La Serie A rischia la bancarotta

The Next World Champion
00mercoledì 14 luglio 2010 22:45
"Drastiche iniziative sindacali", ovvero un ritardo di mezzora nel fischio d'inizio della prima giornata di serie A, domenica 29 agosto, o addirittura la serrata: è la protesta alla quale si prepara l'Aic, il sindacato dei calciatori, se la Federcalcio non interverrà sulla situazione del contratto collettivo scaduto il 30 giugno e sulle nuove norme della Lega Pro che obbligano ogni squadra a schierare due Under 21 in Prima Divisione e tre in Seconda.

Ma che la Serie A italiana sia in realtà un pozzo senza fondo e sia a rischio bancarotta è quanto si apprende da una ricerca dell'agenzia finanziaria AT Kearney, secondo cui anche la Liga spagnola e la Premier League inglese sono i campionati a rischio-crac. L'indagine, commissionata dal quotidiano El Pais, rileva che il solo campionato che produce reddito è quello tedesco, la Bundesliga, seguito dal campionato francese, che rendono rispettivamente il 2 e l'1 per cento.

Posto che i tre campionati più importanti d'Europa, quelli di Inghilterra, Spagna e Italia generano perdite e sono a rischio bancarotta, la situazione più allarmante è quella che riguarda il campionato italiano, che chiude i bilanci con un -12%. Va un po' meglio, ma comunque male, a quello spagnolo con un -7% e a quello inglese con un -5%. Lo studio ha tenuto conto delle vendite dei biglietti e dei diritti tv e il fallimento per i campionati spagnolo italiano e inglese potrebbe arrivare nel giro di due anni, Negli ultimi tre anni, la Premier League ha investito in giocatori un miliardo di euro, la Liga 600 milioni.
AtomBomb
00mercoledì 14 luglio 2010 22:56
Il calcio è l'unica cosa che non fallirà mai, né in Italia, né in Inghilterra, né in Spagna.
Perfect Insanity
00mercoledì 14 luglio 2010 22:57
Re:
AtomBomb, 14/07/2010 22.56:

Il calcio è l'unica cosa che non fallirà mai, né in Italia, né in Inghilterra, né in Spagna.




forse ne avrebbe bisogno però
AtomBomb
00mercoledì 14 luglio 2010 23:04
Re: Re:
Perfect Insanity, 14/07/2010 22.57:




forse ne avrebbe bisogno però


Dovrebbe essere trattato come qualsiasi altra azienda, perché è vero che direttamente le società impiegano poche persone, ma l'indotto che gira intorno al calcio da un sacco di lavoro.

lorenzoc1191
00mercoledì 14 luglio 2010 23:21
da totale ignorante in materia: come è possibile? la serie a cosa fa di preciso?

quello che ho sempre pensato è: riceve i soldi dell'iscrizione dalle squadre, fa i calendari, dà i soldi ad arbitri, guardalinee e designatori affinchè le partite siano regolari e li manda in giro per l'italia per raggiungere le città designate... prende i soldi dalle tv, che però poi vengono girate alle squadre... prende i soldi dalla tim... e poi?

per il resto le partite non sono "autorganizzate"? cioè, sono i club a parlare col comune per lo stadio e a pagarlo, quindi nemmeno qui c'è la spesa...

e infine: se fallisse... cosa fallirebbe? solo il nome serie a? le società sono autonome, quindi si riformerebbe un altro campionato come se nulla fosse...

la serie a non è un' azienda... o si?
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