Morte Raciti, il 17enne ha confessato

PedigreeRules!
00giovedì 8 febbraio 2007 19:03
CATANIA, 8 febbraio 2007 - L'assassino di Filippo Raciti ha un nome. E' il ragazzo di 17 anni iscritto nel registro degli indagati dalla magistratura di Catania per omicidio volontario in concorso. Stamattina gli ultimi elementi portati dal capo della squadra mobile, Giovanni Signer, hanno convinto il procuratore Gaspare La Rosa a chiedere l'arresto del minorenne, A.S. le sue iniziali, con l'accusa di aver colpito a morte l'ispettore capo della Polizia all'esterno dello stadio Massimino che ospitava il derby Catania-Palermo.
LE IMMAGINI - Sul ragazzo, che era già in stato di fermo da martedì per resistenza a pubblico ufficiale, si erano concentrate le attenzioni degli investigatori, ma la prova decisiva sarebbe il filmato di una microtelecamera ripreso nel locale dove il diciassettenne era trattenuto in stato di fermo con altri tifosi del Catania. Un cenno di assenso con la testa a una domanda sul suo coinvolgimento nella morte di Raciti, avrebbe convinto gli investigatori sulle sue responsabilità. Dai filmati ripresi da alcune tv e dal sistema di videosorveglianza interno dello stadio Massimino, sono invece stati estratti i frammenti dell'aggressione: un giovane, col volto parzialmente coperto, colpisce Raciti con pezzo di lavabo divelto dai bagni dello stadio.
"SONO INNOCENTE" - L'indagato è un ragazzo alto circa 1 metro e 70 e dal peso di 100 chili. Non ha precedenti penali alle spalle, è figlio di un impiegato in un'industria catanese e di una casalinga e gioca a rugby. La sera di Catania-Palermo era entrato allo stadio con l'abbonamento. L'avvocato del giovane, Giuseppe Lipera, durante una pausa dell'interrogatorio che si svolge presso il Tribunale per i minori di Catania ha dichiarato: "Il mio assistito ha respinto ogni accusa. Si proclama innocente". Il ragazzo si sarebbe riconosciuto in alcuni fotogrammi, ma ha negato con forza di avere colpito l'agente. All'interrogatorio di garanzia, che è stato momentaneamente sospeso e riprenderà alle 16, hanno presenziato anche i genitori del giovane.

Ho i brividi.
Santo Rules88
00giovedì 8 febbraio 2007 19:08
ma se si è dichiarato innocente che significa "ha confessato"??
MatteDj
00giovedì 8 febbraio 2007 19:10
io vorrei sapere con che coraggio, gli avvocati in questione se ne vengono fuori con delle frasi tipo: IL MIO ASSISTITO E' INNOCENTE...ma se ci stan pure le foto? nn capisco come certa gente non abbia la men ke minima vergogna...

ok sei pagato x far l'avvocato ma se si sa gia' grazie alle prove, che il tuo assistito e' colpevole, come fai a dire cose di questo tipo? [SM=x54475] [SM=x54475]
PedigreeRules!
00giovedì 8 febbraio 2007 19:18
Re:

Scritto da: Santo Rules88 08/02/2007 19.08
ma se si è dichiarato innocente che significa "ha confessato"??



CATANIA - Ha confessato ai magistrati del tribunale per i minorenni di Catania il diciassettenne indagato per l'omicidio dell'ispettore capo Filippo Raciti, ucciso venerdì scorso durante il derby Catania-Palermo. Lo si apprende da fonti investigative qualificate.

INCENSURATO - Il giovane era indagato da stamane. È un abbonato del Catania, incensurato, figlio di una famiglia di operai: il padre lavora in una industria catanese, la mamma è casalinga. Il giovane era stato fermato martedì scorso per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A permettere agli inquirenti di trasformare quell'accusa in omicidio sono state le immagini registrate da una microtelecamera piazzata nel locale dove il ragazzo era trattenuto con altri giovanissimi ultras e dove alle domande di un altro giovanissimo ultra sul suo coinvolgimento nella morte di Raciti, risponderebbe con un cenno di assenso della testa: un movimento che sarebbe stato ripreso dall'obiettivo della microcamera.

FILMATI - Le indagini sono basate anche su immagini e foto riprese durante la guerriglia. In alcune di queste si vedrebbe il minorenne che, per evitare di essere identificato in base all'abbigliamento, scambierebbe la propria felpa con quella di un amico, indossandola poi al rovescio. Gli investigatori avrebbero anche accertato che l' ispettore sarebbe stato colpito da un oggetto metallico, che probabilmente sarebbe stato divelto dai bagni della curva Nord all'interno dello stadio Angelo Massimino. Negli interrogatori dopo il fermo, il diciassettenne aveva sempre negato di essere lui la persona che si vede in quei fotogrammi. Poi la confessione.

Credits: Corriere.it
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