CUBISTA AD ALEMANNO:
"MI ASSUMA ALL'ATAC" -VIDEO
"Vado bene per l'Atac? Assumete anche me?". Munita di curriculum ("Ballo bene e sono la fidanzata di un assessore") la cubista Eva ha chiesto lavoro al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. L'iniziativa non è frutto di una reale necessità di lavorare da parte della donna, che non esita a mostrare il generoso decolleté per 'ingraziarsi' il politico. Si tratta, in realtà, di un blitz organizzato da un gruppo di giovani di Alleanza per l'Italia guidati da Luciano Nobili, portavoce romano del movimento guidato da Francesco Rutelli, all'uscita da un convegno organizzato alla Camera dei Deputati proprio dalla fondazione guidata dal Sindaco di Roma. Lo 'scherzo' vuole essere una protesta contro "il mega collocamento riservato a familiari, amici e 'cubiste' che grava sul bilancio dell'azienda di trasporto romana e sulle tasche dei contribuenti" come spiega Nobili.
I ragazzi hanno consegnato al Sindaco i loro curriculum vitae, chiedendo ad Alemanno se fosse necessario essere amici o parenti di qualche esponente della Giunta capitolina e hanno esposto un grande manifesto in cui ipotizzano una nuova denominazione per l'Atac: Alemanno Trova lavoro ad Amici e Cubiste.
"L'iniziativa di oggi (il video e le immagini sono visibili su
www.apiroma.it e su youtube) è chiaramente una provocazione - continua il portavoce - scherzosa ma fino ad un certo punto. L'intento è quello di tenere alta l'attenzione su una vicenda molto grave, un malcostume di vastissime proporzioni, se è vero che negli ultimi due anni sono state inserite nell'organico dell'Atac oltre 800 persone, senza bandi né concorsi". E conclude: "Sarebbe ora che il Sindaco rinunciasse alla sua proverbiale arroganza, la stessa con cui ci ha accolto oggi e chiedesse scusa ai tantissimi giovani laureati della Capitale che non riescono a trovare un'occupazione all'altezza delle loro capacità e che vedono per l'ennesima volta ogni principio di merito e trasparenza completamente calpestato o ai tanti ricercatori precari che protestano in queste stesse ore e che troppo spesso sono costretti a cercare fortuna altrove".