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22/11/2010 12:09 | |
E' giallo sulla morte di Stefano Siringo e Iendi Iannelli, i due trovati senza vita a Kabul, nella stanza di uno di loro, in circostanze misteriose. I due italiani potrebbero essere stati testimoni scomodi della sottrazione di milioni di euro destinati a ricostruire l'Afghanistan, e per questo potrebbero essere stati uccisi con una dose letale di eroina.
Siringo e Iendi scomparvero nel febbraio del 2006 nella capitale afghana in circostanze misteriose, come racconta il "Messaggero". I due infatti non erano tossicodipendenti. E a chiarire i contorni della vicenda sarebbero le conclusioni del professor Marcello Chiarotti, consulente del pubblico ministero Luca Palamara, che sta cercando di far luce sulle cause della morte dei due romani. Siringo e Iannelli furono trovati morti nella stanza di Iannelli il 16 febbraio di quattro anni fa.
Il gip Rosalba Liso ha ipotizzato che i due siano stati uccisi perché stavano per rivelare un furto di milioni di euro destinati a ricostruire l'Afghanistan. Siringo era un impiegato del ministero degli Esteri, Iannelli contabile dell'Ildo, un'organizzazione dell'Onu. Furono uccisi da una dose di eroina pura all'89%, ma loro non erano tossicodipendenti.
Dagli ultimi sviluppi delle indagini, sembra che i due non si siano iniettati spontaneamente l'eroina: i valori chimici rinvenuti nel corpo dei due giovani non indica un uso abituale di droghe. A confermare che questa dovrebbe essere la strada giusta ci sono parecchie testimonianze: quelle dei conoscenti, secondo cui i due non erano soliti far uso di sostanze stupefacenti, e quella del magistrato messicano, Samuel Gonzales Ruiz, che nel 2006 si trovava a Kabul, e che ha sempre sostenuto che i due giovani sapevano troppo.
(tgcom.mediaset.it) |
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22/11/2010 12:29 | |
dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io |
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