Il fenomeno YouTube dilaga sempre di più. Ed ora a pubblicare un filmato sull'ormai famosissimo sito è addirittura il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che ha affidato proprio a un videomessaggio la sua verità sul caso Autostrade-Abertis. Il ministro, un habitué dell'interazione, grazie al suo blog , in quattro minuti ha spiegato che il suo dovere, nonché obiettivo, è soprattutto la tutela dei cittadini.
"Sono qui a parlarvi di alcuni risultati dell'azione governativa del ministero in cui mi trovo", con queste parole si apre il video con cui il ministro ha spiegato la sua posizione nell'ambito della fusione tra Autostrade e il gruppo spagnolo.
"Con questa Finanziaria che tanti hanno criticato abbiamo previsto una enorme quantità di risorse per le infrastrutture: ben il 30% in più rispetto al precedente governo e abbiamo rivisto una serie di regole per dare pari opportunità al consumatore utente, a chi paga il pedaggio tutti i giorni".
Da questa premessa, Di Pietro risponde a chi si è chiesto perché abbia sollevato tanto polverone con riferimento alla fusione tra i due gruppi. "Le società concessionarie ogni mattina aprono una grande bisaccia e mettono dentro tutti i soldi che ognuno paga: sono circa 6 miliardi l'anno e, di questi, almeno 4 miliardi possono essere reinvestiti per creare infrastrutture. Invece, ha ribadito il ministro, ad oggi la maggior parte di questi soldi serve a fare dividendi e non viene reinvestita".
Calcolando che le concessioni durano decine e decine di anni "il nostro impegno è un patto per il Paese in cui chiediamo a coloro che tutte le mattine sono autorizzati a mettere i soldi nella saccoccia, di reinvestirli nelle infrastrutture del Paese". Libertà di mercato sì, aggiunge, "ma non prendere i soldi tutte le mattine dai cittadini e poi andarli a mettere in qualche cassetta nelle Isole Vergini, in qualche paradiso fiscale e realizzare extraprofitti".
Di fronte a tutto ciò, conclude, "la tutela dell'utente, del cittadino è un atto dovuto. Qualcuno doveva tutelare i cittadini che da soli non possono tutelarsi perche' sottoposti ad un monopolio, dal momento che per andare al lavoro devono per forza pagare il pedaggio".
Dopo il videomessaggio, ora il ministro Di Pietro si prepara ad una nuova missione a Bruxelles per evitare una procedura di infrazione sull'articolo 12 del collegato alla Finanziaria che riscrive le regole sulle concessioni.
Secondo le indiscrezioni raccolte da Il Corriere della Sera, infatti, il ministro avrebbe chiesto e ottenuto un incontro (il secondo dopo quello di novembre scorso) con il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, a gennaio subito dopo la pausa di Natale. Non è escluso anche un incontro con il responsabile al Mercato interno Charlie McCreevy.
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