Palermo è in gran forma. Pastore-Menez? sono due talenti"
[ sabato 27 novembre, 2010 ore: 15:09 ]
Roma, Ranieri:
"La Roma non vince in trasferta? Non vedo problemi, di recente abbiamo vinto a Basilea. Capita di passare questi momenti. Non piangiamoci addosso". Così Massimo Ranieri, alla vigilia della trasferta di Palermo. "E’ un caso che da quando Simplicio sta giocando la Roma si sia ripresa? Fabio è un buonissimo giocatore, non è un caso che quando è entrato ha fatto bene. Ovviamente non è un solo un giocatore che può spostare gli equilibri ma sta facendo molto bene la sua parte. Il Palermo sta attraversando un ottimo momento, quei tre davanti fanno la differenza. Mi aspetto un Palermo garibaldino".
"Contro il Palermo lo stadio sarà strapieno e noi dobbiamo essere forti. Se sono d’accordo con Zamparini, Roma forte in difesa, Palermo avanti? Io non rispondo ai presidenti".
"Pizarro? Ora sta al cento per cento è pronto. Menez-Pastore? L’argentino fa diversi gol, Jeremy sta lavorando molto per migliorare questo aspetto. Il calcio è fantasia, dare emozioni al pubblico ed entrambi lo fanno. Sono due talenti e sentiremo parlare molto di loro in futuro". |