Ho tutto il rispetto per chi ha perso un genitore e dice che nonostante tutto ce l'ha fatta, non è facile andare avanti senza padre o madre e chi ce la fa merita rispetto; questa premessa la faccio però perchè paradossalmente ritengo che chi non ha i genitori o affetti strettissimi abbia una possibilità in meno di cadere in una sindrome che definirei "da paura di deludere o far soffrire"; per molti la sofferenza maggiore deriva dal fatto di sapere che le persone a cui tieni di più possono venire ferite o deluse dai tuoi risultati, dalle tue decisioni o dalle tue stesse debolezze, è difficile affrontare il fatto che non sei come ti vorrebbero, impossibile affrontare un bivio che ti mette di fronte a quello che vuoi tu e quello che vogliono loro, dovere scegliere e non riuscire a trovare un punto di contatto che renderebbe tutto più facile. Guardate, io ho 30 anni e vado su per i 31 ma non mi sento di giudicare chi pensa di farla finita per i motivi di cui sopra, se vuoi troppo bene ad una persona può capitare che non riesci a sopportare il fatto che questa soffra a causa tua, poi però devi pensare che questo gesto la farebbe soffrire ancora di più e devi tirarti indietro, non solo per te ma che per coloro a cui vuoi bene. Ripeto, ho quasi 31 anni, me ne sono capitate di tutti i colori, dalle cazzate da adolescente (ma badate, solo ora sono cazzate, per chi è adolescente non lo sono minimamente) a cose più serie come la morte di amici o malattie gravi a persone care, si tira avanti... tuttavia non sono sicuro che riuscirei a farcela se sapessi che mia madre, la mia ragazza o il figlio che sta arrivando stanno soffrendo in maniera grave per colpa mia.
<p><font class='xsmall'>[<i>Modificato da DW 09/11/2006 23.29</i>]</font></p>