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Che merda...

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2010 21:17
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Registrato il: 02/05/2008
Non ho un c.... da fare!!!
16/11/2010 21:17
 
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Il social network più popolare d’Italia è appena sbarcato nelle sale cinematografiche (almeno con il logo) e non perde tempo per far parlare di sé. I nuovi termini mutuati dall’inglese sono ormai entrati in pianta stabile nella lingua italiana. Non ci si può girare che frasi come “non mi taggate” o “metti quelle foto su Facebook?” sono sempre più in voga.
Su Facebook (o faccia-libro, come l’aveva ribattezzato in italiano qualcuno) è possibile creare gruppi, condividere passioni e opinioni, sempre nel rispetto degli altri. Se, ad esempio, viene creato un gruppo ritenuto offensivo, dopo qualche segnalazione, gli amministratori provvedono alla cancellazione del gruppo. Almeno questa è la regola di base. Poi, come in tutte le cose (probabilmente anche il social network è stato investito da una ventata di Italian burocrazia), ci sono sempre le eccezioni. Stando ai canoni appena descritti, è un po’ di tempo ormai che su FB spopola un gruppo intitolato a Gabriele Sandri. Non alla sua memoria, bensì alla facile ironia nei suoi confronti e nei confronti della tragedia accaduta tre anni fa. Il gruppo si chiama “Ristorante Se famo du’ spaghi?” di Spaccarotella e Sandri, scimmiottando la fotografia che ritrae Gabriele con il segno del “due”. La descrizione del locale fittizio è la seguente: “ridente locale dove ogni ultrà degno di nome potrà trovare giusto ristoro, in un classico e ricercato ambiente da stadio. I tavolini sono decorati con le pietre che furono ritrovate in tasca a Gabriele dopo la sua morte, utilizzabili come porta candele. Al posto dei classici coltelli da bistecca, troverete simpatici coltelli a serramanico. Vasta esposizione di pregiate bottiglie molotov nella cantina privata. Alle pareti ed alle finestre simpatiche catene ornamentali ed ombrelli rotti. Oltre a carcasse di scooter e striscioni inneggianti la morte di Spaccarotella e giustizia per Gabbo. Per allietare la sosta, un sottofondo musicale di coretti da stadio e brani disco, mixati dallo stesso Sandri quando era ancora in vita. Inoltre, appena fuori dal ristorante, gli avventori potranno rilassarsi nel modernissimo poligono di tiro che la Società Autostrade, con un inconsueto atto di sensibilità, ha voluto intitolare allo scomparso Gabbo, invece di una fredda, inservibile e rigida targa (di rigido e freddo c'era già lui). I prezzi modici non vi faranno "prendere un colpo" all'atto di uscire dal ristorante. Specialità della casa Spaghetti Cacio e Pepe”. L’iniziativa è a dir poco macabra. I fondatori di questo gruppo si nascondono dietro nomi fittizi. Gli ip di solito sono facilmente rintracciabili, ma i tizi in questione si comportano come se non lo sapessero, o come se godessero di protezioni extra (il che è anche probabile). Insomma il loro modo di fare è da impuniti: alternano sarcasmo a battute a sfondo “satanista” (riferimenti a bigattini, cadaveri e quant’altro sono frequenti). È bene sapere che su Facebook si aggirano dei “personaggi” comunemente noti come troll. Secondo la definizione, un troll è “un personaggio che si infiltra in tutti i gruppi e le discussioni con lo scopo di dare fastidio, contestare, insultare. Più il gruppo o la discussione è lontana dai suoi interessi più si accanisce con le sue invettive. Il troll va scacciato o, se il gruppo è pubblico, va ignorato, non ottenendo lo scopo di infastidire si dissolve da sé”. Quello che dunque è stato creato si chiama Troll Group e, anziché inscriversi per insultare, gli utenti di Facebook che hanno a cuore la causa di Gabriele farebbero bene a cancellarsi dal gruppo. A quanto pare, le numerose segnalazioni che sono state avanzate agli amministratori di Facebook, ancora non sono andate a buon fine. Cosa aspettano?
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