Colpa mia che ho invitato qualcuno ad aprirlo.
Vabbè, vi posto il post con cui avrei aperto io il topic adesso:
Nel 1891 James Naismith inventò il basket. Ed a quel momento gli americani si sono sempre sentiti superiori agli europei nel gioco. Il basket in Europa? Un movimento per loro paragonabile all'hockey su ghiaccio in Ghana o al beach-volley in Tibet. Giusto a fine anni '80-inizio '90 la comparsa di gente come Drazen Petrovic mise l'Europa sulle mappe, ma era più come vedere un Nakata o un Viduka nel calcio europeo.
Poi però arrivò il primo rookie of the year europeo, Gasol, il primo MVP, WunderDirk, la prima prima scelta assoluta al Draft, Andreuccio Nostro. Gli Spurs che vincevano campionati con un francese e un argentino in guardia, i Lakers con uno spagnolo stella, per tacer di tedeschi, russi, croati, sloveni e turchi.
Ma sono giocatori, non squadre. Squadre europee non possono battere squadre NBA. Solo in questa preseason i campioni NBA e i detentori del maggior numero di vittorie in regular season hanno perso i primi dal BArca e i secondi dal CSKA. Stregoni serbi, greci, italiani intrappolano in tattiche complesse giocatori che spesso son oarrivati in NBA senza aver mai giocato un solo minuto a zona.
Hanno tentato di americanizzare il gioco: 24 secondi, linea dei 3 punti più indietro, persino l'area dei 3 secondi fatta in un modo diverso, ma ci sono e ci saranno sempre imprevedibili tiratori serbi, centri lituani fisici e vari greci che difendono come se ne andasse della loro vita. Questo è il basket eruopeo, basket di sangue e non di lustrini.
E quando tu, avversario, tiri un libero a Belgrado/Istanbul/Atene/Mosca non ti trovi davanti gente impegnataa fare la ola o a comprarsi popcorn, ti trovi davanti degli assatanati che ti fanno sentire il pallone pesante 20 chili e te potente come un chihuaua. Qui è più importante essere Diamantidis che Dominique Wilkins, Bodiroga più che Childress, un Lavrnovic a caso più che un Jennings.
E' l'Eurolega baby. E quest'anno tutte le orde del continente hanno un solo obiettivo, la Catalogna. Finchè il Barca va, tu devi fermarlo. E sul cartello Wanted appeso in tutti gli spogliatoi europei non ci sono stelle americane, ci sono tre spagnoli, degna fotografia dello sport europeo del 2010:
