Storicamente parlando...

Agarsen
00venerdì 23 marzo 2007 17:21
quali sono stati i casi più eclatanti in cui un imperatore è stato sconfitto da personaggi sfavoriti in battaglie piuttosto famose?
Dead Man Drinking
00venerdì 23 marzo 2007 17:27
La battaglia di Gaugamela (331 a.C.)

La battaglia di Arbela, avvenuta verso la fine di settembre del 331 a.C., si inserisce nel contesto della conquista dell’Asia da parte di Alessandro Magno. Quest’ultimo, re di Macedonia, si apprestava a scontrarsi con l’esercito persiano guidato da Dario III, nella più importante battaglia di tutta la sua campagna asiatica.

Arbela era un’antica città del’Assiria e, in realtà, la battaglia ebbe luogo presso un villaggio, distante circa cento chilometri dalla città, chiamato Gaugamela, non lontana da Ninive.Alessandro Magno e i suoi 30 mila soldati rimasero sbigottiti nel vedere di fronte a loro il più numeroso esercito messo in campo dalla Persia nella sua intera storia: più di 200 mila uomini.

Essendo lo schieramento persiano il doppio per estensione del suo, Alessandro collocò, dietro il suo fronte di battaglia, una seconda linea di fanteria per evitare il rischio di un accerchiamento.

Alessandro si pose al comando dell’ala destra ed affidò al generale Parmenione l’ala sinistra; al centro dello schieramento macedone c’era la temibile falange, protetta ai lati dalle fanterie leggere.Dalla parte persiana il re Dario III assunse il comando del centro del suo schieramento, mentre ai suoi comandanti in capo Besso e Arsine l’ala sinistra, e al generale Mazeo l’ala destra.

Lo schema strategico delle battaglie macedoni vede l’uso della cosiddetta manovra ad incudine e martello. L’incudine era la falange con il muro di lance dei fanti, il martello la cavalleria che spingeva il nemico contro la falange accerchiandolo. Tale manovra risultava vincente in quanto la falange bloccava ogni attacco della cavalleria avversaria, mentre la rapida mobilità della cavalleria macedone assicurava il successo della fatale trappola strategica. L’inizio della battaglia vide la cavalleria macedone, guidata dallo stesso Alessandro, riuscire a sfondare l’ala sinistra nemica, provocando un cedimento nelle file persiane, coinvolgendo anche il centro guidato dallo stesso Dario. Ma proprio nello stesso momento, l’ala destra persiana assalì con impeto travolgente l’ala sinistra nemica del generale Parmenione, il quale, da quel gran stratega e coraggioso che era, riuscì, in parte, a tamponare la falla creatasi nel suo schieramento, ma, allo stesso tempo, era impedito a seguire Alessandro nel sostenere l’avanzata.

Vedendo l’esercito macedone in palese difficoltà, il generale persiano Mazeo riuscì a penetrare con i suoi uomini nello schieramento nemico, arrivando fin nelle retrovie. Ma, invece di dare battaglia, i soldati persiani pensarono soprattutto a saccheggiare il campo di Alessandro, arraffando tutto quello che c’era di prezioso. Fu questo un grave errore che costò ai persiani, così vicini alla vittoria, una disfatta senza precedenti. Alessandro Magno, accortosi che il suo generale Parmenione era in difficoltà, ritornò sui suoi passi con la cavalleria e, come una furia, piombò sui nemici, intenti nel saccheggio, massacrandoli.

Il re persiano Dario III, colpito dall’irruenza degli avversari, sospese il combattimento e si diede alla fuga.Sul terreno i persiani lasciarono, secondo stime attendibili, circa 90 mila morti ed altrettanti furono i prigionieri; mentre da parte macedone, i morti furono poche centinaia di uomini.

Il giorno dopo la battaglia, Alessandro Magno entrò in Arbela e si impossessò di tutto il materiale e dei tesori dei persiani.

Dario III verrà fatto assassinare, quattro mesi dopo, dal suo generale Besso; Alessandro Magno, invece, morirà otto anni dopo, il 13 giugno 323 a.C., per una misteriosa febbre, non ancora trentatreenne.

Ecco come Plutarco descrive l'attacco di Alessandro Magno alla Battaglia di Arbela, nel libro "Vite parallele. Vita di Alessandro e Cesare" :

"...La cavalleria mosse di carriera contro i barbari e con essa avanzò la fanteria, ondeggiando con impeto come un immenso maroso. Prima ancora che i soldati di prima linea potessero venire alle mani, i barbari volsero le spalle. Alessandro li inseguì tenacemente, ricacciandoli fino al campo, dove si trovava Dario. Questi, spettatore di episodi così terrificanti, quando la milizia da cui era protetto gli fu rovesciata addosso e si accorse che era molto difficile voltare il cocchio e fargli superare quegli impedimenti, perché le ruote erano trattenute dai cadaveri nei quali si impigliavano. Abbandonato il cocchio e montato su una cavalla, si diede alla fuga".
TheG@me90
00venerdì 23 marzo 2007 17:28
Re:

Scritto da: Agarsen 23/03/2007 17.21
quali sono stati i casi più eclatanti in cui un imperatore è stato sconfitto da personaggi sfavoriti in battaglie piuttosto famose?


be, penso i russi con Kutuzov (era un generale, nn un imperatore ma vabbè) contro Napoleone ad Austerlitz...
e poi quasi le Termopili [SM=x54476]
Undertakerbest
00venerdì 23 marzo 2007 18:13
Non ci sono imperatori di mezzo ma se c'è una vittoria inaspettata è di certo questa:

La battaglia del Little Bighorn fu uno scontro tra una forza combinata Lakota-Cheyenne e il 7° Cavalleggeri dell'esercito degli Stati Uniti d'America che ebbe luogo il 25 giugno 1876 vicino al torrente Little Bighorn, nel territorio orientale del Montana.

La battaglia fu il più famoso incidente delle Guerre indiane e costituì una schiacciante vittoria per i Lakota e i loro alleati. Il distaccamento di Cavalleria degli Stati Uniti, comandato dal Tenente Colonnello George Armstrong Custer, fu sterminato quasi fino all'ultimo uomo.

Il 22 giugno 1876 Custer ricevette l'ordine di recarsi in missione esplorativa a monte del fiume Rosebud. Il 24 mattina ottenne le prime informazioni dai suoi esploratori, che gli comunicarono che un gruppo di Sioux si dirigeva verso la valle del Little Bighorn. Giunse ad avvistare l'accampamento indiano la mattina del 25 giugno, ancora ignaro dell'effettiva grandezza dell'accampamento decise di attaccare dividendo il reggimento in 3 colonne, una sotto il suo comando, una sotto il comando del capitano Frederick Benteen e un'altra sotto il comando del maggiore Marcus Reno.

Ordinato al capitano Benteen di esplorare la valle a Sud, questi procedette lentamente per attendere i carri dei rifornimenti, separandosi così dal resto del gruppo. Al maggiore Reno dette il compito di procedere lungo il fiume e di sorprendere gli indiani da Sud, cercando di catturare le mandrie di cavalli nei pressi dell'accampamento. Dopo essersi separato da Reno, Custer tentò di accerchiare l'accampamento da Nord.
Alle ore 15 i fucili iniziarono a crepitare, Reno combatteva ferocemente contro i Sioux ed era in seria difficoltà, tanto che un'ora dopo fu costretto a ritirarsi. Custer intanto si portava in posizione e tentava di scendere verso l'accampamento da una stretta gola, trovandosi di fronte i guerrieri Lakota e Cheyenne che lo costrinsero a risalire sui costoni, dove alle 15.45 viene accerchiato dai guerrieri di Cavallo Pazzo.
Reno e Benteen nel frattanto si erano ricongiunti e decisero di trincerarsi ritenendo impossibile avanzare.

Alle 16.30 il silenzio regnò sul campo di battaglia. Custer e i suoi soldati erano stati sbaragliati. Il restante del 7° Cavalleggeri riuscì a disimpegnarsi solo 3 giorni dopo, lasciando sul campo 268 morti.


The Man Who Walks Alone
00venerdì 23 marzo 2007 18:57
mi pare a Maratona 490 a.c

quano gli ateniesi riescono a sconfiggere i persiani anche se questi erano superiori in tutto
maratona era in discesa, e caricando i greci sollevarono molta polvere disorientando i nemici ce non capirono i veri numeri degli elleni e si fecero massacrare.


quasi tutte quelle di alessandro magno furono vinte grazie al genio militare, e molte di cesare(ad Alesia mi pare che vergingetorige fosse avvantaggiato rispetto al romano)
Doko
00venerdì 23 marzo 2007 20:26
La battaglia di Platea.
Jack "The Sam" Manson
00sabato 24 marzo 2007 11:45
Napoleone in Russia ...
LiquidSnake86
00sabato 24 marzo 2007 12:20
non si tratta di imperatori, ma di sicuro la guerra del Vietnam è un caso di risultato inaspettato
neruda1987
00sabato 24 marzo 2007 13:09
mi vengono in mente la battaglia di isso e di gaugamela (alessandro magno) e maratona.
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