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La guerra fredda....-Mod, al primo tentativo di flame chiudete pure-

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2006 19:24
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06/11/2006 18:37
 
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La guerra fredda rappresenta il fatto centrale nell'epoca successiva alla seconda guerra mondiale e ne è stata la conseguenza diretta. Infatti non solo l'USA e l'URSS si trovano ad essere le uniche grandi potenze presenti sulla scena mondiale, ma proprio le vicende belliche della seconda guerra mondiale fecero sì che si trovassero entrambi militarmente a contatto. Gli USA dovettero dividere le proprie forze su 2 teatri d'operazioni, quello europeo e quello del pacifico contro il Giappone, e il crollo quasi contemporaneo dell'impero del terzo Reich e nipponico rese inevitabile la permanenza della presenza americana alle frontiere dell'impero sovietico. Questa contiguità era particolarmente evidente in Europa, e la spartizione del vecchio continente costituì l'atto iniziale della guerra fredda.

Sotto l'aspetto ideologico fin dall'inizio USA e URSS erano portati a considerarsi il centro motore di un sistema mondiale interamente nuovo. L'URSS voleva continuare nella realizzazione di una società comunista, mentre gli USA volevano affermarsi come democrazia occidentale : il modello proposto dall'URSS può essere definito come "revisionistico", improntato sull'iniziativa, mentre nel caso degli USA il modello è di tipo "difensivistico" mirante alla stabilizzazione, così che i due modelli finivano per giustificarsi a vicenda poiché il fine era lo stesso, benché i mezzi fossero agli antipodi. Eppure ci furono delle grosse incomprensioni che spinsero entrambi le potenze verso la guerra fredda. L'URSS, infatti, era molto diffidente nei rapporti con l'America, vedendosi quasi accerchiata e con un possibile pericolo dietro l'angolo. Dall'altra parte gli USA vedevano l'Unione Sovietica diffidente e senza un atteggiamento conciliante e collaborativo nei loro confronti. Oltre tutto il monopolio della bomba atomica degli USA fu l'elemento catalitico nel determinare il ruolo dell'America all'indomani della guerra fredda ; il possesso della bomba, insomma, valse a fissare nella pratica la vocazione imperiale dell'America costituendo il perno per una frattura irreversibile nei rapporti tra USA e URSS nel dopoguerra.

Il discorso del presidente americano Truman al Congresso l'11 marzo del 1947 segnò l'inizio ufficiale della guerra fredda. Il discorso si dimostrò un duro attacco verbale contro l'URSS teso mostrare all'opinione pubblica mondiale la negatività dell'impero sovietico e l'impegno degli USA a combatterlo "per difendere tutti i popoli liberi dal terrore e dall'aggressione di quell'oppressore". La propaganda usata per influenzare la massa veniva allora adottata da entrambe le potenze.

Tra il 46 e il 47, mentre non si era ancora riusciti a raggiungere un accordo sulla questione tedesca, gli americani assisterono a due mosse dell'URSS piuttosto preoccupanti. Infatti sembrava che l'Unione Sovietica mirasse all'Egeo, e quindi al Mediterraneo : così gli americani interpretano la massiccia ripresa della guerriglia comunista in Grecia e l'apertura di canali diplomatici con la Turchia. La potenza marittima era allora uno dei fulcri dell'egemonia americana, perciò gli USA preferirono mandare la loro corazzata Missouri nel porto di Istanbul come monito, mentre sul piano politico l'America stanziava 400 milioni di dollari per aiutare Grecia e Turchia, costringendo così l'URSS a battere in ritirata. Per tutto il 47 la tensione internazionale non fa che crescere quando con il piano Marshall da un lato e la fondazione del COMINFORM dall'altro i due schieramenti si precisano e si solidificano. Ormai la "cortina di ferro" di cui Churchill aveva previsto l'avvento già nel maggio del 46 si avvia a diventare realtà.

Nel cuore del vecchio continente, intanto, c'è ancora una città occupata in condominio dalle forze delle 4 nazioni alleate : Berlino. I russi vedono in essa un avamposto nemico dentro il proprio impero e decidono nel maggio del 48 di conquistarlo ; se infatti gli americani hanno il dominio del mare, i russi erano in quel momento i più potenti per le forze di terra. L'Armata rossa inizia così ad assediare Berlino, e l'America decide di sfondare il blocco sovietico senza però passare ad un conflitto diretto. Il generale Clay comanda il ponte aereo che rifornisce la città tedesca di oltre 2 milioni di tonnellate di generi di prima necessità, la più gigantesca operazione di aviotrasporto della storia. Alla fine i russi prendono atto del fallimento del loro piano e nel maggio del 49 revocano il blocco.

La natura insulare dell'America e il possesso della bomba atomica furono i presupposti essenziali della politica militare di Washington. La necessità di tenere sotto controllo le frontiere di una sterminata massa continentale circondata da due oceani portarono gli USA a rendere una grande flotta e una ancor più grande aviazione il fulcro dei propri armamenti, a netto scapito delle forze di terra. A spingere l'America su questa strada non furono solo ragioni militari, in quanto per loro era altrettanto fondamentale mantenere aperte e sotto il proprio dominio le vie di comunicazione mondiali. Mai nel corso della storia un paese democratico lo ha fatto : il suo alto costo, il sospetto di un potere autoritario che esso suscita, la disciplina ed il sacrificio personale che esso impone agli individui, i valori tradizionalistici sui quali esso inevitabilmente deve poggiare ed a cui deve appellarsi, ne fanno uno strumento sgradito ed inadatto. In tutto ciò l'aviazione acquistava il massimo valore, poiché la bomba atomica presupponeva l'aereo, e l'arma aerea veniva assunta quindi a regina della guerra. A sancire questo indirizzo, il 18 settembre 1947 l'aviazione americana veniva svincolata dall'esercito e nasceva come forza autonoma l'United States Air Force (USAF), mentre lo Strategic Air Command (SAC) ebbe l'incarico di gestire un possibile attacco atomico contro il nemico come difesa, vegliando così sulla sicurezza americana. Il ruolo assolutamente preminente dell'aviazione lasciò in ombra la marina, mentre l'esercito veniva in pratica del tutto smobilitato. L'adozione di una strategia fondata sull'impiego autonomo dell'arma aerea per sorvegliare e colpire un avversario lontanissimo obbligò gli USA a dotarsi di un gran numero di basi all'estero, facendo inoltre pendere sull'URSS la minaccia di una molteplicità di assi d'attacco, e questo incrementò anche la politica estera dell'America con il conseguente ridimensionamento.

Nell'immediato dopoguerra l'URSS si trovava in uno stato di inferiorità tecnico-scientifica rispetto all'Occidente. Il grande balzo realizzato dall'aviazione russa nel quinquennio 1945-50 dipese quasi interamente dall'apporto tedesco e britannico : nel complesso circa i due terzi dell'industria aeronautica tedesca caddero nel 45 nelle mani dei russi. L'Unione Sovietica concepiva un proprio impegno militare solo in funzione di un grande attacco terrestre da portare muovendo dalle soglie di casa propria, e proprio in vista di un tale impegno erano concepiti l'uso e le caratteristiche anche della sua flotta. Ulteriore testimonianza del ruolo assegnato dai russi alla loro marina in caso di guerra fu quello di colpire il flusso dei traffici piuttosto che di scontrarsi con il nerbo delle forze nemiche o di sostenere azioni di sbarco in acque lontane. Di pari passo con l'ascesa della flotta sovietica, gli anni Cinquanta assistettero all'inizio del declino della flotta inglese, che rappresentava l'ossatura dello schieramento militare britannico. Alla fine della seconda guerra mondiale l'Occidente europeo non americano solo attraverso l'Inghilterra era in grado, se mai ci fosse riuscito, di riavere un'immagine ed una funzione proprie. Sfortunatamente Londra finì per abbracciare la linea di una sempre maggiore identificazione con l'alleanza americana. Fatto evidente del predominio americano fu ad esempio la scelta di Norfolk, in Virginia, come sede del Comando Navale NATO preposto alla difesa dell'oceano Atlantico. Oltretutto, nel dopoguerra la Gran Bretagna si trovò alle prese con una serie fittissima di problemi e di operazioni militari che non solo le richiesero un tipo di equipaggiamento in assoluto contrasto con quello nucleare verso cui si era avviata, ma consumarono interamente le risorse che avrebbero potuto essere impiegate in altre direzioni. In questo contesto Usa e URSS erano ormai giunti soli allo scontro diretto per l'egemonia sulla terra.

All'alba del 25 giugno 1950, 90.000 soldati dell'esercito nordcoreano, appoggiati da carri armati di fabbricazione sovietica, invasero la Corea del Sud e conquistando Seul nel giro di due giorni. Sfruttando l'incauto abbandono delle sedute del Consiglio di Sicurezza da parte del delegato sovietico gli Stati Uniti ottennero che le Nazioni Unite costituissero una forza bellica con il compito di respingere l'attacca della Corea del Nord. L'America in realtà, pur desiderosa di presentarsi come il braccio armato al servizio del diritto internazionale, aveva già autonomamente deciso di intervenire : fin dall'inizio un contingente di truppe americane fu inviato a dar man forte ai sudcoreani, ma si trattava di reparti privi di esperienza e di equipaggiamento adatto, incapaci di contrastare l'esercito nordcoreano. Essi dovettero ritirarsi e pagarono la propria sconfitta a caro prezzo, tant'è che quell'evento fu chiamato dalla stampa senza mezzi termini la "Dunquerque americana". Fu allora che il generale Mac Arthur decise di ricorre alle grandi operazioni anfibie, stessa strategia utilizzata vittoriosamente dagli americani contro i giapponesi. Grazie all'arrivo di una grande flotta fortemente armata ad Inchon, dietro il fronte tenuto dai nordcoreani, e allo sbarco di una divisione di marines veterani permise alle forze americane di chiudere in una sacca buona parte dell'esercito nordcoreano, riducendolo in ginocchio mentre i superstiti si affrettavano a ripassare il confine. Gli americani in pochissimo tempo liberarono la Corea del Sud e conquistarono quella del Nord. A questo punto, poiché le sue truppe non sarebbero riuscite a difendere così in profondità i confini di quel territorio e il tempo giocava a favore di un maggior afflusso di forze cinesi, Mac Arthur decise di giocare il tutto per tutto avanzando ancora in Cina. Questa decisione valse la sconfitta delle truppe americane per mano dei cinesi, che li costrinsero ad una lunga ritirata. Nella Corea del Sud gli americani formarono gruppi di resistenza che portarono avanti una logorante guerra difensiva per altri tre anni, dopo i quali fu firmato l'armistizio che di fatto lasciò le cose allo stesso punto in cui si trovavano all'inizio delle ostilità : gli americani avevano subito grosse perdite e, cosa più importante, era la prima volta nella loro storia che avevano fatto una guerra senza vincerla.

La questione coreana impose il riarmo e una nuova strategia per gli USA.

La dottrina del containment mirava a frenare l'espansionismo dell'URSS, ma era concepita in vista della pace e della sicurezza, raggiungibili per l'appunto a patto che Mosca si fosse resa conto che la sua aggressività non pagava. Secondo questa teoria il vero avversario dell'America non era il comunismo ma l'espansionismo tradizionale dello Stato russo di cui il comunismo era poco più uno strumento. Ai sostenitori del roll-back un obbiettivo del genere appariva invece semplicemente illusorio, dal momento che a loro avviso il nemico da combattere era un nemico assoluto e irriconciliabile, e cioè il comunismo, o meglio la cospirazione comunista internazionale ; bisognava rispondere con la stessa moneta : contrattaccando. La consacrazione del roll-back avvenne con l'avvento del segretario del dipartimento di stato Foster Dulles, durante la presidenza repubblicana di Eisenhower (1952-60), e la crescita a dimensioni imponenti ed inquietanti dei compiti e attività della CIA e della sua "mano invisibile".

C.2) dalla Rappresaglia Massiccia alla Risposta Flessibile

L'Europa rifiutò di pensare a difendersi anche perché sa che tanto gli Stati Uniti sono in qualche modo obbligati a farlo in vece sua. Per questo è facile capire come sia nell'interesse politico degli Stati Uniti che l'alleato rimanga militarmente così debole : un simile alleato è infatti un alleato che alla fine, quale sia la sua forza economica, dovrà per forza rassegnarsi a riconoscere all'America la leadership dello schieramento occidentale.

All'indomani della Corea, la strategia di fondo adottata da Washington anche nel teatro europeo fu quella di affidarsi al deterrente nucleare nel quadro della cosiddetta Rappresaglia Massiccia. Secondo tale teoria elaborata dai sostenitori del role-back agli Stati Uniti non bastava disporre di un numero limitato di ordigni nucleari bensì dovevano avere un arsenale atomico così cospicuo da poter minacciare l'URSS di una rappresaglia assolutamente distruttiva solo nel caso in cui essa avesse manifestato propositi aggressivi. La teoria della Rappresaglia Massiccia portò alla massima espressione possibile, vale a dire la rinuncia di qualsiasi principio di difesa e viceversa l'enfasi posta sul momento della dissuasione. Ma la Rappresaglia Massiccia risultò una scelta poco felice, prima di tutto perché non aveva affatto impedito al comunismo di guadagnare punti nella gara dell'espansione internazionale, e poi l'URSS si dimostrò all'avanguardia tecnologicamente e capace di ripagare con la stessa moneta se non di più l'America. Infatti, il lancio dello Sputnik fu per gli americani una vera doccia fredda, poiché dimostravano che l'URSS possedeva la tecnologia necessaria per minacciare paesi molto distanti tramite l'uso dei missili capaci di colpire obbiettivi addirittura dall'altra parte del globo. Gli americani riuscirono, dopo parecchi fallimenti, a sperimentare in modo positivo i prototipi dei missili balistici intercontinentali solo un anno dopo i russi, nel 1958. Dovettero prendere atto che per quel momento i loro avversari li avevano raggiunti e distanziati nella capacità d'inviare ordigni nucleari in territorio nemico. Erano i russi che ora praticavano la minaccia atomica per perseguire i propri obiettivi espansionistici di politica estera. Insomma, gli stati Uniti, che avevano puntato tutto sulla dissuasione atomica, si accorgevano ora che da un lato essa serviva a ben poco contro i movimenti di guerriglia e di liberazione del Terzo Mondo sviluppatisi dietro i quali era facile vedere l'azione dell'URSS. Nel libro apparso all'inizio del 1960 "Gli Stati Uniti nell'arena mondiale", l'autore Walt Rostow mostrava la debolezza della Rappresaglia Massiccia che consisteva nell'essere in sostanza una teoria del "secondo colpo", un'ipotesi di pura e semplice risposta in base alla quale anche momentanei vantaggi sovietici avevano finito per essere considerati inessenziali purché gli Stati Uniti avessero conservato la capacità di replicare adeguatamente. Il frutto di questa impostazione era stato l'handicap missilistico americano. Inoltre Rostow criticò il rifiuto della politica di Eisenhower di equipaggiare unità speciali di pronto impiego capaci di combattere guerre limitate. Poco tempo dopo, Maxwell Taylor, futuro capo di Stato Maggiore sotto Kennedy, aveva enunciato la teoria della Risposta Flessibile in alternativa alla Rappresaglia Massiccia, e ciò comportava anche l'impiego delle sempre più perfezionate armi atomiche tattiche. Addirittura nel dicembre del 1959 fu varato il George Washington, il primo sottomarino atomico abilitato al lancio dei missili balistici Polaris a testata nucleare (mentre il primo sottomarino atomico fu il Nautilus).

Il guaio era che, secondo i kennediani, in molte zone del Terzo Mondo il comunismo, adoperando tecniche di sovversione e di sabotaggio, cercava di rendere la democrazia impossibile per potersi accreditare come l'unica soluzione al problema della povertà. Ma evidentemente servivano anche altri strumenti. Fu così che Kennedy da un lato sollecitò la formazione di forze speciali, i berretti verdi, truppe addestrate alla controguerriglia. La strategia della Rappresaglia Massiccia fu sostituita da McNamara con quella della controforza, la quale mirava a distruggere le armi strategiche del nemico anziché a colpire obbiettivi indiscriminati, e che proprio per questo venne presentata come più umana. Le spese militare furono accresciute di 17 miliardi di dollari : 40 sottomarini armati di missili Polaris, sostituiti alla fine degli anni sessanta prima dai Poseidon e poi dai Trident, di sempre più difficile intercettazione. Questa overkill capacity ricevette la sua consacrazione nel missile a testata multipla (il MIRV, Multiple Indipendent Targeted Re-entry Vehicle) che ebbe l'effetto di decuplicare in pratica la forza missilistica americana, e nel missile antimissile (l'ABM, Anti Balistic Missile). Naturalmente la decisione di dare grande incremento alla missilistica per prendere la testa in questo settore ebbe l'ovvio effetto di rilanciare la corsa agli armamenti anche da parte dei russi. McNamara, che proveniva dal mondo dell'industria, tentò d'introdurre al Pentagono criteri di management scientifico. E' a prima vista sorprendente che proprio sotto Kennedy e McNamara gli Stati Uniti si siano impegnati nel Vietnam, che cioè gli innamorati della missilistica si siano fatti trascinare in una sporca guerra di fanterie. Il fatto è che, nel caso del Vietnam, Kennedy si trovò sottoposto alle pressioni da un lato dell'ala repubblicana di destra e dall'altro gli alti gradi della marina e dell'aviazione. A questi ultimi interessava recuperare il terreno ed il prestigio che stavano perdendo con la gestione McNamara, dimostrare l'inutilità di tutti i suoi sofisticatissimi metodi e teorie, alla destra invece premeva ribadire la vecchia idea di role-back anticomunista. Gli esiti della guerra del Vietnam sono oggi famosi : l'America si dimostrò un'altra volta incapace, nonostante l'imponente dispiegamento delle proprie forze d'attacco aeree e marine, di contrastare la guerriglia ; il primo esperimento di containment era stato ad un passo dal trasformarsi in un'autentica azione di roll-back.


06/11/2006 18:54
 
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troppo lungo da leggere abbi pazienza [SM=x54472] ...

cmq è stato un capitolo ke ha segnato la storia e ke ha portato il mondo ad essere quello ke è oggi...
06/11/2006 18:55
 
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lo hai scritto tu [SM=x54472] ?
06/11/2006 18:59
 
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Re:

Scritto da: Craimon 06/11/2006 18.55
lo hai scritto tu [SM=x54472] ?



sicuramente......vero rko?
(mettere i credits no vero?)
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06/11/2006 19:00
 
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Re: Re:

Scritto da: Hollywood Reject 06/11/2006 18.59


sicuramente......vero rko?
(mettere i credits no vero?)



mi chiedevo una cosa...


ma tu sai fare altro oltre che criticare?
06/11/2006 19:02
 
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Che cos'è, un tema che hai preso da studenti.it? [SM=x54472]

Se è un compito che avresti dovuto fare per domani e non hai avuto voglia dillo pure, non ci scandalizziamo!
06/11/2006 19:02
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: rkochamp 06/11/2006 19.00


mi chiedevo una cosa...


ma tu sai fare altro oltre che criticare?



La tua è mancanza di rispetto verso chi ha perso ore per scrivere quell'articolo cercando fonti tra libri e quant'altro.Te ne vieni tu fresco fresco e lo copi senza nemmeno mettere i crediti.DImmi tu.
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06/11/2006 19:04
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Hollywood Reject 06/11/2006 19.02


La tua è mancanza di rispetto verso chi ha perso ore per scrivere quell'articolo cercando fonti tra libri e quant'altro.Te ne vieni tu fresco fresco e lo copi senza nemmeno mettere i crediti.DImmi tu.



ok, ma è possibile che ad ogni mio post sei li a criticare?
06/11/2006 19:06
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: rkochamp 06/11/2006 19.04


ok, ma è possibile che ad ogni mio post sei li a criticare?



ehm...chi sei?scusa ma è la priam volta che vedo il tuo nick.Se ho fatto quello che tu dici e ora nemmeno mi ricordo dove ho visto il tuo nick vuol dire che nn è un accanimento ma è perchè la penso così.
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06/11/2006 19:08
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Hollywood Reject 06/11/2006 19.06


ehm...chi sei?scusa ma è la priam volta che vedo il tuo nick.Se ho fatto quello che tu dici e ora nemmeno mi ricordo dove ho visto il tuo nick vuol dire che nn è un accanimento ma è perchè la penso così.



si vabbè, ora però parlate dell'argomento del topic, sennò lo chiudono.
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Mi fanno male le dita
06/11/2006 19:17
 
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L'ho letto tutto ma non nascondo di sentirmi abbastanza ignorante in materia e non saprei intavolare una discussione seria, quindi taccio.
06/11/2006 19:24
 
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Re:

Scritto da: Fedayn79 06/11/2006 19.17
L'ho letto tutto ma non nascondo di sentirmi abbastanza ignorante in materia e non saprei intavolare una discussione seria, quindi taccio.

[SM=x54505] [SM=x54505] Che figo Feda, hai troppo stile.
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