da gazzetta.it
LONDRA, 30 aprile 2007 - Sono passati dieci mesi. Dieci mesi dalla notte umida di Colonia, quando a Michael Owen si piegò il ginocchio destro durante la partita tra l’Inghilterra e la Svezia al Mondiale. Molti avevano temuto che la sua carriera fosse finita. Ma la paura è finita: l'attaccante del Newcastle è sceso in campo contro il Reading nel posticipo della Premier League (1-0 per il Reading, gol di Kitson al 6' s.t.) e al 7' del primo tempo è anche tornato al gol, ma la rete gli è stato annullata perché in fuorigioco.
RICOSTRUZIONE Michael deve ringraziare un americano, deceduto prematuramente. Lo scrive il Daily Mail. Il ginocchio di Owen, 27 anni, è stato infatti ricostruito con legamenti donati dal giovane, di cui il fuoriclasse inglese non conoscerà mai l'identità. Richard Steadman, il famoso chirurgo che ha ricostruito il ginocchio di Owen è stato chiaro: "Preferisco non rivelare mai il nome di un donatore", anche se, sottolinea il quotidiano britannico, è certo si tratti di un giovane atleta.
NELLE MANI DI STEADMAN Subito dopo il suo infortunio, Owen si recò nella clinica del dottor Steadman a Vail, in Canada. Un autentico paradiso per gli atleti con problemi gravi alle ginocchia. Lunga la lista dei famosi pazienti di Steadman: da Ruud van Nistelrooy a Lothar Matthaus, da Alan Shearer a Martina Navratilova. Owen ha dichiarato che tornerà ancora più forte. Steadman è d’accordo: "I giocatori che hanno subito simili interventi possono tornare a raggiungere i massimi livelli. Ma questo non è soltanto dovuto al nuovo legamento; in realtà ciò che conta di più è la testa, perché un infortunio gravissimo come quello di Owen rende caratterialmente più forte".
Che dire, mi fa immenso piacere, spero che possa riprendersi al 100%