Capt. Jack Sparrow, 18/12/2010 14.25:E quale sarebbe l'utilità? Senza dimenticare poi che si potrebbe usare solo nei videogiochi "odierni", cioè circa un decimo del parco giochi attuale. Ed anche in quelli, sarebbe una forzatura inutile.
Capt. Jack Sparrow, 19/12/2010 19.33:Ah quindi confermi che aumenterebbe il realismo. Pensavo fosse una panzana buttata lì tanto per...
the king of the world, 20/12/2010 13.49:No no, parlo sì di prezzi ma anche di realismo. Non mi aspetto di trovare la pubblicità della Coca Cola o della Apple dentro un tempio di God of War, è chiaro che in giochi del genere sarebbe insensato il discorso. Ma secondo me in giochi con ambientazioni urbane e odierne un tocco di realismo in più ce lo metterebbe. Non mi sembra di star dicendo una raffica di puttanate, ma se per Sparrow così fosse allora sono pronto ad ascoltare ed eventualmente ribattere ad un'adeguata confutazione a riguardo.
Iron Ghost, 20/12/2010 14.43: Il realismo di questi inserimenti è legato alla convenienza di usare o meno delle features pubblicitarie del genere. In determinati contesti di gioco un marchio reale potrebbe giovare, il problema attuale sono le case produttrici di videogiochi. Solo le più potenti economicamente possono permettersi di far fronte a costi extra molto alti (non conosco bene il funzionamento di queste cose, ma immagino che il marchio Coca-Cola non sia accessibile a tutti). Questo in pratica ti preclude l’inserimento nei titoli di nicchia (non avrebbe senso per il proprietario del marchio darti la possibilità di inserire una lattina di Coca-Cola in un titolo destinato a pochissimi appassionati) e la reale utilità sotto l’ottica del titolare del marchio (cosa ci guadagnano? i vedeogiochi sono un campo ancora abbastanza ristretto, i gamers più intrippati il più delle volte neanche ci fanno caso a queste cose. In più potrebbero crearsi problemi legati all’utilizzo dei prodotti: prendiamo la Coca-Cola. Metti caso che Rockstar Games decide di pagare il copyright per averla a sua disposizione nel prossimo GTA, quindi lattine, bottiglie etc. Facciamo finta che i programmatori sviluppano il gioco con la possibilità di usare le bottiglie come armi improprie da corpo a corpo. Nessun dirigente del prodotto pubblicizzato accetterebbe scene violente [quindi cattiva pubblicità] con psicopatici che si ammazzano a suon di bottigliate di Coca sul cranio).
the king of the world, 20/12/2010 15.24:Questo è chiaro, se il marchio (la Coca Cola nell'esempio citato) ottiene una cattiva immagine in seguito al suo utilizzo all'interno di un gioco è palese che ciò porterebbe la pubblicità ad allontanarsi ancora di più dal mondo dei videogiochi. Quindi mi sembra ovvio che in questi casi spetterebbe alle case produttrici trovare il modo migliore per inserire il marchio nel loro prodotto. D'altra parte c'è il discorso su chi paga chi: ammetto che davo per scontato che fosse l'azienda del marchio a dover pagare la casa produttrice del gioco, e non viceversa. Ma come ho scritto in apertura di discussione non sono del tutto informato a riguardo, quindi è comprensibilissimo che mi sia sbagliato. Chiaro è, a questo punto, che le cose debbano essere viste sotto un'ottica diversa..
Jake"thesnake"Roberts, 20/12/2010 15.15: Per quanto riguarda il discorso violenza/sponsor il tuo ragionamento non fà una grinza,ma qui si stava parlando del discorso contrario! Nel senso che oltre al discorso di realismo in quanto al voler essere implementato in game un telefono reale,una bevanda o un auto reale che farebbe molta più scena,si parla anche di poter sfruttare a proprio vantaggio in termini di soldi per la softhouse.In pratica(ad esempio in GTA) tu offri il tuo prodotto e quindi mi paghi e NON IL CONTRARIO,io schiaffo dei bei cartelloni in giro ad esempio per Liberty City oppure al trillo di telefono rispondo con un bel Nokia ergo tu hai la tua bella pubblicità ed io guadagno soldi e realismo nel gioco.Poi per quanto riguarda il discorso che facevi tu,ovvero sfregiare il viso di una prostituta con una bottiglia di "COCA COLA" che non è un bel vedere in termini di marchio...bè...questo è un'altro paio di maniche.