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Essere o Apparire?

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2010 02:54
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22/11/2010 11:56
 
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Ogni giorno,possiamo renderci conto di come ogni nostra azione sia soggetta inevitabilmente all'opinione (talvolta infamante,talvolta fallace) di chi ci sta intorno. Per questo motivo spesso nella vita siamo combattuti,e le nostre azioni sono spesso influenzate dalle conseguenze,dal giudizio che di noi potranno avere gli altri.

Pensate che nella vita sia più importante essere o apparire? Pensate che le cose vadano dimostrate solo a sè stessi o che il giudizio degli altri sia importante?

Siamo ciò che ci crediamo di essere o siamo come ci vedono gli altri? Quanto è importante,in una società,essere riconosciuti? Se in voi riconoscete dei meriti e gli altri non li riconoscono tentate di cambiare le altrui opinioni o vi basta essere in pace con voi stessi? Siete in pace con voi stessi se gli altri non hanno stima di voi? Si è qualcuno solo se gli altri vi ritengono tali? Siete dell'idea che qualsiasi cosa facciate per gli altri non andrà mai bene o che l'opinione altrui significhi realmente qualcosa?

A voi.

22/11/2010 11:57
 
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non lo so prendo una margherita e ti faccio sapere tra qualche minuto
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22/11/2010 12:02
 
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Re:
John Cena 85, 22/11/2010 11.57:

non lo so prendo una margherita e ti faccio sapere tra qualche minuto




con calma tranquillo. Aggiungi pure birra e patatine,dessert e caffè .
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Non ho interessi nella vita
22/11/2010 12:02
 
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non capisco perchè l'apparire deve essere per gli altri,uno vuol apparire anche per se stesso


e non capisco perchè uno deve scegliere, non è che se uno decide di essere agli occhi degli altri deve risultare uno sfigato trasandato.


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22/11/2010 12:05
 
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Re:
Daron Malakian 94, 22/11/2010 12.02:

non capisco perchè l'apparire deve essere per gli altri,uno vuol apparire anche per se stesso


e non capisco perchè uno deve scegliere, non è che se uno decide di essere agli occhi degli altri deve risultare uno sfigato trasandato.





Chiedo venia se non sono stato chiaro.

Ma io non intendevo affatto l'aspetto fisico o il modo di vestire. Cioè magari possono anche rientrare nel discorso,ma a meno che non mi sia espresso male intendevo altro.
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22/11/2010 12:11
 
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Io credo uno debba essere libero di essere o apparire come voglia, non credo debba esistere un manuale da seguire alla lettera. "How to Behave for Dummies". Non che cmabi qualcosa, altrimenti.

Comunque, tanto per, dimostrami come uno possa essere davvero "se stesso", se non siamo altro che il risultato di millenni di stupro da parte di chi non ha fatto altro che modellarci a proprio piacimento (religioni, politiche...), facendoci seguire le loro leggi/norme.
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22/11/2010 12:29
 
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Re:
~ e u p h o r i a, 22/11/2010 12.11:

Io credo uno debba essere libero di essere o apparire come voglia, non credo debba esistere un manuale da seguire alla lettera. "How to Behave for Dummies". Non che cmabi qualcosa, altrimenti.

Comunque, tanto per, dimostrami come uno possa essere davvero "se stesso", se non siamo altro che il risultato di millenni di stupro da parte di chi non ha fatto altro che modellarci a proprio piacimento (religioni, politiche...), facendoci seguire le loro leggi/norme.




No infatti William,era un po il punto del topic.

In tema di dibattito quasi tutti risponderebbero essere. Tuttavia se analizziamo pragmaticamente questo quesito,ci accorgiamo come invece spesso questo ci si contraddica ogni giorno. I problemi sorgono nel rapportarsi ogni giorno con altre persone e quanto queste e l'intera società ci influenzino,ci hanno influenzato e ci influenzeranno in maniera molto significativa. Cosa che infondo,anche se non riusciamo ad accettarla,ci rende tutti piuttosto simili. Quasi tutti aspiranti ad un modello di successo,bellezza che per quanto ce possiamo discostare è appunto frutto di uno stupro quotidiano. Oggi più che la religione o la politica,è la televisione e i media. Molti sociologi (chiedo perdono per non ricordarmi i nomi)definiscono questa come un era profondamente segnata dalla apparenza. "Sei qualcuno tante più persone di riconoscono come tale".

Sinceramente ciò che tu chiedi è molto difficile. Siamo si condizionati,influenzati da tutto ciò che ci è stato e che viviamo. Ma il modo di reagire a questo "stupro" da te così definito,è diverso in ognuno di noi. Da tale modo diverso di reagire,eccoti l'individualità di ognuno. La risposta da me data è ovvio che non spieghi un bel niente. Essere se stessi è davvero difficile,perchè saremo sempre condizionati. Il rifiutare ogni convenzione,mettere in discussione ogni cosa e ad aprirsi ad ogni realtà,per me è il primo passo verso una realizzazione piena della propria persona. Cosa che si ricerca,e che per natura non si riesce mai a raggiungere del tutto.
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Essere ovviamente.

Come fai ad essere libero di essere o apparire contemporaneamente?

O sei così o fai finta di esserlo.

E per apparire non s'intende solo la macchina i vestiti o l'aspetto esteriore.
Anche se qualche collegamento può pure esserci.
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22/11/2010 12:31
 
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io sono sempre stato pratico più che estetico e come mi piace dire "di un regalo si guarda il contenuto, non la carta con cui viene impacchettato"
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Mi fanno male le dita
22/11/2010 12:34
 
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L'unico giudizio del quale mi interessa è il mio.

Se sono in pace con me stesso me ne frego del giudizio degli altri.

E' chiaro che il nostro modo di essere è pesantemente condizionato dall'ambiente in cui siamo cresciuti, può essere un modo in cui siamo stati educati, o una reazione allo stesso.

Chi è ribelle, è ribelle a metà; si rifiuta la parte principale del "sistema", ma si abbraccia una parte "minoritaria" del "sistema", una parte del "sistema" stesso che è vista come non conforme.

Personalmente, ho un'opinione bassissima di chi vive la propria vita (pensieri, comportamenti, modi di fare, ecc) per cercare l'approvazione altrui, anche se significa assumere dei comportamenti che non piacciono; esempio frivolo: un mio amico si era comprato dei pantaloni, gli chiedo se veramente gli piacevano (è sempre stato molto semplice, mi sembrava strano che prendesse vestiti così appariscenti), mi rispose "Sono questi che piacciono", e allora gli chiesi "Ma a te piacciono?" e mi disse "Eh, ma sono questi che vanno di moda adesso"; non mi ha detto che gli piacevano, ma ha lasciato intendere che li comprava perché qualcun'altro gli aveva detto che "bisognava" fare così.
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22/11/2010 12:45
 
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Re:
AtomBomb, 22/11/2010 12.34:

L'unico giudizio del quale mi interessa è il mio.

Se sono in pace con me stesso me ne frego del giudizio degli altri.

E' chiaro che il nostro modo di essere è pesantemente condizionato dall'ambiente in cui siamo cresciuti, può essere un modo in cui siamo stati educati, o una reazione allo stesso.

Chi è ribelle, è ribelle a metà; si rifiuta la parte principale del "sistema", ma si abbraccia una parte "minoritaria" del "sistema", una parte del "sistema" stesso che è vista come non conforme.

Personalmente, ho un'opinione bassissima di chi vive la propria vita (pensieri, comportamenti, modi di fare, ecc) per cercare l'approvazione altrui, anche se significa assumere dei comportamenti che non piacciono; esempio frivolo: un mio amico si era comprato dei pantaloni, gli chiedo se veramente gli piacevano (è sempre stato molto semplice, mi sembrava strano che prendesse vestiti così appariscenti), mi rispose "Sono questi che piacciono", e allora gli chiesi "Ma a te piacciono?" e mi disse "Eh, ma sono questi che vanno di moda adesso"; non mi ha detto che gli piacevano, ma ha lasciato intendere che li comprava perché qualcun'altro gli aveva detto che "bisognava" fare così.




Hai esattamente centrato il punto del topic. Io condividerei in toto ciò che hai detto,però molte cose mi chiedo.

Considerare solo la propria opinione può portare a conseguenze anche negative. Chi non ha dubbi su se stesso? Mettere in discussione se stessi è molto importante. Non credi che talvolta le opinioni degli altri possano farci migliorare? Non credi che le opinioni degli altri ci mettano dinanzi ad una realtà oggettiva,spietata che magari noi possiamo inconsciamente nascondere a noi stessi? Seguendo questo ragionamento allora da un lato l'opinione degli altri ci influenza;ma dall'altro sentire solo sè stessi ci rende ottusi. Cosa fare?
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scopare
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Come vestirsi, dove andare a scuola, perché sposarsi... persino se lavorare.

Perché lo facciamo? Tutti ci adattiamo, chi più chi meno (vorrei vedere non lo facessimo).

La domanda va oltre l'essere e l'apparire, io mi chiedo se davvero l'uomo è nato per vivere in "società" o se invece più probabilmente come individuo nasce per stare da solo.

Sta lì lo stupro, il raggrupparci fa sorgere il bisogno di dominio dovuto all'impossibilità di convivenza. Siamo una bugia.
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Mi fanno male le dita
22/11/2010 12:54
 
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Re: Re:
Greg Valentine, 22/11/2010 12.45:




Hai esattamente centrato il punto del topic. Io condividerei in toto ciò che hai detto,però molte cose mi chiedo.

Considerare solo la propria opinione può portare a conseguenze anche negative. Chi non ha dubbi su se stesso? Mettere in discussione se stessi è molto importante. Non credi che talvolta le opinioni degli altri possano farci migliorare? Non credi che le opinioni degli altri ci mettano dinanzi ad una realtà oggettiva,spietata che magari noi possiamo inconsciamente nascondere a noi stessi? Seguendo questo ragionamento allora da un lato l'opinione degli altri ci influenza;ma dall'altro sentire solo sè stessi ci rende ottusi. Cosa fare?



I consigli e le opinioni le ascolto, ma considero anche, forse soprattutto, da chi provengono.

E' chiaro che se vedo che le cose vanno male, ripenso la mia "strategia", a volte un consiglio "esterno" può essere utile, appunto perché, come dici tu, non essendo coinvolti vedono le cose in maniera più chiara.

Io se ne sento il bisogno chiedo un consiglio, chiaramente a persone "selezionate", di cui mi fido, persone che so che hanno "competenza", in quel caso vuol dire che ho rispetto per loro e che le loro parole saranno tenute in considerazione.

I problemi sono gli estremi, come al solito.

Io ho trovato un equilibrio, ho le mie convinzioni, però ho anche dei punti di riferimento a cui chiedere consigli.

L'estremo di quello che si costruisce una sua realtà unilaterale, o di chi vive solo per far contenti gli altri, per piacere agli altri, sono entrambe situazioni che io vedo come negative.
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22/11/2010 12:55
 
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Assolutamente essere. L'apparire deve essere la conseguenza dell'essere e non viceversa, mostrarmi come non sono è una cosa che mi mette tremendamente a disagio, non lo sopporto. E il giudizio degli altri è si importante perchè ti fa crescere, ma solo nel momento in cui giudicano te e non la tua apparenza, altrimenti non ha senso
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