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1960 - 2009: Il Miglior Album

Ultimo Aggiornamento: 22/12/2010 21:30
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03/05/2010 12:47
 
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Un "torneo" del genere è necessario! Diviso in sei categorie:

1960 - 1969
1970 - 1979
1980 - 1989
1990 - 1999
2000 - 2009
Musica Italiana


(Una categoria esclusiva per la Italiana per il semplice motivo che, nella mia ignoranza, ho provato a fare un paio di Top 20 delle decadi e non son mai riuscito ad inserire un singolo album. Nessuno vieta di inserire album italiani anche nelle altre categorie a chi riesce eh!)

Si vota una categoria a settimana, ogni utente che partecipa deve inserire un massimo di 20 album [in caso qualcuno non riesca ad elencarne 20, ma vuole partecipare, può benissimo elencare quelli che ritiene meritevoli. Meglio così, piuttosto che vedere classifiche riempitive]. I 32 migliori album, ovvero i migliori cinque per ogni categoria, più i due migliori sesti complessivamente delle sei categorie [in caso di parità ci saranno semplici ballottaggi], "parteciperanno" alla fase finale. Ogni album, in base alla posizione, riceverà un punteggio [al primo 20 punti, al secondo 19, al terzo 18...]. Per facilitarmi i compiti con il conteggio, vi chiedo di votare tutti allo stesso modo:

posizione nella top - nome dell'album - artista - anno di uscita - punteggio

Esempio:

1. White Light/White Heat, The Velvet Underground (1968) 20 pts
2. Pet Sounds, The Beach Boys (1966) 19 pts.
3. Blonde on Blonde, Bob Dylan (1965) 18 pts.

Se avete dubbi o consigli sul come migliorare la formula, fate pure.
In ogni caso, direi di iniziare!

Non siate timidi.

Prima categoria: 1960 - 1969!
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03/05/2010 12:59
 
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Ellamadonna, 20 album... Non sarebbe meglio fare tipo 5 o 10?
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03/05/2010 13:04
 
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1) The Who - Tommy (1969) 20 pts.
2) King Crimson - In The Court of The Crimson King (1969) 19 pts.
3) Pink Floyd - A Saucerful of Secrets (1967) 18 pts.
4) Frank Zappa & The Mothers of Invention - Freak Out! (1965) 17 pts.
5) Frank Zappa & The Mothers of Invention - Absolutely Free (1966) 16 pts.
6) The Who - The Who Sell Out (1967) 15 pts.
7) Pink Floyd - The Piper at The Gates of Dawn (1967) 14 pts.
8) Led Zeppelin - II (1969) 13 pts.
9) Frank Zappa - Hot Rats (1969) 12 pts.
10) The Who - A Quick One/Happy Jack (1966) 11 pts.
11) The Beach Boys - Pet Sounds (1966) 10 pts.
12) The Velvet Underground - White Light/White Heat (1968) 9 pts.
13) Frank Zappa & The Mothers of Invention - We're Only In It For The Money (1968) 8 pts.
14) The Velvet Underground & Nico - Omonimo (1967) 7 pts.
15) The Doors - Strange Days (1967) 6 pts.
16) The Doors - Omonimo (1967) 5 pts.
17) Led Zeppelin - I (1969) 4 pts.
18) Soft Machine - Volume Two (1969) 3 pts.
19) Cream - Disraeli Gears (1967) 2 pts.
20) The Beach Boys - Smiley Smile (1967) 1 pt.
[Modificato da $Boogeyman$ 03/05/2010 13:55]
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03/05/2010 13:06
 
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Re:
|Mattitude|, 5/3/2010 12:59 PM:

Ellamadonna, 20 album... Non sarebbe meglio fare tipo 5 o 10?




Credimi, meglio di no.
Prova a fare una classifica degli anni '60 [non che quelle dopo siano più facili] e dimmi se è facile lasciarne qualcuno fuori.
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03/05/2010 13:20
 
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Ci provo vah, anche se non voglio arrivare a 20, già mettere il Magical Mystery Tour li sotto o Ummagumma mi fa male al cuore...


Sgt.Pepper Lonely Hearts Club Band (1967) - The Beatles 20 pts
Abbey Road (1969) - The Beatles 19 pts
Highway 61 Revisited (1965) - Bob Dylan 18 pts
Revolver (1966) - The Beatles 17 pts
The Velvet Underground & Nico (1967) - The Velvet Underground 16 pts
The Beatles (1968) - The Beatles 15 pts
Pet Sounds (1966) - The Beach Boys 14 pts
The Piper at the Gates of Dawn (1967) - Pink Floyd 13 pts
Rubber Soul (1965) - The Beatles 12 pts
Tommy (1969) - The Who 11 pts
Let it Bleed (1969) - The Rolling Stones 10 pts
Magical Mystery Tour (1967) - The Beatles 9 pts
Ummagumma (1969) - Pink Floyd 8 pts

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03/05/2010 13:28
 
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Ho dimenticato na cosa nel post: non c'è bisogno di stabilire parametri per votare, oguno voti secondo coscienza. Sono comunque ben accetti commenti.



Volevo evitare """doppioni""", ma è impossibile lasciare fuori certi lavori.

1. Velvet Underground & Nico, The Velvet Underground (1967) 20 pts.
2. In The Court of Crimson King, King Crimson (1969) 19 pts.
3. Revolver, The Beatles (1966) 18 pts.
4. The Piper at the Gates of Dawn, Pink Floyd (1967) 17 pts.
5. Abbey Road, The Beatles (1969) 16 pts.
6. Blonde on Blonde, Bob Dylan (1965) 15 pts.
7. Aftermath, The Rolling Stones (1966) 14 pts.
8. The Doors, The Doors (1967) 13 pts.
9. Pet Sounds, The Beach Boys (1966) 12 pts.
10. Tommy, The Who (1969) 11 pts.
11. Their Satanic Majestic Request, The Rolling Stones (1967) 10 pts.
12. Songs of Leonard Cohen, Leonard Cohen (1968) 9 pts.
13. The Kinks are the Village Green Preservation Society, The Kinks (1978) 8 pts.
14. Led Zeppelin II, Led Zeppelin (1969) 7 pts.
15. The Stooges, The Stooges (1969) 6 pts.
16. Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, The Beatles (1967) 5 pts.
17. Are You Experienced?, The Jimi Hendrix Experience (1967) 4 pts.
18. Surrealistic Pillow, Jefferson Airplane (1967) 3 pts.
19. Freak Out!, Frank Zappa(1966) 2. pts
20. A Saucerful Of Secrets, Pink Floyd (1968) 1 pt.



Mi dispiace non aver messo White Light/White Heat, e giustifico Sgt. Pepper's così basso: purtroppo i voti per loro si disperdono, troppi lavori eccellenti... di mio ho preferito premiare lavori che magari prenderanno meno voti. Nessuna intenzione di sminuire un capolavoro del genere [che poi la mia canzone preferita è in quel disco, quindi].
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03/05/2010 13:31
 
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Re:
~ e u p h o r i a, 03/05/2010 13.28:

Ho dimenticato na cosa nel post: non c'è bisogno di stabilire parametri per votare, oguno voti secondo coscienza. Sono comunque ben accetti commenti.



Volevo evitare """doppioni""", ma è impossibile lasciare fuori certi lavori.

1. Velvet Underground & Nico, The Velvet Underground (1967) 20 pts.
2. In The Court of Crimson King, King Crimson (1969) 19 pts.
3. Revolver, The Beatles (1966) 18 pts.
4. The Piper at the Gates of Dawn, Pink Floyd (1967) 17 pts.
5. Abbey Road, The Beatles (1969) 16 pts.
6. Blonde on Blonde, Bob Dylan (1965) 15 pts.
7. Aftermath, The Rolling Stones (1966) 14 pts.
8. The Doors, The Doors (1967) 13 pts.
9. Pet Sounds, The Beach Boys (1966) 12 pts.
10. Tommy, The Who (1969) 11 pts.
11. Their Satanic Majestic Request, The Rolling Stones (1967) 10 pts.
12. Songs of Leonard Cohen, Leonard Cohen (1968) 9 pts.
13. The Kinks are the Village Green Preservation Society, The Kinks (1978) 8 pts.
14. Led Zeppelin II, Led Zeppelin (1969) 7 pts.
15. The Stooges, The Stooges (1969) 6 pts.
16. Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, The Beatles (1967) 5 pts.
17. Are You Experienced?, The Jimi Hendrix Experience (1967) 4 pts.
18. Surrealistic Pillow, Jefferson Airplane (1967) 3 pts.
19. Freak Out!, Frank Zappa(1966) 2. pts
20. A Saucerful Of Secrets, Pink Floyd (1968) 1 pt.



Mi dispiace non aver messo White Light/White Heat, e giustifico Sgt. Pepper's così basso: purtroppo i voti per loro si disperdono, troppi lavori eccellenti... di mio ho preferito premiare lavori che magari prenderanno meno voti. Nessuna intenzione di sminuire un capolavoro del genere [che poi la mia canzone preferita è in quel disco, quindi].




E no però, i Kinks sopra il Sgt.Pepper non si può leggere... [SM=x54472]
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03/05/2010 13:50
 
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Io non ho mai capito l'aura di perfezione che permea Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

A parte i primi tre pezzi e "A Day In The Life" (capolavoro dei quattro di Liverpool) lo trovo un disco di una mediocrità allucinante, e vederlo messo davanti a dischi come "Freak Out!" e "A Saucerful of Secrets" mi mette molta tristezza; molto meglio "Abbey Road" e i precedenti "Rubber Soul" e "Revolver", rimanendo in ambito Beatles.

(Sia chiaro, prima che qualcuno mi dia dello Scaruffiano: a me i Beatles PIACCIONO).
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Re: Re:
|Mattitude|, 5/3/2010 1:31 PM:




E no però, i Kinks sopra il Sgt.Pepper non si può leggere... [SM=x54472]




Tanto finirà comunque nei primi cinque, c'è poco di cui preoccuparsi!

Picture book, pictures of your mama, taken by your papa, a long time ago, Picture book, of people with each other, to prove they love each other a long time ago...
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Re:
$Boogeyman$, 5/3/2010 1:50 PM:

Io non ho mai capito l'aura di perfezione che permea Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

A parte i primi tre pezzi e "A Day In The Life" (capolavoro dei quattro di Liverpool) lo trovo un disco di una mediocrità allucinante, e vederlo messo davanti a dischi come "Freak Out!" e "A Saucerful of Secrets" mi mette molta tristezza; molto meglio "Abbey Road" e i precedenti "Rubber Soul" e "Revolver", rimanendo in ambito Beatles.

(Sia chiaro, prima che qualcuno mi dia dello Scaruffiano: a me i Beatles PIACCIONO).




Io gli preferisco sia Revolver che Abbey Road.
Ma è fuori dubbio l'importanza di Sgt. Pepper's, quello che ha dato alla musica leggera.

È un'icona, non si può negare.
Poi musicalmente può esserci, e c'è, di meglio.
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Non ho un c.... da fare!!!
03/05/2010 14:01
 
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Re:
$Boogeyman$, 03/05/2010 13.50:

Io non ho mai capito l'aura di perfezione che permea Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

A parte i primi tre pezzi e "A Day In The Life" (capolavoro dei quattro di Liverpool) lo trovo un disco di una mediocrità allucinante, e vederlo messo davanti a dischi come "Freak Out!" e "A Saucerful of Secrets" mi mette molta tristezza; molto meglio "Abbey Road" e i precedenti "Rubber Soul" e "Revolver", rimanendo in ambito Beatles.

(Sia chiaro, prima che qualcuno mi dia dello Scaruffiano: a me i Beatles PIACCIONO).




Guarda io ti dico la mia a proposito di Sgt. Pepper's.
Allora peronalmente lo trovo un gran album anche se non lo considero il migliore fatto dal quartetto di liverpool. secondo me Abbey Road e l'album bianco gli sono superiori però bisogna tenere conto dell'importanza storico che ha avuto quest'album nella scena musicale.
I beatles erano il punto di riferimento della scena musicale inglese negli anni '60. L'uscita di Sgt. Pepper's fu accolta con molto clamore perchè era qualcosa di diverso proposto a livello di main stream. E' stato album che ha aperto ufficialmente la stagione dell'amore e poi un segno netta produzione musicale dei beatles.

ti posto il commento di onda rock che secondo me spiega molto bene l'importanza di quest'album

E' il 1 giugno 1967, da questo momento la musica pop cambia definitivamente aspetto e contenuti: esce "Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band", ottavo album dei Beatles in cinque anni. Si può capire tutti i tratti rivoluzionari di questo lavoro solamente ascoltando la musica di quegli anni; basti ascoltare il rock'n' roll americano anni 50 e il beat inglese dei primi 60, suo figlio legittimo. Con "Sgt. Pepper's" i quattro ragazzi di Liverpool si permettono di rigirare come un guanto la musica contemporanea senza alcuna avvisaglia negli album precedenti. Parafrasando tematiche politiche, si potrebbe dire che hanno condotto un colpo di stato, instaurando un regime agli antipodi col precedente senza che la popolazione si accorgesse di quanto stava accadendo, senza vedere soldati e carri armati per strada. E' il primo concept-album di successo della storia del rock: c'è un filo conduttore, infatti, che rende il lavoro unitario e logico.

Siamo in un teatro... brusio degli spettatori... l'orchestra accorda gli strumenti in sottofondo (sublime!), sta per iniziare lo spettacolo, attacca il primo pezzo dal titolo omonimo all'album. A suonare non sono i Beatles ma la Sgt. Pepper's Club Band che si presenta al pubblico con un brano rockeggiante e divertente e al termine lancia Billy Shears (Ringo Starr) nel pezzo successivo "With A Little Help From My Friends"; da notare che tra le due tracce non c'è pausa, ma un continuum, e da sottolineare, oltre a due versi enigmatici di Lennon - "What do you see when you turn out the light/I can't tell you, but I Know it's mine" - l'adozione di una forma prossima al dialogo, quasi un'intervista.
Segue un pezzo storico di Lennon: "Lucy In The Sky With Diamonds", divenuta celebre perché qualcuno lesse tra le righe la sigla Lsd, ipotesi che è avvalorata dal testo fantastico in una tessitura narrativa fatta di immagini, tipiche delle visioni acide di chi ha fatto uso di sostanze allucinogene. Una canzone che diverrà nella memoria collettiva una sorta di affresco dell'era psichedelica, superbamente sottolineato dal video a cartoni animati di "Yellow Submarine".

McCartney firma le successive "Getting Better" e "Fixing a Hole", entrambe ispirate da eventi della realtà quotidiana, anche quest'ultima fu soggetta a interpretazioni in chiave "stupefacente" a causa del verbo "fix" che in slang indica il bucarsi. "She's Leaving Home" è anch'essa frutto della penna di McCartney: lo spunto fu preso da una notizia del Daily Mirror sulla fuga di casa di una ragazza; McCartney ne fece una canzone sulla solitudine (molte analogie con la "Eleanor Rigby") e sulla incomprensione generazionale, un tema assai sentito in quegli anni; i versi sono di grande impatto emotivo e si arricchiscono di una vena amaramente sarcastica, grazie ai contrappunti del ritornello, e agli accorati commenti dei genitori, opera di Lennon.

La genialità di Lennon viene ancora a galla con "Being For The Benefit Of Mr. Kite!", con il testo ripreso da un manifesto circense dell'età vittoriana; la musica è coinvolgente e trascinante e si sviluppa come una spirale che lascia stordito, disorientato:sembra quasi di essere trasportati all'interno della pista, mentre tutt'intorno si esibiscono giocolieri, clown e artisti circensi.
L'unico contributo di George Harrison all'album è "Within You Without You", un pezzo senz'altro distaccato dal resto dell'album, non solo stilisticamente, ma anche perché vi parteciparono soprattutto musicisti esterni, specialmente indiani, suonatori di sitar; l'esperienza legata alla meditazione trascendentale è dichiarata, Harrison, infatti, è rimasto fino alla sua morte un convinto praticante della cultura orientale.

Decisamente particolare è l'atmosfera di "When I'm Sixty-Four", in stile vagamente cabaret anni 50, con un basso molto secco e una tuba in sottofondo che sottolinea i versi. La canzone venne dedicata al padre di McCartney, che aveva appena compiuto 64 anni. Dello stesso McCartney è "Lovely Rita", anche in questa occasione l'ispirazione era venuta dalla vita reale, da un'addetta ai parchimetri che lo aveva multato qualche mese prima: nacque così la storia d'amore sbocciata sul luogo della contravvenzione. Lennoniana è invece "Good Morning, Good Morning" ispirata dalla pubblicità dei Cornflakes Kellog's, la realizzazione del brano procedette accumulando elementi e ponendoli secondo l'idea di ricostruire la storia di una giornata, non senza riferimenti criptici.
La penultima traccia è uno degli elementi più caratterizzanti del disco, è la cosiddetta reprise, che verrà utilizzata da tantissimi altri gruppi in seguito e che dà un senso di continuità all'album; è la ripresa del brano d'apertura con un testo differente eccettuato il ritornello. E' un fulmine a ciel sereno, un coupe de theatre costruito intelligentemente e senza il quale l'intuizione dell'album avrebbe perso consistenza.

La Sgt. Pepper's Club Band torna sul palco per congedarsi dal suo pubblico e per ringraziarlo per essere intervenuto, il pezzo finisce tra gli applausi ai quali si attacca il capolavoro di tutto l'album, "A Day in the Life", che vede la luce dal dualismo Lennon/McCartney. Una chitarra acustica apre su un testo che si snoda con una struttura insolita, una sequenza di nuclei narrativi sviluppati secondo un'idea circolare; è la parte scritta da Lennon, che si ispira a un fatto realmente accaduto, ovvero la morte di un deputato della camera dei Lord in un incidente stradale. Naturalmente il tutto è rivisto nel tipico non-sense lennoniano, aggiungendo riferimenti al suo film antimilitarista "How I Won The War". Alla fine della strofa, scompare la base ritmica originaria, sostituita da un magnificente crescendo di orchestra che si conclude con un pianoforte che batte un tempo più veloce della prima parte, la voce di McCartney si inserisce e spezza il tema precedente in una atmosfera più rarefatta, fumosa, che rende benissimo il relativo testo. Il ritmo, swingeggiante e leggermente "in levare", segna un senso di dinamicità e rottura rispetto al precedente, ma riesce magicamente a ricondurlo senza forzature e contraccolpi all'interno della ritmica originale in cui si svolge l'ultimo verso, ancora cantato da Lennon. Segue quindi, ancora una volta, il crescendo orchestrale, che arrivando allo spasimo si conclude con un accordo di pianoforte suonato violentemente che scema in dissolvenza. Una dissolvenza di moltissimi secondi a cui si dovette lavorare per giorni, dal momento che non esistevano diavolerie elettroniche per produrre quello che oggi puo' fare chiunque, anche con le tastierine per bambini, ma che allora richiedeva moltissime ore di lavoro, di ingegno e di intuizioni. Nonostante ciò, non sempre il risultato è perfetto. A un ascolto attento, verso la fine della dissolvenza quando il suono si affievolisce, si sente un fruscio di fogli e lo scricchiolio di una sedia, rumori che i tecnici non sono riusciti a eliminare nel mixaggio finale.

L'album non si conclude così, alla fine di questa dissolvenza si può ascoltare un fruscio più marcato, ultrasuoni avvertibili solo dagli animali, e dopo questo fruscio arriva un loop di suoni e voci senza alcun significato; questo loop era stato inserito nel solco di uscita del disco in vinile. L'espediente avrebbe consentito a chi possedeva un giradischi vecchio modello di sentire il suono ripetuto all'infinito finché qualcuno non avesse tolto la puntina dal disco, e a chi possedeva un giradischi più moderno di ascoltare un'esplosione di suono pronta a interrompersi quando la puntina tornava automaticamente al suo posto, alla fine del disco. Sul formato cd si può ascoltare solo qualche secondo di questo loop, che poi si dissolve.

"Sgt. Pepper's" esprime appieno il clima di cambiamento e di anticonformismo che si viveva in quegli anni, i Beatles stravolsero ogni regola e con questo album rivoluzionarono anche il lavoro in studio di registrazione che divenne lungo ed estenuante, ma originale e creativo come mai prima era accaduto.
I testi abbandonano le tipiche tematiche adolescenziali e il sempre verde binomio "cuore-amore" per affrontare temi introspettivi, rapporti con i fan, esperienze "metafisiche" ed eventi direttamente vissuti dai protagonisti o riscontrabili nelle cronache dell'epoca.

E' opinione comune, ed empiricamente verificabile, che da allora nulla suonò come prima: non esisteva questo tipo di elettronica applicata alla musica, e trovare suoni nuovi, "far suonare una chitarra come un piano e un piano come una chitarra" (John Lennon) era un' impresa assai ardua. Per esempio, per creare una voce diversa venivano immersi i microfoni dentro bottiglie d'acqua piene, oppure si cantava in posizioni scomode, così da comprimere la cassa toracica e ottenere una voce del tutto peculiare. Fa poi il suo ingresso in pompa magna l'orchestra applicata al contesto pop-rock, sulla falsariga di quanto già sperimentato (ma con risultati assai meno entusiasmanti) dai Moody Blues: il crescendo di "A Day In The Life", infatti, fu realizzato da ben 160 elementi.
Anche la copertina è significativa: una copertina completamente a colori e distribuita nella stessa versione in tutto il mondo (era una rarità all'epoca); il termine "album" è coniato proprio per "Sgt. Pepper's" e da "Sgt. Pepper's", il disco infatti si apre come un album fotografico e al suo interno sono presenti foto, testi e addirittura gadget. La foto della frontcover è piena di riferimenti più o meno criptici: i Beatles hanno voluto dietro di sé i personaggi che avevano segnato la loro vita, ma non mancavano molti riferimenti inquietanti quali Timoty Leary (il teorico dell'Lsd), Adolf Hitler, Aleister Crowley (il padre del satanismo moderno) e le piante che cingevano la scritta Beatles ai loro piedi erano piantine di marijuana.

Una produzione senza precedenti, insomma, sia dal punto di vista estetico sia da quello contenutistico. Un'accuratezza e una precisione nei particolari che non era mai stata vista in un prodotto di intrattenimento "popolare" destinato al consumo di massa. Con "Sgt. Pepper's", la musica pop si sdogana finalmente dal ruolo marginale, accessorio e meramente leggero che l'aveva caratterizzata fino ad allora ed entra a pieno titolo nelle forme dell'opera d'arte.
03/05/2010 14:04
 
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Re: Re:
~ e u p h o r i a, 03/05/2010 14.00:




Io gli preferisco sia Revolver che Abbey Road.
Ma è fuori dubbio l'importanza di Sgt. Pepper's, quello che ha dato alla musica leggera.

È un'icona, non si può negare.
Poi musicalmente può esserci, e c'è, di meglio.




stessa cosa per me... a livello di pura preferenza personale, preferisco non di poco Abbey Road, ma l'importanza di Sgt.Pepper's è indiscutibile


comunque bell'idea, già tempo fa avevamo pensato ad un torneo simile, su un altro forum, ma alla fine non si fece niente... per stasera vedo di metter su anch'io una lista
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03/05/2010 14:11
 
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Per carità, io non nego l'importanza iconografica che si è guadagnato Sgt. Pepper's nel corso degli anni, io parlo solo dell'aspetto squisitamente musicale.

Per me i Beach Boys (rimanendo nell'ambito pop, quindi non scomodando gente come Frank Zappa, Syd Barrett o Robert Fripp) avevano fatto nettamente di meglio con "Pet Sounds", e l'avevano fatto anche prima. Melodia, arrangiamenti, un filino di sperimentazione che non guasta, queste cose in Sgt. Pepper's sono svilite in funzione di canzoni, a mio parere, alquanto trascurabili (esclusi i pezzi che ho citato precedentemente), come ad esempio "When I'm Sixty-Four" o "Lovely Rita".
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03/05/2010 15:18
 
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Re:
$Boogeyman$, 03/05/2010 14.11:

Per carità, io non nego l'importanza iconografica che si è guadagnato Sgt. Pepper's nel corso degli anni, io parlo solo dell'aspetto squisitamente musicale.

Per me i Beach Boys (rimanendo nell'ambito pop, quindi non scomodando gente come Frank Zappa, Syd Barrett o Robert Fripp) avevano fatto nettamente di meglio con "Pet Sounds", e l'avevano fatto anche prima. Melodia, arrangiamenti, un filino di sperimentazione che non guasta, queste cose in Sgt. Pepper's sono svilite in funzione di canzoni, a mio parere, alquanto trascurabili (esclusi i pezzi che ho citato precedentemente), come ad esempio "When I'm Sixty-Four" o "Lovely Rita".




Ti hanno già risposto, la penso come quelli sopra.
Parlando solo del lato musicale del cd (anche se è difficile scindere la sola musica dal contesto), ti posso dar ragione solo su quei due pezzi e forse Getting Better.
Ma la genialità di Mr.Kite (avete idea di come è stato difficile nel '67 riprodurre quel valzer circense di sottofondo?), le sonorità di Harrison, gli arrangiamenti di She's leaving home... E non sto scomodando A Day in the Life, che meriterebbe non un post, un topic a parte...
Insomma, solo musicalmente parlando, il Sergente contiene almeno 8 tracce che vanno dal grande all'epocale...
E ti ripeto, questo discorso non ha molto senso, perché dividere la musica dal contesto è una cosa abbastanza inutile... Il Sergente è grande perché è nato quando è nato, e per come è nato, e per cosa significa nella storia della musica...
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03/05/2010 16:10
 
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i primi 2 album dei velvet undrground sono qualcosa di inumano
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