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Nella scuola pubblica si impara di più.

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2010 20:33
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10/12/2010 12:39
 
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L'Italia in basso per colpa delle private
La scuola pubblica italiana sta meglio di quello che sembra, basta leggere correttamente i dati. Sono le private la vera zavorra del sistema. Almeno stando agli ultimi dati dell'indagine Ocse-Pisa 1 sulle competenze in Lettura, Matematica e Scienze dei quindicenni di mezzo mondo. Insomma: a fare precipitare gli studenti italiani in fondo alle classifiche internazionali sono proprio gli istituti non statali. Senza il loro "contributo", la scuola italiana scalerebbe le tre classifiche Ocse anche di dieci posizioni. La notizia arriva nel bel mezzo del dibattito sui tagli all'istruzione pubblica e sui finanziamenti alle paritarie, mantenuti anche dall'ultima legge di stabilità, che hanno fatto esplodere la protesta studentesca.

"Nonostante i 44 miliardi spesi ogni anno per la scuola statale i risultati sono scadenti. Meglio quindi tagliare ed eliminare gli sprechi", è stato il leitmotiv del governo sull'istruzione negli ultimi due anni. E giù con 133 mila posti e otto miliardi di tagli in tre anni. Mentre alle paritarie i finanziamenti statali sono rimasti intonsi. Ed è proprio questo il punto: le scuole private italiane che ricevono copiosi finanziamenti da parte dello Stato fanno registrare performance addirittura da terzo mondo. I dati Ocse non lasciano spazio a dubbi. Numeri che calano come una mazzata sulle richieste avanzate negli ultimi mesi dalle associazioni di scuole non statali e da una certa parte politica. Questi ultimi rivendicano
la possibilità di una scelta realmente paritaria tra pubblico e privato nel Belpaese. In altri termini: più soldi alle paritarie.

Un mese fa, nel corso della presentazione del XII rapporto sulla scuola cattolica, la Conferenza episcopale italiana ha detto a chiare lettere che in Italia manca una "cultura della parità intesa come possibilità di offrire alla famiglia un'effettiva scelta tra scuole di diversa impostazione ideale". Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha anche sottolineato come, da un punto di vista economico, "la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare allo Stato italiano ogni anno cinque miliardi e mezzo di euro, a fronte di un contributo dell'amministrazione pubblica di poco più di 500 milioni di euro" e ricorda che "in Europa la libertà effettiva di educazione costituisce sostanzialmente la regola". Sì, ma con quali risultati?

Il quadro delineato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico attraverso l'indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) è impietoso. Il punteggio medio conseguito dai quindicenni italiani delle scuole pubbliche in Lettura e comprensione dei testi scritti è pari alla media Ocse: 489 punti, che piazzano la scuola pubblica italiana al 23° posto. Con le scuole private scivoliamo al 30° posto. Discorso analogo per Matematica e Scienze, dove il gap con la media dei paesi Ocse è di appena 5 punti: 492 per le statali italiane, che ci farebbero risalire fino al 25° posto, e 497 per i paesi Ocse. Mescolando i dati con quelli degli studenti che siedono tra i banchi delle private siamo costretti ad accontentarci in Scienze di un assai meno lusinghiero 35° posto.

Ma c'è di più: la scuola pubblica italiana, rispetto al ranking 2006, recupera 20 punti in Lettura, 16 in Scienze e addirittura 24 in Matematica. Le private, nonostante i finanziamenti, invece crollano. L'Ocse, tra gli istituti privati, distingue quelli che "ricevono meno del 50 per cento del loro finanziamento di base (quelli che supportano i servizi d'istruzione di base dell'istituto) dalle agenzie governative" e quelli che ricevono più del 50 per cento. E sono proprio i quindicenni di questi ultimi istituti che fanno registrare performance imbarazzanti: 403 punti in Lettura, contro una media Ocse di 493 punti, che li colloca tra i coetanei montenegrini e quelli tunisini.
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10/12/2010 12:44
 
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Le private in Italia sono diplomifici.

Quando andavo al liceo c'erano alcuni che venivano bocciati (non perchè facevano casino o altro, ma perchè teste di cazzo, capre) e poi facevano due anni in 1!!!!!!!!!

Di conseguenza togliere fondi alle pubbliche significa amputarsi la testa.
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10/12/2010 12:44
 
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Il sistema scuola-università italiano era eccellente, prima che ci mettesse le mani la Moratti.

E' innegabile che molti istituti privati, a qualsiasi livello, funzionino più come "aziende" dove lo studente è "un cliente da soddisfare", piuttosto che come scuole dove lo studente si deve guadagnare la promozione.

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10/12/2010 12:46
 
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credo che nessuno avesse dubbi. tranne qualche idiota memorabile.
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10/12/2010 12:47
 
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A livello liceale è vero, a livello universitario no,l dove la pubblica un livello di certe private non lo raggiungerà mai.
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10/12/2010 12:51
 
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Re:
Megablast, 10/12/2010 12.47:

A livello liceale è vero, a livello universitario no,l dove la pubblica un livello di certe private non lo raggiungerà mai.




infatti la normale di Pisa e' privata....
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10/12/2010 12:54
 
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Re:
Megablast, 10/12/2010 12.47:

A livello liceale è vero, a livello universitario no,l dove la pubblica un livello di certe private non lo raggiungerà mai.




Dipende dal settore.

Se parli di produzione scientifica, l'università pubblica produce molto di più qualitativamente e quantitativamente.

L'Università produce anche e soprattuto ricerca.

In questo momento aldilà del pubblico/privato l'università italiana ha due o tre perle e un sacco di cozze.
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10/12/2010 12:54
 
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Purtroppo è così, ho amici bocciati in un liceo pubblico che per convenienza sono andati in un liceo privato risolvendo tutti i propri problemi.

Lo feci pure io quel test in seconda superiore, sceglievano tre studenti di ogni classe ed io venni selezionato.

Questa indagine ha cmq mostrato anche la notevole differenza tra scuola del nord e del sud.
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10/12/2010 12:54
 
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Re:
Megablast, 10/12/2010 12.47:

A livello liceale è vero, a livello universitario no,l dove la pubblica un livello di certe private non lo raggiungerà mai.


Quelle che ti riporto sono dicerie che ho sentito , non ho riscontri, mi dicevano che IULM, San Raffaele, LIUC, LUISS, LUM, Università Europea di Roma, non siano proprio insormontabili, mentre mi hanno sempre parlato bene, nel senso che è severa, della cattolica.

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Re:
AtomBomb, 10.12.2010 12:44:

Il sistema scuola-università italiano era eccellente, prima che ci mettesse le mani la Moratti.

E' innegabile che molti istituti privati, a qualsiasi livello, funzionino più come "aziende" dove lo studente è "un cliente da soddisfare", piuttosto che come scuole dove lo studente si deve guadagnare la promozione.




In generale è vero ma non ovunque. Io ho studiato in un liceo scientifico privato (parecchio severo e sticazzi se dovevi pagare, mio fratello ci ha lasciato un anno) e grazie alle basi che ho imparato lì, sono riuscito a fare il Politecnico a Milano(università pubblica eccellente) laureandomi perfettamente in tempo (ing. Meccanica, non patatine...).
Dipende da tanti fattori e dalle diverse scuole/università. Generalizzare non porta a molto
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Re: Re:
AtomBomb, 10/12/2010 12.54:


Quelle che ti riporto sono dicerie che ho sentito , non ho riscontri, mi dicevano che IULM, San Raffaele, LIUC, LUISS, LUM, Università Europea di Roma, non siano proprio insormontabili, mentre mi hanno sempre parlato bene, nel senso che è severa, della cattolica.





Chaos e rogerio ho parlato di certe università, non di tutte. E son dati di fatto, basta chidere all'estero quali siano le università italiane più conosciute. E ripeto ho parlato di certe.

La LIUC è una patacca, rischia di andarci dopo il liceo dopo una presentazione in grande stile, salvo poi accorgermi che non era altro che un'università che regalava lauree.

Lo Iulm fa un argomento già non propriamente difficile, a me ne hanno parlato molto bene.

La Luiss è inferiore, a Roma, a Tor Vergata per economia, ma per giurisprudenza è ancora al top. Anche se rispetto a una ventina di anni fa è scesa molto.

La Cattolica è un'università fantastica, soprattutto per giurisprudenza. Ci sarei andato se non avessi schifato la Chiesa.
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10/12/2010 13:02
 
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Re: Re: Re:
Megablast, 10/12/2010 13.01:




Chaos e rogerio ho parlato di certe università, non di tutte. E son dati di fatto, basta chidere all'estero quali siano le università italiane più conosciute. E ripeto ho parlato di certe.

La LIUC è una patacca, rischia di andarci dopo il liceo dopo una presentazione in grande stile, salvo poi accorgermi che non era altro che un'università che regalava lauree.

Lo Iulm fa un argomento già non propriamente difficile, a me ne hanno parlato molto bene.

La Luiss è inferiore, a Roma, a Tor Vergata per economia, ma per giurisprudenza è ancora al top. Anche se rispetto a una ventina di anni fa è scesa molto.

La Cattolica è un'università fantastica, soprattutto per giurisprudenza. Ci sarei andato se non avessi schifato la Chiesa.



Il certificato di battesimo e teologia. [SM=x54505]


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Re: Re: Re: Re:
Angle 4ever, 10/12/2010 13.02:



Il certificato di battesimo e teologia. [SM=x54505]






Un esame di teologia all'anno [SM=x54487]

Ma a noi comunque la Cattolica ci fa le pompe [SM=x54477]
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Re: Re: Re:
Megablast, 10/12/2010 13.01:




Chaos e rogerio ho parlato di certe università, non di tutte. E son dati di fatto, basta chidere all'estero quali siano le università italiane più conosciute. E ripeto ho parlato di certe.

La LIUC è una patacca, rischia di andarci dopo il liceo dopo una presentazione in grande stile, salvo poi accorgermi che non era altro che un'università che regalava lauree.

Lo Iulm fa un argomento già non propriamente difficile, a me ne hanno parlato molto bene.

La Luiss è inferiore, a Roma, a Tor Vergata per economia, ma per giurisprudenza è ancora al top. Anche se rispetto a una ventina di anni fa è scesa molto.

La Cattolica è un'università fantastica, soprattutto per giurisprudenza. Ci sarei andato se non avessi schifato la Chiesa.




Si ma bisogna anche valutare il significato ideologico e sociale di certe istituzioni.
Io una roba come il San Raffaele la abbatterei a cannonate, imbottendo di tritolo Cacciari e Verzè, e non venite a dirmi che curano malattie perchè quella si chiama appropriazione di capitale umano per scopo di lucro.
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Re: Re: Re: Re:
rogerio guerrero, 10/12/2010 13.10:




Si ma bisogna anche valutare il significato ideologico e sociale di certe istituzioni.
Io una roba come il San Raffaele la abbatterei a cannonate, imbottendo di tritolo Cacciari e Verzè, e non venite a dirmi che curano malattie perchè quella si chiama appropriazione di capitale umano per scopo di lucro.




Ma io parlavo a livello di didattica, ci va una mia amica lì ma non so fare confronti con altre università. Io principalmente parlo del mio settore.
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