Megablast, 06/12/2010 13.21:
Beh la nazionalizzazione di fatto uccide la concorrenza ed il fatto che ci siano imprese straniere nel suolo domestico non sempre è sfavorevole, anzi. La nazionalizzazione per definizione fa aumentare i prezzi, e se imponi dei calmieri, ti accolli un deficit non indifferente. E questo può andare benissimo ora che l'economia mondiale è a pezzi, i nuovi paesi emergenti, e tutto il sud america, volano e gli investitori preferiscono investire in queste zone e non in Occidente, ma poi?
A un certo punto il petrolio, o la soia come diceva Chaaos, non bastano più per sostenere il tutto e rischi grosso, specie se non hai più i tassi di crescita di questi anni.
Ripeto, non so se voglia invertire la rotta, ma nel medio termine continuare con questa politica è un suicidio.
Guardando in Sud America quello da cui prendere spunto è Lula, che ha posto le basi per far diventare il Brasile una potenza mondiale.
Ma bisogna contestualizzare, non si può parlare in termini assoluti solo perché una teoria dice questo.
Prima di Chavez il Venezuela era in mano a una ristrettissima parte di venezuelani, si parla di massimo il 5% che, facendo affari con le multinazionali, controllavano tutta l'economia, le imprese straniere sfruttavano a prezzi bassissimi queste risorse, e i privilegiati ne intascavano parte dei profitti.
Con Chavez il governo ha comprato queste aziende, o parte di queste aziende, per fare in modo che lo sfruttamento delle risorse naturali del Venezuela producessero profitti distribuiti a tutti, non solo ad un'élite, per fare in modo che i produttori di alimentari non limitassero la produzioni per questioni di pricing, ma che la produzione aumentasse così da far scendere il prezzo, ha nazionalizzato anche il colosso del settore edile, comprandolo a suon di milioni di dollari, così da costruire anche scuole e ospedali, non solo centri commerciali.
Per il petrolio, il Venezuela è il 6° paese al mondo per riserve di petrolio, 98,590,000,000 barili, più di UAE e Russia, il 7,3% delle riserve mondiali sono in Venezuela, più 79.7 miliardi di barili già pronti all'uso, sono le riserve più grandi del mondo, al di fuori del mondo arabo, non è poco contando che il Venezuela produce 1,095,000,000 barili all'anno (circa), facendo calcoli veloci e approssimati, possono pompare petrolio ancora per circa 90 anni.