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Restare aggrappati alla propria poltrona

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2010 16:17
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SINDACATO RAI BOCCIA MASI,
LUI: "VOGLIONO INTIMIDIRMI"
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Mauro Masi

Con 1.314 no, 77 sì, 29 schede bianche e 18 nulle, vince la sfiducia al direttore generale della Rai Mauro Masi nel referendum programmato dall'Usigrai. Su 1.878 aventi diritto al voto sono stati 1.438 i voti validamente espressi. Mancano però i voti di Venezia che per un problema burocratico postale non sono arrivati in tempo, dunque è come se non avessero votato. Nella scheda ai votanti veniva chiesto: «Alla luce delle politiche aziendali esprimi fiducia al direttore generale Mauro Masi?». Lo spoglio delle schede è avvenuto questa mattina a Roma.

MASI: VOGLIONO INTIMIDIRMI «Come tutte le cose prive di rilevanza formale e sostanziale, il voto Usigrai (associato alla consueta compagnia di giro) può essere solo o una manifestazione politica o un tentativo di intimorire». Lo dice il direttore generale della Rai, Mauro Masi, commentando l'esito del voto programmato dall'Usigrai. «Obiettivo fallito - sottolinea il dg - in entrambi i casi. Il primo perchè non c'era certo bisogno di questo costoso evento per sapere come è schierata politicamente Usigrai e soprattutto nel secondo caso perchè ci vuole ben altro e ben altri personaggi per provare solo ad intimorirmi. Anzitutto ciò non può che far rafforzare il mio impegno per una Rai autenticamente pluralista e con i conti in ordine e ciò anche per tutelare il lavoro e i posti di lavoro dei giornalisti dell'azienda».

USIGRAI: ESITO CLAMOROSO Un esito «clamoroso sia nelle partecipazioni al voto che nelle proporzioni del dissenso espresso. In un Paese democratico non se ne potrà non tener conto». Questo il commento a caldo del segretario dell'Usigrai Carlo Verna al referendum in cui ha prevalso la sfiducia al direttore generale Mauro Masi. «Un risultato che va - precisa Verna - al di là di ogni più rosea aspettativa».

ROGNONI: MASI NON HA SENSO RESPONSABILITA' «Grazie a Dio, di Mauro Masi ce n'è uno solo! Da oggi il direttore generale della Rai è infatti l'uomo più sfiduciato della storia del servizio pubblico». Così Carlo Rognoni, responsabile del forum per la Riforma del sistema radiotelevisivo del Pd sull'esito del referendum promosso dall'Usigrai. «Difficile immaginare, per una persona normale, che si possa far finta di niente dopo la valanga di voti contro. In ben più di 1.400 hanno partecipato - spiega - al referendum promosso dal sindacato dei giornalisti della Rai rispondendo alla domanda: 'Alla luce delle politiche aziendali fin qui perseguite, esprimi fiducia nel direttore generale della Rai Mauro Masi?'. Ebbene c'è stata una valanga di 'nò. E davanti a tutti quei 'nò un qualunque super dirigente con il senso di responsabilità non avrebbe dubbi:rassegnerebbe il mandato. Peccato che Masi avesse dichiarato, prima del referendum, che lui non avrebbe dato nessuna importanza al risultato! E oggi lo conferma». «Non resta che augurarsi che chi lo ha voluto in quel posto di capo azienda sia più sensibile e più responsabile. Anche se è davvero difficile pensare che Silvio Berlusconi, ormai nel mezzo di una bufera politica, sia oggi in grado di valutare serenamente la portata di quel pronunciamento dell'Usigrai e dei suoi iscritti. Possibile che in Parlamento non si ci sia oggi una maggioranza di uomini e donne di buon senso, in grado di capire che il sistema di governo della Rai è arrivato al capolinea? Noi del Pd - conclude - abbiamo depositato in Parlamento un testo semplice e chiaro proprio per cambiare subito la governance e rimettere il servizio pubblico in condizione di tornare operativo al meglio».

SOLIDARIETA' DI CAPEZZONE «Esprimo la mia solidarietà a Mauro Masi. Dall'Usigrai sono venuti i 'due minuti di odiò di orwelliana memoria. Ma stavolta è un rito stanco, una caricatura, una ripetizione fiacca che non spaventa nessuno. Sono certo che la dirigenza Rai non si farà intimidire»: così Daniele Capezzone portavoce del Pdl, sul referendum dell'Usigrai.
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