Corruzione, l'Italia è al 67° posto

AtomBomb
00martedì 26 ottobre 2010 13:53
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Corruzione, l'Italia sempre peggio
Per Transparency International è al 67mo posto

Il Bel Paese, nella classifica dei Paesi onesti, scivola di quattro posizioni rispetto al 2009 e finisce dietro a Ruanda e Samoa. Gli Stati Uniti escono dalla top venti, conquistando solo il 22mo gradino

ROMA - Brutte notizie per il Bel Paese in tema corruzione. Secondo la classifica stilata dall'ong Transparency International, elaborata analizzando 178 Paesi e presentata stamane, l'Italia scivola al 67esimo posto nell'indice sulla corruzione. Il nostro Paese è arretrato di quattro posizioni rispetto al 2009 e di ben 12 sul 2008.

Il Corruption Perceptions Index (CPI) è considerato la misura più credibile al mondo per misurare la corruzione nel settore pubblico. Oltre ai casi di corruzione in senso stretto, influiscono sul CPI tutte le questioni di malgoverno della cosa pubblica in senso lato che si manifestano nel Paese, in larghissima misura a livello locale. Infatti, la sanità (gestita dalle Regioni) appare il settore dove tale malgoverno più si manifesta. E proprio il CPI registra che la credibilità esterna dell'Italia riguardo la corruzione è in calo e che l'allarme sociale interno sul tema è in crescita.

I Paesi ottengono un punteggio da zero a 10 (con zero che indica livelli elevati di corruzione e 10 bassi). L'Italia è al 67esimo posto, con un punteggio di 3,9 peggiorato rispetto al 2009 (quando era al 63esimo posto, con punteggio di 4,3) e al 2008 (alla 55esima posizione, con 4,8).

Meglio di noi fanno il Ruanda e Samoa. I Paesi più onesti sono quelli più pacifici: Danimarca e Nuova Zelanda. In fondo alla classifica, Paesi devastati dalla guerra (Iraq, Afghanistan e Somalia) o governati da una giunta militare come la Birmania. Gli Stati Uniti sono usciti dalla top 20 dei meno corrotti, collocandosi al 22esimo posto.

momocat
00martedì 26 ottobre 2010 14:01
liliripes
00martedì 26 ottobre 2010 15:19
Ma 67 nella classifica degli "onesti", se ho ben capito.

Cioè, a leggere il titolo pare il contrario, c'ero rimasto un po' male pensando che ci fossero ben 66 paesi più corrotti di noi! [SM=x54481]
=LionMatt=
00martedì 26 ottobre 2010 16:47
Tristezza infinita...

Eppure, a sentire il Popolo delle Libertà (personali di Berlusconi) va tutto bene....
camus kennedy
00martedì 26 ottobre 2010 16:51
Più che la posizione in se, fan riflettere il punteggio basso e che nonostante fosse basso sta continuando a calare.

Certo che in una qualsiasi classifica che non sia sul livello di fame o sulla lunghezza dei peni star dietro al Botswana....
DX-Napoli
00martedì 26 ottobre 2010 16:55
Re:
camus kennedy, 26/10/2010 16.51:

Più che la posizione in se, fan riflettere il punteggio basso e che nonostante fosse basso sta continuando a calare.

Certo che in una qualsiasi classifica che non sia sul livello di fame o sulla lunghezza dei peni star dietro al Botswana....




beh sulla lunghezza dei peni in Botswana so sempre neri. saranno sempre avanti [SM=x54481]
AtomBomb
00martedì 26 ottobre 2010 17:05
Un'analisi più completa.

Corruzione, l’Italia scende nell’indice di Transparency International

Pubblicato il rapporto sulla corruzione percepita da uomini d'affari e analisti politici. L'emergenza rifiuti in Campania e la "cricca" hanno aggravato la situazione

In Italia la corruzione dilaga. Il nostro Paese perde quattro posti rispetto al 2009, dodici rispetto al 2008, e scivola al 67esimo posto nell’indice sulla percezione della corruzione dell’ong Transparency International, il Corruption Perceptions Index (Cpi). Due episodi in particolare, a cui è stato dato molto risalto dai media, hanno peggiorato la situazione: la gestione del post-terremoto all’Aquila e l’emergenza rifiuti in Campania. Solo una settimana fa il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino affermava che continuano a esserci “episodi di corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche”, che danneggiano il prestigio e l’affidabilità delle istituzioni.

Nella rilevazione del Corruption Perception Index 2010 l’Italia ha ottenuto un punteggio di 3,9 su una scala da zero (livelli elevati di corruzione) a 10 (livelli bassi), in discesa rispetto all’anno scorso, quando aveva registrato uno score di 4,3, e al 2008 (4,8 punti). Ruanda e Samoa risultano meno corrotti del Belpaese. Gli Stati definiti più onesti sono Danimarca e Nuova Zelanda. In fondo alla classifica, Paesi devastati dalla guerra (Iraq, Afghanistan e Somalia) o governati da una giunta militare come la Birmania. Gli Stati Uniti sono usciti dalla top 20 dei meno corrotti, collocandosi al 22esimo posto. (leggi la tabella)

Il Cpi, precisa Transparency International, ha una funzione “indicativa” e non “classificatoria” perché riporta la percezione della corruzione che hanno manager, imprenditori, uomini d’affari e analisti politici su un determinato Paese in base alla loro esperienza o alle notizie dei media. Questa percezione è importante per la scelta delle nazioni in cui investire.

Indispensabile – sottolinea l’ong – è il ruolo di denuncia dei media. In Italia, ad esempio, la pubblicazione di grandi scandali, come l’emergenza dei rifiuti in Campania o la gestione del post-terremoto a L’Aquila da parte della Protezione Civile, hanno aumentato la percezione della corruzione nel sistema nazionale. Per questo – vista da fuori – il Belpaese perde credibilità, mentre l’allarme sociale aumenta nella popolazione.

Tuttavia, gli esperti di TI evidenziano che a questi risultati non corrisponde “necessariamente un aggravarsi del fenomeno corruttivo”, anche se lo 19 ottobre scorso, al momento del suo insediamento, il nuovo presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino aveva sottolineato che persistono “gli episodi di corruzione e dissipazione delle risorse pubbliche”, episodi che preoccupano i cittadini “ma anche le istituzioni, il cui prestigio e affidabilità sono messi a dura prova da condotte individuali riprovevoli”. Queste situazioni sono capaci di creare gravi danni nelle casse pubbliche: “Se si considera che la politica di bilancio deve misurarsi con una perdita permanente di entrate per circa 70 miliardi – aveva sottolineano Giampaolino – e di prodotto per circa 130 miliardi (e con una spesa pubblica crescente nelle prestazioni essenziali), si comprende come sia obbligata una linea di attenta gestione della finanza pubblica”.

Tra le azioni positive intraprese in Italia dopo “oltre una decade di sottovalutazione della problematica”, Transparency International sottolinea il disegno di legge “anticorruzione”, elaborato da politici di centro-destra e centro-sinistra e ora in discussione nelle commissioni parlamentari. Il ddl introduce regole definite “innovative”, come il whistleblowing, il conflitto d’interessi, il revolving doors. Tuttavia l’organizzazione afferma che c’è bisogno della sua rapida approvazione rapida a cui deve seguire una “rigorosa applicazione”. In quest’ambito lo scorso settembre il Fatto quotidiano aveva presentato un testo più rigido preparato insieme ad alcuni giuristi.

“Benché talvolta non siano illegali in senso stretto”, ribadisce ancora l’ong, non possono non essere denunciati nel mondo politico e istituzionale stili di comunicazione, comportamenti e pratiche discutibili e inopportuni che trasmettano un’idea di malgfunzionamento e cattiva gestione della cosa pubblica. Per questo si augura da parte di tutti i politici “maggiore rigore sostanziale e formale”.

Qui trovate la tabella completa in PDF
My Guitar Gently Weeps
00martedì 26 ottobre 2010 17:14
e neanche Vendola c ha aiutato, oltre ai simpatici amici al governo.

ma nessuno se ne ricorda

edit: nel frattempo è indagato per corruzione, uno della giunta della Polverini.
bene così
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