J.B.L, 08/12/2010 22.20:
Ciao Domenico!
Sì, okay, qui ovviamente entra in gioco l'intervento del giudice, per questo prima ho parlato di interpretazione formale della norma. Ma, dal mio punto di vista, queste valutazioni rappresentano il momento successivo. Cioè, mi spiego, la norma parla di ragazzina consenziente, il giudice giustamente decide se ti tratta davvero di consenso o no. Se viene provato il consenso, interpretando la legge, il quarantenne si salva!
Ciao Angelo.
Sicuramente, il punto sta proprio nel provare il fatto che la ragazza fosse consenziente: messaggi, e-mail, social network, testimonianze altrui sono sicuramente validi strumenti probatori. Ciò su cui ponevo maggiormente l'accento è che se anche viene provato il consenso del minorenne, ci sono moltissimi altri espedienti con cui l'accusa può ricorrere contro il maggiorenne.
Indubbiamente è una fattispecie abbastanza rara (anche perché io non ricordo precisamente delle sentenze in merito, dovrei fare una piccola ricerca) e soprattutto molto sta nell'intelligenza (perché si tratta di questo, a mio avviso) del giudice che deve sostanzialmente applicare un rimando al 609-bis solo nei casi in cui questa soggezione psichica appare evidente. Quello che volevo sottolineare è che non rischierei affatto, considerando che pur non esistendo una norma che punisce un maggiorenne che compie atti sessuali con una minorenne consenziente esiste comunque la possibilità che mi venga inflitta una pena di entità, tra l'altro, non indifferente.