Morti 4 alpini in Afghanistan

Pagine: [1], 2, 3
AtomBomb
00sabato 9 ottobre 2010 11:53
AFGHANISTAN

Farah, strage di militari italiani
uccisi quattro alpini, un altro ferito

Il gruppo di soldati vittima di un'imboscata mentre si trovava nella valle del Gulistan. Al passaggio del mezzo sul quale i nostri connazionali viaggiavano, sarebbe esploso un ordigno potentissimo che ha distrutto la 'lince' poi un attacco con armi leggere

AFGHANISTAN - Quattro militari italiani sono morti e uno è rimasto ferito in modo grave nella zona di Farah, in Afghanistan. La notizia è stata data da fonti del Ministero della Difesa. I militari, che erano tutti alpini, alle 9:45 ora locale (le 7:15 in Italia), sarebbero stati vittime di un'imboscata al ritorno da una missione, mentre si trovavano nella valle del Gulistan, nella provincia di Farah. Ci sarebbe stato sia un attacco con colpi di arma da fuoco, sia l'esplosione di un ordigno. Il militare ferito, ha detto il generale Massimo Fogari, capo ufficio stampa del ministero della Difesa ai microfoni di Sky Tg24, è stato soccorso e trasportato con un elicottero nella base di Delaram, il luogo più vicino a quello dell'attentato. Si parla di un suo imminente trasferimento nell'ospedale da militare da campo americano di Farah. Al momento l'alpino sarebbe cosciente, anche se ha riportato tantissimi traumi.

I cinque si trovavano a bordo di un veicolo blindato che faceva parte del dispositivo di scorta a un convoglio di 70 camion civili che rientravano verso ovest dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata di Gulistan, denominata 'Ice'. Dopo l'esplosione che ha coinvolto il mezzo italiano un gruppo di talebani ha attaccato la colonna con armi da fuoco. Gli italiani hanno risposto e li hanno messi in fuga.

A quanto pare sarebbe stato un potentissimo 'ied', un ordigno esplosivo improvvisato, ma potentissimo, quello che avrebbe investito in pieno un blindato 'lince', che questa volta - a differenza di molte altre - non ha retto all'urto. Il mezzo, sul quale sembra viaggiassero tutti e quattro i militari uccisi e il ferito, è andato distrutto.

Il distretto di Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah, al confine con l'Helmand è uno dei tre distretti di cui solo di recente è stata affidata la responsabilità ai militari italiani.

Con le quattro vittime di oggi, sale a 34 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione Isaf, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore ed uno si è suicidato. Già dodici le vittime in questo 2010.
Furono nove nel 2009. Gli ultimi due sono stati gli anni più cruenti per gli italiani.
Sono in totale 572 i soldati stranieri morti in Afghanistan dall'inizio dell'anno secondo il sito icasualties.org.


Il cordoglio di Napolitano. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si legge in una nota diffusa dal Quirinale appresa la notizia del gravissimo attentato contro i militari italiani impegnati nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei caduti.
AtomBomb
00sabato 9 ottobre 2010 11:56
LE REAZIONI
Frattini: «Serve una fase nuova»
Bersani: «Riflettere con gli alleati»
L'Idv torna a chiedere un'exit strategy dall'Afghanistan. E i Verdi: «E' il Vietnam italiano»

MILANO - La notizia dell'ennesimo attentato che ha portato alla morte di militari italiani impegnati nella missione Isaf in Afghanistan ha indotto la politica a esprimere cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime. Ma ha anche aperto, come regolarmente avviene in queste occasioni, nuove riflessioni sulla partecipazione dell'Italia ai contingenti internazionali e sul ruolo delle nostre truppe sul terreno afghano.

IL GOVERNO - «Siamo assolutamente impegnati affinché‚ a partire dal prossimo Vertice Nato a Lisbona, a novembre, si possa definire la nuova fase di transizione della strategia internazionale in Afghanistan - ha commentato il ministro degli Esteri, Franco Frattini - e venga accelerata, provincia per provincia, l'assunzione delle responsabilità di sicurezza e controllo del territorio da parte dalle forze afgane». «L'attentato contro i militari italian - ha aggiunto - è un altro esempio dell' altissimo costo umano che siamo costretti a pagare per una missione fondamentale per la nostra sicurezza nazionale».

«BISOGNA RIFLETTERE» - Il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani ha sottolineato invece che «è ora che l'Italia chieda una vera puntualizzazione della strategia. Bisogna vedere quali sono le prospettive reali in una situazione del genere, una situazione sul campo molto difficile e dalle prospettive incerte». «Bisogna riflettere assieme con gli alleati - ha continuato - su cosa voglia dire questa famosa nuova fase, essendo chiaro che non si può agire fuori dal contesto delle alleanze».

«STRATEGIA DI USCITA» - Il presidente del gruppo dell'Idv al Senato, Felice Belisario, è tornato invece a parlare dell'esigenza di una exit strategy: «In questi particolari momenti - ha detto - , senza alcuna ipocrisia, esprimo tutta la mia rabbia per le giovani vite spezzate dalla mancanza di iniziativa internazionale del nostro governo che, nonostante le richieste e le pressioni dell'Idv, non si è attivato per prevedere una strategia d'uscita da quegli scenari che sono di guerra. Al ministro degli Esteri e a quello della Difesa voglio rivolgere solo una domanda: chi e cosa difendiamo in Afghanistan se nel Paese sono in corso trattative tra governo e talebani?». Un riferimento alle rivelazioni del Washington Post secondo cui il presidente afghano Karzai avrebbe avviato un confronto con i leader della guerriglia.

«E' IL VIETNAM ITALIANO» - Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, pensa invece all'Afghanistan come al «Vietnam italiano». «Quella in Afghanistan - ha spiegato - è diventata una guerra infinita, cominciata nel 2001 e che tra poco compirà dieci anni. Sono morti tantissimi soldati e le vittime civili ormai non si contano. Nessun dubbio sfiora chi sostiene la missione sul fatto che ormai questa guerra è diventata solo un'inutile spargimento di sangue? Il Parlamento si riunisca al più presto sull'Afghanistan perchè è necessaria una exit strategy per il ritiro delle truppe italiane da un conflitto che non lascia intravedere una fine». Per Claudio Fava, coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà «quella di Farah è una strage annunciata». «Abbiamo immaginato di portare in Afghanistan la pace e abbiamo ricevuto la guerra - ha sottolineato - . Il ritiro dei nostri soldati oggi non è un atto di viltà ma una necessità e una scelta urgente di buon senso».
Out Of Connection
00sabato 9 ottobre 2010 12:00
Re:
AtomBomb, 09/10/2010 11.56:



E' IL VIETNAM ITALIANO» - Il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, pensa invece all'Afghanistan come al «Vietnam italiano». «Quella in Afghanistan - ha spiegato - è diventata una guerra infinita, cominciata nel 2001 e che tra poco compirà dieci anni. Sono morti tantissimi soldati e le vittime civili ormai non si contano. Nessun dubbio sfiora chi sostiene la missione sul fatto che ormai questa guerra è diventata solo un'inutile spargimento di sangue? Il Parlamento si riunisca al più presto sull'Afghanistan perchè è necessaria una exit strategy per il ritiro delle truppe italiane da un conflitto che non lascia intravedere una fine». Per Claudio Fava, coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà «quella di Farah è una strage annunciata». «Abbiamo immaginato di portare in Afghanistan la pace e abbiamo ricevuto la guerra - ha sottolineato - . Il ritiro dei nostri soldati oggi non è un atto di viltà ma una necessità e una scelta urgente di buon senso».




Il paragone con il Vietnam, ovviamente con le dovute proporzioni, l'ho fatto anch'io tempo fa.
Un territorio così aspro, impervio, di lettura ai limiti della possibilità per uno straniero, significa enormi vantaggi per chi lì ci vive da una vita.
Ne avremo ancora per almeno 10 anni in Afghanistan.
Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 12:08
Non provo nessun cordoglio per i morti in guerra, ma solo per le famiglie dei caduti.

ZX24
00sabato 9 ottobre 2010 12:16
4 bocche in meno da sfamare
Jacques-Louis David
00sabato 9 ottobre 2010 12:26
Re:
Marco 9191, 09/10/2010 12.08:

Non provo nessun cordoglio per i morti in guerra, ma solo per le famiglie dei caduti.





vaglielo a dire in faccia alle famiglie, poraccio te
(Chris86)
00sabato 9 ottobre 2010 12:27
Re: Re:
Out Of Connection, 09/10/2010 12.00:




Il paragone con il Vietnam, ovviamente con le dovute proporzioni, l'ho fatto anch'io tempo fa.
Un territorio così aspro, impervio, di lettura ai limiti della possibilità per uno straniero, significa enormi vantaggi per chi lì ci vive da una vita.
Ne avremo ancora per almeno 10 anni in Afghanistan.



i sovietici non riuscirono a controllare l'afghanistan con più di mezzo milione di uomini, è difficile pensare di riuscirci con 150000 più un esercito afghano locale su cui sorge più di un dubbio. tanto più che il vantaggio tecnologico americano è reso quasi inutile dal tipo di guerra che combattono i talebani.
Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 12:30
Re: Re:
Jacques-Louis David, 09/10/2010 12.26:




vaglielo a dire in faccia alle famiglie, poraccio te




Chi muore in guerra per me non è un eroe.

Poi ho detto che per i famigliari provo cordoglio.
Jacques-Louis David
00sabato 9 ottobre 2010 12:32
Re: Re: Re:
Marco 9191, 09/10/2010 12.30:




Chi muore in guerra per me non è un eroe.

Poi ho detto che per i famigliari provo cordoglio.




ma chi ha parlato di eroi?
forse non comprendi la differenza tra il cordoglio e il pensare che siano eroi, c'è un mare in mezzo
John Locke.
00sabato 9 ottobre 2010 12:34
Re:
Marco 9191, 09/10/2010 12.08:

Non provo nessun cordoglio per i morti in guerra, ma solo per le famiglie dei caduti.





Io provo cordoglio per tutti quelli che muoiono lavorando, quindi pure per loro.
Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 12:36
Re: Re: Re: Re:
Jacques-Louis David, 09/10/2010 12.32:




ma chi ha parlato di eroi?
forse non comprendi la differenza tra il cordoglio e il pensare che siano eroi, c'è un mare in mezzo




nessuno, la mia era solo una considerazione.

Per me la guerra è inutile, l'ho detto e lo ribadisco nessun cordoglio per chi muore in guerra.

Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 12:41
Re: Re:
John Locke., 09/10/2010 12.34:




Io provo cordoglio per tutti quelli che muoiono lavorando, quindi pure per loro.




con la differenza che per fare questo lavoro sei consapevole di avere più possibilità di morire, a differenza degli altri.

Si può sempre scegliere di non andare in guerra(certo ci sono casi estremi va detto)
Gianni Cavezzi
00sabato 9 ottobre 2010 12:46
I problema non è solo chi ci resta, i traumi rimangono anche per chi torna e sono notevoli.
John Locke.
00sabato 9 ottobre 2010 12:48
Re: Re: Re:
Marco 9191, 09/10/2010 12.41:




con la differenza che per fare questo lavoro sei consapevole di avere più possibilità di morire, a differenza degli altri.

Si può sempre scegliere di non andare in guerra(certo ci sono casi estremi va detto)




I lavoratori SARAS sono coscienti della possibilità di morire di tumore, cosa che avviene spesso. Allora si può anche scegliere di non lavorare in SARAS, ci mettiamo tutti quanti a coltivare un orto (attenzione a non cadere dal trattore però) e viviamo belli tranquilli.
Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 13:08
Re: Re: Re: Re:
John Locke., 09/10/2010 12.48:




I lavoratori SARAS sono coscienti della possibilità di morire di tumore, cosa che avviene spesso. Allora si può anche scegliere di non lavorare in SARAS, ci mettiamo tutti quanti a coltivare un orto (attenzione a non cadere dal trattore però) e viviamo belli tranquilli.




Ogni lavoro comporta un rischio; i lavoratori SARAS morti di tumore meritano il massimo rispetto.

Invece i volontari che vanno in guerra meritano rispetto per cosa?

Andare ad uccidere altre persone?






John Locke.
00sabato 9 ottobre 2010 13:25
Re: Re: Re: Re: Re:
Marco 9191, 09/10/2010 13.08:




Ogni lavoro comporta un rischio; i lavoratori SARAS morti di tumore meritano il massimo rispetto.

Invece i volontari che vanno in guerra meritano rispetto per cosa?

Andare ad uccidere altre persone?









Ma tu l'hai mai conosciuto un militare in missione? Credi che vada li perché gli prudono le mani e credi che una volta li apra il fuoco come Rambo per far fuori i nemici? Non credi che spesso diano supporto ai locali, no? Perché poi ad indignarci quando sentiamo che in Afghanistan sgozzano una persona che stava ascoltando musica siamo bravi tutti.

MatthewDeschain
00sabato 9 ottobre 2010 13:28
Re: Re: Re: Re:
John Locke., 09/10/2010 12.48:




I lavoratori SARAS sono coscienti della possibilità di morire di tumore, cosa che avviene spesso. Allora si può anche scegliere di non lavorare in SARAS, ci mettiamo tutti quanti a coltivare un orto (attenzione a non cadere dal trattore però) e viviamo belli tranquilli.




Ma senti un pò, te lo volevo chiedere anche l'ultima volta, ma non è che te lavori o collabori col nemico?
Mi auguro che in caso di risposta affermativa tu lo faccia per sabotarlo dall'interno... [SM=x54481]
John Locke.
00sabato 9 ottobre 2010 13:32
Re: Re: Re: Re: Re:
MatthewDeschain, 09/10/2010 13.28:




Ma senti un pò, te lo volevo chiedere anche l'ultima volta, ma non è che te lavori o collabori col nemico?
Mi auguro che in caso di risposta affermativa tu lo faccia per sabotarlo dall'interno... [SM=x54481]




Per nemico intendi gli afghani o la SARAS? [SM=x54481]
MatthewDeschain
00sabato 9 ottobre 2010 13:34
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
John Locke., 09/10/2010 13.32:




Per nemico intendi gli afghani o la SARAS? [SM=x54481]




La SARAS, chiaro.... [SM=x54481]
Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 13:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
John Locke., 09/10/2010 13.25:



Ma tu l'hai mai conosciuto un militare in missione? Credi che vada li perché gli prudono le mani e credi che una volta li apra il fuoco come Rambo per far fuori i nemici? Non credi che spesso diano supporto ai locali, no? Perché poi ad indignarci quando sentiamo che in Afghanistan sgozzano una persona che stava ascoltando musica siamo bravi tutti.




Io ho conosciuto degli ex militari andati in Somalia, mi hanno raccontato delle cose macabre(altro che dare supporto ai locali) che alcuni soldati facevano ai civili, mentre tutto veniva coperto. Immagino che in Afghanistan non sia molto diverso.





PelaiderGoldenball10
00sabato 9 ottobre 2010 13:35
Re: Re: Re: Re:
Jacques-Louis David, 09/10/2010 12.32:




ma chi ha parlato di eroi?
forse non comprendi la differenza tra il cordoglio e il pensare che siano eroi, c'è un mare in mezzo



aspettia che il ministro dell'interno che faccia il classico commento standard "morti per il paese, morti per la democrazia nel mondo, hanno reso un grande servigio, è un dramma".
e poi funerali di stato, minuti di silenzio nelle scuole (no dai, l'ultima volta almeno questo l'hanno evitato mi pare), minuto di silenzio su tutti i campi + lutto al braccio, li fanno perchè lo stato non li considera "morti come gli altri".

condoglianze alle famiglie
John Locke.
00sabato 9 ottobre 2010 13:39
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
MatthewDeschain, 09/10/2010 13.34:




La SARAS, chiaro.... [SM=x54481]




Quando studiavo ci collaboravo saltuariamente (ditta esterna che lavora per la SARAS, ma comunque ero la dentro), poi ho ereditato le quote della ditta da mio padre. Però, per varie ragioni, poco più di un anno fa ho iniziato a vendere le quote, visto che non mi interessava lavorare per la ditta (sempre per varie ragioni).

Però in SARAS mi interesserebbe lavorarci eccome, quindi con l'appoggio di una persona abbastanza influente verso fine mese dovrei cominciare [SM=x54501]
LordKobe
00sabato 9 ottobre 2010 13:45

Afghanistan, vittime del 7. Reggimento
di Belluno. Il sindaco: «Lutto cittadino»
Il presidente del Veneto Zaia: «Dolore e angoscia in tutta la
regione». Prade: «Creare un luogo di conforto per i familiari»

BELLUNO (9 ottobre) - Le quattro vittime dell'attentato di oggi in Afghanistan sono alpini del settimo reggimento di Belluno, inquadrato nella brigata Julia. «La notizia che i militari morti in Afghanistan facevano parte del 7/o Reggimento Alpini di stanza a Belluno aggiunge dolore al dolore, mio personale e di tutto il Veneto, per la loro scomparsa». Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Zaia ha inviato i sentimenti di cordoglio della Regione e del territorio al comandante del Reggimento, colonnello Paolo Sfarra, che si trova in Afghanistan con i suoi uomini.

«Provo angoscia - aggiunge Zaia - anche perché conosco bene l'attaccamento della città di Belluno e della provincia a questa istituzione militare, che tutti noi amiamo e stimiamo per gli alti valori di cui è portatrice sin dalla sua nascita. Belluno ed i bellunesi in particolare - rileva Zaia - vivono un rapporto stretto, direi fraterno, con questi soldati che vivono quotidianamente tra loro e con loro. Questo gravissimo lutto segnerà in maniera profonda la storia di questa città oltreché di tutto il Veneto».

«Viviamo un'atmosfera di incredibile dolore, costernazione, ma anche fiducia». È la prima reazione del sindaco di Belluno, Antonio Prade, al dolore che ha colpito la comunità bellunese, città dove è di stanza il 7. Reggimento Alpini di cui facevano parte i quattro militari uccisi in Afghanistan. Prade rileva che le vittime sono originarie delle province di Lecce, Siracusa, Pisa e di una cittadina della Sardegna. «Ora il problema - prosegue il sindaco - è riuscire a creare un luogo di colloquio con i familiari, che non risiedono a Belluno e che avranno bisogno di tutto il conforto psicologico e di solidarietà del Paese». Il sindaco ha già annunciato che proclamerà il lutto cittadino.



vinc78
00sabato 9 ottobre 2010 14:05
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
John Locke., 09/10/2010 13.25:



Ma tu l'hai mai conosciuto un militare in missione? Credi che vada li perché gli prudono le mani e credi che una volta li apra il fuoco come Rambo per far fuori i nemici? Non credi che spesso diano supporto ai locali, no? Perché poi ad indignarci quando sentiamo che in Afghanistan sgozzano una persona che stava ascoltando musica siamo bravi tutti.




non mi pare che i "locali" abbiano mai chiesto a militari stranieri alcunchè.

Siamo li a dare man forte ad una forza straniera (gli americani) che ha deciso di occupare uno stato sovrano, così come accaduto in Iraq.

E' uno stato dittatoriale? allora mettiamoci a rovesciare tutti i regimi dittatoriali del mondo, compresi quelli filoamericani.

La verità è che noi lì non dovevamo e non dobbiamo starci.

E' una zona di guerra e la morte è strettamente connessa alla guerra.

Ora verranno incensati come eroi ma per me le loro vite valgono quanto quelle di un lavoratore dell'Ilva morto nel suo lavoro.

Dispiace perchè sono giovani vite ma la retorica che si scatenerà mi fa schifo.


Marco 9191
00sabato 9 ottobre 2010 14:14
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
vinc78, 09/10/2010 14.05:



non mi pare che i "locali" abbiano mai chiesto a militari stranieri alcunchè.

Siamo li a dare man forte ad una forza straniera (gli americani) che ha deciso di occupare uno stato sovrano, così come accaduto in Iraq.

E' uno stato dittatoriale? allora mettiamoci a rovesciare tutti i regimi dittatoriali del mondo, compresi quelli filoamericani.

La verità è che noi lì non dovevamo e non dobbiamo starci.

E' una zona di guerra e la morte è strettamente connessa alla guerra.

Ora verranno incensati come eroi ma per me le loro vite valgono quanto quelle di un lavoratore dell'Ilva morto nel suo lavoro.

Dispiace perchè sono giovani vite ma la retorica che si scatenerà mi fa schifo.





Post perfetto
John Locke.
00sabato 9 ottobre 2010 14:14
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
vinc78, 09/10/2010 14.05:



non mi pare che i "locali" abbiano mai chiesto a militari stranieri alcunchè.

Siamo li a dare man forte ad una forza straniera (gli americani) che ha deciso di occupare uno stato sovrano, così come accaduto in Iraq.

E' uno stato dittatoriale? allora mettiamoci a rovesciare tutti i regimi dittatoriali del mondo, compresi quelli filoamericani.

La verità è che noi lì non dovevamo e non dobbiamo starci.

E' una zona di guerra e la morte è strettamente connessa alla guerra.

Ora verranno incensati come eroi ma per me le loro vite valgono quanto quelle di un lavoratore dell'Ilva morto nel suo lavoro.

Dispiace perchè sono giovani vite ma la retorica che si scatenerà mi fa schifo.





A parte che i moderati hanno chiesto di restare, così come in Iraq. E a dirla tutta sono loro ad aver iniziato la guerra contro un nostro alleato. Il discorso sul fatto che un militare morto vale un lavoratore morto è lo stesso che faccio io, come ho scritto prima.
Mugsy Gollum
00sabato 9 ottobre 2010 14:17
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
vinc78, 09/10/2010 14.05:



non mi pare che i "locali" abbiano mai chiesto a militari stranieri alcunchè.

Siamo li a dare man forte ad una forza straniera (gli americani) che ha deciso di occupare uno stato sovrano, così come accaduto in Iraq.

E' uno stato dittatoriale? allora mettiamoci a rovesciare tutti i regimi dittatoriali del mondo, compresi quelli filoamericani.

La verità è che noi lì non dovevamo e non dobbiamo starci.

E' una zona di guerra e la morte è strettamente connessa alla guerra.

Ora verranno incensati come eroi ma per me le loro vite valgono quanto quelle di un lavoratore dell'Ilva morto nel suo lavoro.

Dispiace perchè sono giovani vite ma la retorica che si scatenerà mi fa schifo.






[SM=x54491] [SM=x54491]
maroz78
00sabato 9 ottobre 2010 15:06
Re:
Marco 9191, 09/10/2010 12.08:

Non provo nessun cordoglio per i morti in guerra, ma solo per le famiglie dei caduti.




Invece i coglioni che si schiantano prendendo a 130 km/h una curva a gomito si vero?

Siete davvero patetici.


Scoundrel
00sabato 9 ottobre 2010 16:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
vinc78, 09/10/2010 14.05:



non mi pare che i "locali" abbiano mai chiesto a militari stranieri alcunchè.

Siamo li a dare man forte ad una forza straniera (gli americani) che ha deciso di occupare uno stato sovrano, così come accaduto in Iraq.

E' uno stato dittatoriale? allora mettiamoci a rovesciare tutti i regimi dittatoriali del mondo, compresi quelli filoamericani.

La verità è che noi lì non dovevamo e non dobbiamo starci.

E' una zona di guerra e la morte è strettamente connessa alla guerra.

Ora verranno incensati come eroi ma per me le loro vite valgono quanto quelle di un lavoratore dell'Ilva morto nel suo lavoro.

Dispiace perchè sono giovani vite ma la retorica che si scatenerà mi fa schifo.






straquoto direi
dispiace siano morti,colpa però di chi li manda là
Megablast
00sabato 9 ottobre 2010 19:32
Re: Re: Re: Re: Re:
Marco 9191, 09/10/2010 13.08:




Ogni lavoro comporta un rischio; i lavoratori SARAS morti di tumore meritano il massimo rispetto.

Invece i volontari che vanno in guerra meritano rispetto per cosa?

Andare ad uccidere altre persone?










Non è guerra, è una missione di pace.

I soldati italiani non sono impegnati in operazioni di guerra in Afghanistan.

E meritano rispetto perchè non vanno per divertimento, ma perchè, correndo grandi rischi, cercano di costrursi un futuro migliore, per loro e la loro famiglia, andando, ripeto, in una missione di pace.

Siete una massa di coglioni. Non provare rispetto per dei ragazzi morti ammazzati.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:34.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com