Megablast, 20/12/2010 23.44:
@Atom: A parte il fatto che chi faceva i CDS e concedeva mutui ai disoccupati non era un capitalista, il discorso è diverso.
L'intervento statale ha sempre fatto più danni che benefici, e per intervento statale non intendo il salvataggio di aziende o l'influsso di denaro per risollevare un'economia. il che è un discorso totalmente a parte.
Io sono liberista, e nel libero mercato e nella concorrenza credo sempre. Lo stato, a mio parere, deve solo mettere nelle condizioni che il libero mercato si verifichi, evitando soprusi, disfunzioni, che alterano appunto il libero mercato. La regolamentazione non è in contrasto col liberismo, l'intervento attivo sì. E l'intervento statale, ad esempio attraverso la pubblicizzazione di imprese, crea necessariamente, e senza neanche parlarne, un danno a produzione e consumatori.
Io non voglio un'economia programmata, o basata sui kolchoz o i sovchoz, ma voglio una forte regolamentazione, regole per evitare soprusi dei soggetti più forti (banche, finanziarie, imprese) sui soggetti più deboli (lavoratori, pensionati, piccoli risparmiatori); io credo nella concorrenza, perché spinge a migliorare le cose, però credo che lo Stato debba essere garante dei soggetti più deboli, della loro protezione, e appunto, fare regole, e farle rispettare, per evitare uno squilibrio, l'approccio liberista, della responsabilità personale, dello sperare che chi è forte non abusi della libertà per sottomettere i più deboli, per me è un suicidio, e i risultati di questa linea di pensiero sono sotto i nostri occhi.
Uno Stato forte che ti dice "No, questo non lo puoi fare per i seguenti motivi..." e che ti controlla e ti fa rispettare le regole, è la cosa migliore per me.
Se da una parte troppe regole ti immobilizzano, troppe poche regole espongono tutti a rischi ben noti, il problema è che ora siamo più verso la seconda cosa, che la prima.