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Crescita del PIL dal 2001 al 2009

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    TheRealm
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    00 16/12/2010 20:09
    Nei cinque anni precedenti il 2009 la crescita in Italia è stata di segno negativo – l’economia nel 2009 è stata più contratta rispetto al 2004 -, mentre nel resto dell’Eurozona si è registrata una crescita positiva. Entrambe le cifre – il calo in Italia e la crescita nel resto dell’Eurozona – sono molto basse, e non va attribuito un eccessivo significato al picco negativo del grafico relativo all’ultimo anno.



    Non vi è dubbio che basterebbe questo grafico a dimostrare l’inadeguatezza della gestione economica durante gli anni dei governi Berlusconi. Questo è dimostrato, in modo forse ancora più immediato, dal grafico che segue.



    Il grafico mostra l’Italia agli ultimi posti della tabella dei paesi del mondo per crescita del PIL pro capite dal 2001 al 2009 (otto anni durante i quali Berlusconi è stato per lo più al governo). Negli otto anni precedenti il primo duraturo governo Berlusconi, questo valore era stato molto più vicino alla media OCSE. Al contrario, nel periodo caratterizzato dai governi di Berlusconi, l’economia italiana è stata l’unica importante economia al mondo a subire negli ultimi otto anni un consistente calo (appena inferiore al 6%) del reddito reale pro capite. Ad alcuni piccoli paesi è andata ancora peggio – il crollo di un terzo del reddito pro capite nello Zimbabwe di Mugabe fa passare in secondo piano anche l’Italia di Berlusconi. Haiti e la Costa d’Avorio hanno subito rispettivamente una diminuzione del 7% e del 9%. Comunque, a parte questi tre paesi, a nessun altro paese al mondo è andata peggio che all’Italia.


    Charles Young, economista inglese, Inpunity

    Proviamo a discuterne?
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    Megablast
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    00 16/12/2010 20:11
    I dati son chiari, non credo ci sia tanto da discutere, purtroppo.
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    AtomBomb
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    Mi fanno male le dita
    00 16/12/2010 20:13
    Io aggiungerei anche questo articolo.

    ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/28/potere-acquisto-giu-per-operai-impieg...

    Citando

    fra il 2000 e il 2010 i lavoratori italiani hanno perso 5.453 euro in potere d' acquisto. [. . .] imprenditori e liberi professionisti hanno visto aumentare le loro disponibilità (sempre in media) di 5.940 mila euro.
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    TheRealm
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    00 16/12/2010 20:14
    Re:
    Megablast, 12/16/2010 8:11 PM:

    I dati son chiari, non credo ci sia tanto da discutere, purtroppo.




    Domanda: quanto incidono episodi come la recessione o l'11 settembre o l'entrata in vigore dell'euro con questi dati? Secondo te questi parametri esterni possono condizionare questi dati al punto di renderli poco credibili?

    P.s. D'economia non ci capisco un cazzo: lo metto in chiaro prima che mi si dica che faccio domande idiote [SM=x54481]
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    Megablast
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    Mi fanno male le dita
    00 16/12/2010 20:28
    Guarda che è una domandona questa, altro che.

    A mio parere: l'euro ha inciso negativamente, è stato sbagliato il cambio di conversione e l'allora governo è stato pessimo nel non controllare l'inflazione (io avrei messo un calmiere dei prezzi, sarà settecentesco però che cazzo...). Di conseguenza le nostre esportazioni sono andate a mignotte, così come la profittabilità per investitori esteri.

    L'11 settembre ha inciso dappertutto, tra l'altro è in prossimità della fine della bolla internet, diciamo che possiamo farla rientrare nei cicli economici.

    Vabbè la crisi di ora è stata una mazzata, inutile negarlo, e ci sarà ancora tanto da soffrire. Solo che credo che i problemi dell'Italia vengano da prima, il paese è fermo da decenni, le riforme sono poche o inutili (Brunetta...) e il paese soffre. Credo stia tutto lì.
    E se si usa la crisi come alibi basta guardare come corre la Germania (che ha avuto anche culo comunque), è stata più che altro la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il problema è che ora non si torna indietro, le riforme non possono esser fatte perchè stiamo in stagnazione, al momento.