Re: Re: Re:
Rino.88, 19/06/2010 22.36:
la differenza giocatore-pubblico è che il primo viene pagato/offre lo spettacolo, il secondo paga per vederlo lo spettacolo; il giocatore non ha diritti per giudicare, può solo essere giudicato (ovviamente per la partita). Per quanto riguarda la trance agonistica è vero che può creare reazioni, però uno non deve esternarle, deve impegnarsi il pèiù possibile per farla pagare al pubblico facendo perdere la sua squadra, altrimenti io lo considero un debole. Io per il fatto che sono professionisti e non pensano sempre ai soldi penso solo a mio babbo che esce la mattina alle 7 di casa e torna a casa alle 8 di sera per portare a casa la grana e se un suo capo gli dice "vaffanculo" o altro deve abbassare la testa ed andare avanti, e lui lavora, non prende a calci un pallone o guida una moto. è molto diverso
Ma guarda, non voglio assolutamente mancare di rispetto a tuo padre, ma non è colpa dei giocatori professionisti se le cose stanno così.
Il tifo nello sport deve esserci, ma non dovrebbe mancare nemmeno il rispetto per l'avversario. E' giusto incitare la propria squadra, un altro discorso è prendere di mira l'avversario per tutto il tempo cercando di deconcentrarlo (e non intendo fischiando l'azione della sua squadra, ma letteralmente cagandogli il cazzo ogni secondo).
E' come uno spettacolo a teatro. Gli attori hanno bisogno di silenzio per essere concentrati e riuscire a sentire quello che dicono.
Se a me spettatore non è piaciuto quello che ho visto sto zitto e aspetto la fine per esternarlo.
Ma se mi metto a fischiare nel bel mezzo della rappresentazione, è comprensibile che gli attori si stufino e si fermino nell'attesa che mi caccino fuori.
Anche (o meglio, specialmente) se sono professionisti.
Voglio dire, non è che i calciatori/pallavolisti/cestisti/tennisti/ecc. hanno ottenuto contratti milionari e popolarità dall'oggi al domani. La maggior parte di essi ha compiuto cmq dei sacrifici per arrivare a quel punto.
Giusto pretendere professionalità, ma è anche giusto non considerarli automi che non sentono la pressione nè della partita nè del tifo.
Sono esseri umani, come lo è tuo padre, dopotutto.