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***OFFICIAL TW FAN CLUB*** Fabio Quagliarella Bum Bum

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2010 01:35
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Non ho un c.... da fare!!!
29/08/2010 17:38
 
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Solo tre giorni ci ho impiegato per diventare un giocatore del Napoli. E sono stati i tre giorni più belli della mia vita. Adesso che la mia avventura azzurra è finalmente cominciata, mi fa piacere raccontare ai napoletani le emozioni che ho vissuto in questi mesi. A partire dall’inizio, quando quest’estate magicamente si prospettò all’orizzonte il sogno di una vita. Mi chiamò il presidente Pozzo, mi disse che c’era la richiesta del Napoli. Cominciai a trepidare, dissi al presidente di chiudere subito la trattativa. Non volevo perdere neppure un minuto di più. Mi accordai subito, firmai in pochissime ore e ringrazio, ancora oggi, sia Pozzo per la disponibilità che De Laurentiis per la stima e per la possibilità che mi ha dato di vestire la maglia del mio cuore. Ho sognato il Napoli sin da quando ho cominciato a tirare calci a tutto ciò che aveva la forma di un pallone nelle strade di Castellammare. Quando mi dicono che per un napoletano è una grandissima responsabilità giocare nel Napoli, io rispondo che le responsabilità non mi spaventano, anzi mi esaltano. E poi vuoi mettere l’emozione di giocare al San Paolo. Per me non è uno stadio: è un monumento. Segnare al San Paolo è una gioia che non si può spiegare, vale dieci volte un gol realizzato in qualsiasi altro stadio del mondo. Ve lo ricorderete tutti, segnai da avversario a gennaio della scorsa stagione una rete bellissima con l’Udinese. Era il mio compleanno e alla fine pensai: io che faccio un gol così, a Napoli, nel giorno in cui compio 26 anni... Lo presi come un segno del destino. Oggi i gol ho cominciato a farli seguendo i battiti del mio cuore azzurro. Ricordo il primo questa estate. Amichevole con il West Ham a Londra. Maggio mi mise una palla lunga e io andai di testa a scavalcare il portiere. Gol. Improvvisamente sentii un urlo fortissimo. Erano i duemila tifosi che ci avevano seguiti. Lì capii concretamente che chi gioca con questa maglia addosso non sarà mai solo. Poi è arrivato il primo gol al San Paolo. E quella serata la porterò sempre nell’anima. Contro il Livorno prima provai un colpo da 50 metri: traversa. La misi dentro dopo poco. Mi tolsi la maglia e la baciai. Mi passò la vita davanti: quand’ero bimbo quell’urlo lo sognavo anche di notte. Ci aspetta una stagione importante e difficile. Ma dopo un avvio un po’ in salita stiamo viaggiando ad un ottimo ritmo. Veniamo da vittorie esaltanti, abbiamo sfatato il tabù trasferta e abbiamo conquistato il campo della Juve dopo 21 anni. Il gruppo è solido e convinto dei suoi mezzi. Vorremmo regalare alla società, al presidente e ai nostri splendidi tifosi tutte le gioie che meritano. Daremo l’anima fino alla fine per scrivere una pagina importante della storia del Napoli. Noi napoletani siamo fortunati. Perché vincere qui è più bello che vincere in qualsiasi altro posto del mondo. Desideravo la Squadra, con la S maiuscola, quella del mio cuore: il mio Napoli. Ci ho messo tre giorni per diventare azzurro, ma non basterà una vita per cancellare la gioia di portare addosso questa maglia"
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peggio di ibra




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