30 anni fa il terremoto in Irpinia

AtomBomb
00mercoledì 17 novembre 2010 14:58
Terremoto in Irpinia, 30 anni dopo.

23 novembre 1980. Trent’anni fa. Alle 19,31 la terra tremò al Sud, come non faceva da anni. La furia si abbatté su paesi e città della Campania e della Basilicata, l”osso” spolpato di un Meridione già senza speranze. Tremila morti, migliaia di feriti, paesi sconosciuti rasi al suolo in pochi secondi. Lioni con la sua piazza, Balvano con i vecchi e i bambini tenuti per mano che aspettano il prete per la benedizione e vengono schiacciati dalle macerie, Sant’Angelo dei Lombardi col suo ospedale accartocciato, la Lucania ferita a morte. Lo Stato che non c’era e un presidente partigiano, Sandro Pertini, che tre giorni dopo (era il 26 novembre) arriva nel “cratere” e si indigna. “Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci”, dirà in televisione. “Ancora dalle macerie si levano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi”. La faccia di quell’uomo amato da tutto il Paese, le sue parole pronunciate con voce tremante, scossero l’Italia e in migliaia, ragazzi e ragazze, operai delle industrie, tecnici, professori, arrivarono nel Sud. Erano i volontari, un esercito di brava gente che ancora credeva nella solidarietà e nell’Italia unita. Fu l’ultimo episodio, prima dello sfascio di questi anni, di una grande mobilitazione Nord-Sud. Dopo il terremoto la ricostruzione, fatta spesso di sprechi, di opere incompiute e sempre rimandate: 32.363.593.779 euro spesi fino ad oggi, una cifra enorme che ha arricchito speculatori, progettisti famelici, politici, imprese truffaldine del Nord, grandi gruppi finanziari e camorra.
eddie-guerrero88
00mercoledì 17 novembre 2010 16:04
Da quello che mi hanno sempre raccontato i miei deve essere stato terribile, nonostante per fortuna il mio paese non fu colpito in modo pesante. Ci fu giusto un morto ma di infarto a causa dello spavento.

E la frase in grassetto dell'articolo è tristemente vera...
Rust in Peace...Polaris
00mercoledì 17 novembre 2010 22:43
Mia mamma parti con un treno speciale da Milano il giorno dopo i fatti..

Da Napoli prese il pullman per Avellino piazza Macello (di nome e di fatto)...non si capiva niente e si ricorda che non c'erano collegamenti per i paesi vicini.

Si è dovuta fare tutto il tratto da Avellino fino al paese a piedi (8 km).

Le scosse di assestamento erano fortissime nei giorni successivi.

E' stato orribile e la verità è che fino a 6/7 anni fà qualcuno stava ancora nelle baracche.

Le case popolari (a dir la verità belle) nel paese di mia mamma son state consegnate sui 4 anni fa.
Er Pistolone
00mercoledì 17 novembre 2010 22:52
Entrambi i miei genitori ed i miei nonni mi hanno raccontato del terremoto. Pazzesco.
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