Quindici giocatori hanno avviato la procedura nei confronti della società
Formalizzata ieri dai giocatori giallorossi la messa in mora della società. Con ciò mantenendo la parola e dopo i tentennamenti dei giorni scorsi. Ieri, quindi, quindici giocatori si sono presentati nello studio dell'avv. Eugenio Arceri, rappresentante locale dell'Associazione italiana calciatori, sottoscrivendo l'apposito modulo. I giocatori hanno giustificato la presa di posizione per tutelarsi. Da parte sua la società è stata avvertita.
Ed intanto non hanno aderito i giovani tra cui i cosiddetti figli di papà – tanto per non fare nomi Catalano, Ferrara e Santaguida, quest'ultimo figliolo dell'attuale amministratore unico, dott. Giuseppe – ed a quanto pare i tre stranieri Boyomo, Martinez e Ngrandira.
Nell'elenco dei "denuncianti" i riconfermati e qualche altro, a quanto pare a suo tempo un po' privilegiato nel contratto. La decisione, tuttavia, è stata presa dopo un accordo con la società, nel senso che, quest'ultima – con gli ormai pochi azionisti, per così dire, operanti, lo stesso Santaguida, Catalano e Ferrara, quest'ultimo nella sua qualità di rappresentante di Tribuna Gianna – avrebbe promesso che prima della scadenza dei 20 giorni previsti dalle norme federali per confermare o ritirare la messa in mora avrebbe provveduto a pagare gli stipendi di maggio e giugno 2009 (praticamente gli ultimi due mesi della scorsa stagione) ai riconfermati ed i mesi di luglio, agosto e settembre a tutti i tesserati.
Una promessa che, francamente, sa da marinaio e visto che i soci difficilmente si accolleranno l'impegno che è piuttosto corposo. Tuttavia sembra che qualche dirigente abbia ipotizzato il subentro di nuovi azionisti. Per il che i soci si starebbero adoperando. Al momento, però, pare non si stia materializzando qualche riscontro concreto. Sebbene sia augurabile il contrario.
Comunque, i dirigenti giallorossi hanno, appunto, venti giorni di tempo per adempiere al primario compito di una qualsiasi società di calcio od anche di una qualsiasi azienda, cioè corrispondere gli emolumenti ai tesserati nel primo caso ed ai dipendenti nell'altro.
Ed a proposito dell'eventuale da farsi dei responsabili dell'Effecì nel reperire un acquirente od un gruppo, ieri è intervenuto con un comunicato l'a.u. Santaguida per smentire chi, non certo noi, ha avanzato ipotesi di «presunte offerte all'acquisto del pacchetto di controllo della società» precisando che le stesse ipotesi sono false e prive di fondamento. Né lui ha dato mandato ad alcuno. Ed ogni riferimento al designato direttore generale, Vincenzo D'Ambrosio sembra puramente casuale.
Quindi l'aggiunta nella nota dello stesso amministratore unico dell'Effecì: «Si coglie l'occasione – si legge – per ribadire che il F.C. Catanzaro, Spa, nella persona del suo amministratore unico, è il solo soggetto titolato a valutare ogni ipotesi in relazione al pacchetto di controllo della società giallorossa e si invita, pertanto, a non rappresentare a soggetti diversi o a diffondere a mezzo stampa proprie futuri possibili interessi o intenzioni di investimento, visto che tali dichiarazioni non hanno altro effetto che quello di destabilizzare l'ambiente e la tifoseria tutta».
Per altro verso c'è da precisare che la squadra al completo ha confermato la disponibilità per la trasferta di Trapani. In quali condizioni fisiche, al di là di quelle psicologiche, non è dato prevedere e visto che nella settimana alcuni giocatori si sono allenati con il contagocce. Ieri, per ultimo, per lo svolgimento della partitella in famiglia, all'appello non hanno risposto Corapi, Di Meglio Morello, Ciano, Martinez, Ngrandira e Biondi, ufficialmente perché acciaccati.
Il tutto nel quadro di una situazione che più caotica non si può
gazzetta del sud