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All Night Express vs Kyle O’Reilly & Adam Cole – 7,5: Per la serie “vogliamo il pubblico coinvolto sin dall’inizio”. Opener a ritmo elevato, gestita per la maggior parte da O’Reilly e Cole e lo spettacolo può soltanto beneficiarne. King e Titus subiscono azioni su azioni, eseguite con rapidità sorprendente e con gesti folli come il DDT sull’apron e il drop kick in corsa di Kyle dall’apron fino alle transenne. Match adrenalinico per permettere al pubblico, che risponde ottimamente, di entrare subito nel clima di un evento così importante. Vittoria finale per gli ANX, ma O’Reilly e Cole diventano già over ed è la coppia face di cui la federazione ha bisogno per proporre, in futuro, feud nuovi anche per la corsa al titolo.
TJ Perkins vs Colt Cabana – 6,5: Match giusto per rifiatare dopo le emozioni dell’opener: i due impostano l’incontro secondo una struttura decisamente particolare, ossia quello del susseguirsi di counter utilizzano le leve del loro corpo. Così si assiste a tentativi di roll up, a lunghe fasi al tappeto che non risultano mai noiose grazie al comedy di Cabana. Perkins regge bene il gioco e il risultato è quello di un match gradevole, pur senza particolari scossoni. Il finale, invece, poteva essere costruito meglio: è arrivato in maniera abbastanza improvvisa, cogliendo impreparato il pubblico.
Sara Del Rey & Serena Deeb vs Daizee Haze & Awesome Kong – 7-: Match verso il quale non avevo il benché minimo hype, ma questo mi ha consentito di apprezzare al meglio quanto visto sul ring. Il pubblico si lascia coinvolgere (quasi emozionanti i cori “CM Punk” al primo tag di Sara con Serena) e questo ha dato maggior spessore ad un match in cui si sono comunque viste azioni gradevoli e in cui la potenza della Kong e la grinta della Del Rey si sono distinte rispetto al resto. Nota di merito anche per Serena che sacrifica una spalla per offrire una spear sulla Kong.
Sonjay Dutt vs Eddie Edwards – 7,5: Match che parte con la chiara premessa di non avere lo stesso sapore che avrebbe avuto un Edwards vs Omega. Detto questo, si sa comunque come Sonjay, quando si deve far affidamento su un buon tasso atletico, risponde sempre alla chiamata ed ecco un match divertente e dinamico, in cui i due si fronteggiano alla pari, pur non mettendo mai in discussione il risultato finale. Eddie è sempre più over con il pubblico e questo non può che essere un bene in vista di un 2011 che per lui dovrebbe rappresentare l’anno della definitiva consacrazione. Un plauso ad entrambi per aver costruito un match solido, pur avendo a disposizione una preparazione molto breve.
Christopher Daniels vs Homicide – 7-: Verso questo match, alla vigilia, nutrivo forti dubbi: se da una parte i nomi coinvolti potevano far sognare un signor match, dall’altra bisognava fare i conti con le loro reali condizioni fisiche, con la ruggine che ‘Cide ha portato con sé dopo il periodo trascorso in TNA, con l’età che avanza. Come previsto, dunque, l’incontro non è stato eccelso: i due non hanno mai spinto realmente sull’acceleratore, mostrando sì una parte del loro repertorio (anche in questo caso, prende piede la componente nostalgica con i Tre Amigos di ‘Cide e il pubblico che inneggia ad Eddie), ma senza mostrare quella giusta grinta e quel crescendo ideale che un match del genere avrebbe dovuto offrire. A questo si aggiunge un finale che fa leggermente storcere il naso, ma è stato comunque un piacere veder combattere l’una di fronte all’altra due leggende di questa federazione (con il ritorno anche di Julius Smokes).
The Kings of Wrestling & Shane Hagadorn vs Jay, Mark & Papa Briscoe – 7+: Viste le premesse e le dovute riserve legate alla presenza di due non wrestlers, direi che la contesa si è attestata su buoni livelli. Ben lontana da quanto offerto dai KOW e dai Briscoes durante questo 2010, ma comunque gradevole per chiudere un cerchio che aveva coinvolto tutti i membri delle fazioni. Shane e Papa, per fortuna, vengono usati poco, ma quando il padre di Jay e Mark entra in azione, lo fa con maggior disinvoltura del manager dei Kings, regalando dapprima il momento comedy del bacio alla Del Rey per poi arrivare alla conclusione con un Doomsday Device ben realizzato. Il resto è un incontro standard tra tag team in cui i Kings e i Briscoes mettono in mostra la loro bravura, seppur con il freno a mano tirato.
Davey Richards vs Roderick Strong – 9,5: Un autentico capolavoro di intensità, pathos, sforzo fisico e storytelling. Il match è aperto a qualsiasi risultato e il pubblico di New York si infiamma dall'inizio, schierandosi interamente dalla parte di Richards, che insegue il suo sogno. Inizio puramente tecnico con ottime fasi al tappeto, in cui ognuno testa la resistenza dell’altro, cercando di mettere in crisi gli arti dell’avversario. Poi si cresce d’intensità, attimo dopo attimo, mossa dopo mossa, con alcuni scambi emozionanti e coinvolgenti come lo scambio di chop e calci all’angolo in cui Richards dà fondo alla sua energia. Ma la giostra non si ferma: dopo un’interferenza di Martini, che impedisce all’arbitro di assistere al tap out di Roddy, la lotta s’inasprisce ed ecco quindi che Strong getta Davey sul tavolo dei commentatori e lo schianta al suolo per cercare un count out. Insomma: una battaglia epica, quasi infinita, fino a quando si raggiunge il limite umano e Davey ne paga realmente le conseguenze, arrivando praticamente senza fiato alle fasi finali, ma avendo dato tutto quello che poteva per sconfiggere un Roderick duro a morire. Il finale, dunque, è quello di uno svenimento e ne seguono attimi di apprensione nel vedere Davey accasciato al suolo e soccorso da tutti per sincerarsi delle sue condizioni, per poi offrire quasi un’immagine struggente della sua delusione per il risultato finale: toccante il suo ritorno nel backstage.
Kevin Steen vs El Generico – Unsanctioned Fight without Honor - 9+: In un'atmosfera quasi surreale, ecco arrivare il capitolo finale di quello che io definirei tranquillamente il Feud of the year (come invocato dalla folla). L'inizio è abbastanza lento, come se Steen e Generico fossero due cani rabbiosi in piena fase di studio prima di lasciar esplodere la loro ira. Certo, si ricorre subito all'uso di oggetti contundenti, ma tra uno spot e l'altro passa sufficiente tempo per consentire a Kevin, subito sanguinante, di interagire liberamente col pubblico come ha fatto durante quest'annata. Poi inizia il vero crescendo ed è un quadro ben delineato tra furia e psicologia, in cui si ripercorrono le tappe di questo feud e in cui i commentatori non mancano di ricordare il passato degli Steenerico, come quando si ricorre ad una scala per ferire l'avversario. Le fasi finali, poi, sono il tripudio del pathos, con una nota di overbooking, ma alla fine sensato, visto che coinvolge Corino e Cabana, protagonisti di questa rivalità, e in cui due arbitri vengono coinvolti e fatti fuori dall'autentica guerra scatenatasi tra i due. Splendido, a mio avviso, il momento finale con Generico pronto ad usare la stessa sedia con cui Steen lo aveva colpito, tradendolo, e con Mr.Wrestling che tenta di sfuggire all'inevitabile colpo di grazia, ricordando a Generico i bei tempi. Ma è tutto vano e il resto è un trionfo per El Generico, nell'attesa di vedere come verrà gestito questo ritiro di Kevin Steen.