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18/10/2010 19:24 | |
Hokuto-No-Ken, 18/10/2010 19.16:
"Ed infine per saltare di palo in frasca. Ieri ho visto Roma-Brindisi. Un paio di anni fa quando facevo ancora la Lega Adriatica e vidi per la prima volta Đedović (si legge Giedovic, come Giokovic) mi sfuggì una frase grossa, dettata sicuramente dalla mia scarsa simpatia verso il battage pubblicitario che già allora si stava facendo su Rubio. Dissi: "Questo, per me, è più forte di Rubio". Nel tempo ho sperato vivamente che nessuno se ne ricordasse, tanta era la vergogna che ne provavo, ora però non sono più proprio tanto sicuro di aver tanto bestemmiato." (cit.)
Considerando che giocava al Barca da tre anni (fu preso da Savic) e che non sono nemmeno sicuro che abbia esordito in Lega Adriatica devo dire che stavolta o è stato poco preciso o ha detto una cazzata colossale... |
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18/10/2010 19:29 | |
Cuscuta Armilla, 18/10/2010 19.24:
Considerando che giocava al Barca da tre anni (fu preso da Savic) e che non sono nemmeno sicuro che abbia esordito in Lega Adriatica devo dire che stavolta o è stato poco preciso o ha detto una cazzata colossale...
2006-07 Bosna ASA. Bosnia
2007-08 ACB. FC Barcelona. España
2008-09 LEB Plata. CB Cornellá. España
2009-10 ACB. Xacobeo Blu:Sens. España
2010-? LEGA.Lottomatica Roma. Italia
forse ha sbagliato gli anni
o forse ci ha dato di grappa...
chi può dirlo?
però i lega adriatica ci ha giocato:
http://en.basketball.doudiz.com/player/13054/Nihad-Dedovic.html
[Modificato da Hokuto-No-Ken 18/10/2010 19:30] |
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18/10/2010 19:35 | |
Però alla fine su Rubio non ha tutti i torti... |
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18/10/2010 19:38 | |
The Hoosier, 18/10/2010 19.35:
Però alla fine su Rubio non ha tutti i torti...
Bravo, bravo, ne parlavano molto bene quando lo prese Savic (il classico ragazzino ricercato da mezza Europa), ma in quanti poi si perdono?
In ogni caso a 16-17 anni temo giocasse poco o nulla (anche perché non trovo sue statistiche in lega adriatica, mentre di altri giocatori si trovano facilmente) e in più alla stessa età Rubio era già miglior giovane d'Europa.
Ha alzato troppo il gomito.
Edit: come non detto le statistiche ci sono, in ogni caso paragonarlo a quel Rubio è da pazzi, chiaramente una provocazione. [Modificato da Cuscuta Armilla 18/10/2010 19:40] |
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18/10/2010 19:42 | |
The Hoosier, 18/10/2010 19.35:
Però alla fine su Rubio non ha tutti i torti...
Testo nascosto - clicca qui Poco Gentile con Rubio
Scritto da Sergio Tavčar
Mercoledì 01 Settembre 2010 14:36
Per impegni personali (torneo di bridge) ieri non ho visto Lituania-Spagna. Occasione perfetta dunque per commentare la partita nello stile che percorre il più fulgido solco del giornalismo sportivo italiano
Cosa succede alla Spagna? Quale oscuro malanno ha colpito l'Invincible Armada di coach Scariolo? Si possono spiegare i tonfi iniziali di una delle più chiare favorite per la riconquista del titolo mondiale da far paio con quello europeo solo con l'assenza dell'immenso Pau Gasol? è opinione diffusa che un solo giocatore non possa fare le fortune di una squadra, per cui probabilmente le spiegazioni possono essere molteplici, alcune legate a fattori oggettivi, altre a fattori soggettivi. Fra i fattori oggettivi si possono annoverare sicuramente gli episodi che si verificano in ogni incontro e che potrebbero spiegare le ragioni del crollo nel terzo quarto, quando sulle ali del milanese Mačiulis i baltici hanno rimontato anche 18 punti di scarto, mentre fra i fattori soggettivi entra senza ombra di dubbio il calo della fiducia in se stessi che non può non essere avvenuto dopo la choccante sconfitta iniziale contro i ringalluzziti galletti francesi. Ora la strada per gli iberici si fa tutta in salita, in quanto non possono ambire ad una posizione superiore alla terza alla fine del girone, per cui corrono il serio rischio di schiantarsi contro la corazzata a stelle e strisce già nei quarti di finale. Certo è che comunque il tasso tecnico della squadra resta del massimo livello, per cui siamo certi che il coach Scariolo riuscirà a trovare il bandolo della matassa ed a serrare le fila della sua truppa che certamente non può aver di punto in bianco dimenticato di come si gioca a basket.
Vi piace? Potrei andare avanti per ore nel non dire assolutamente niente. è stato così, tanto per divertirmi, perchè non pensiate che non sia capace di scrivere secondo i dettami consueti che vigono nel nostro mondo. (Per proseguire clicca sotto su "leggi tutto")
Tornando per un momentino seri vorrei solo mettere a fuoco una cosa, prendendo spunto proprio dalla Spagna e dal suo bambino prodigio Ricky Rubio. Ora che io sia intimamente convinto che Rubio non sia per nulla quel fenomeno che tutti si ostinano a considerare (tanto per dire dov'era nel finale della partita contro la Francia – quella sì l'ho vista – quando serviva una leadership? Tornando al discorso di ieri, non essendo un tiratore mortifero non sembra neanche un leader ragionatore, per cui sì è forte, ma è in grado di vincere lui una partita trascinando la squadra? I giocatori di basket si dividono fra campioni e buoni giocatori solo con questo unico criterio) è tutto sommato insignificante, la cosa che continua a disturbarmi è che venga sempre e ancora etichettato come bambino prodigio a 20 anni (va bè, ancora da compiere, però in sostanza il discorso non cambia). Prospettiva storica: alla sua stessa età Dražen Petrović, alla prima uscita in Coppa Campioni ne segnò 45 a Milano, continuando con bottini esorbitanti fino alla fine, non solo, ma la Coppa Campioni poi anche la vinse nella finale contro il Real. Lo stesso Dražen a 17 anni e mezzo quasi da solo vinse la Coppa Korač nella finale di Padova contro il Limoges. Volete rinfrescarvi la memoria e ricordare l'età dei componenti del quintetto della Jugoslavia che vinse l'argento olimpico a Seul? Petrović (nonnetto) 24, Paspalj 21 e mezzo, Zdovc 21 e mezzo, Radja 21, Divac 20 e mezzo, Kukoč 20 da compiere. Controllate i dati personali se pensate che esagero. Un anno dopo questi stessi giocatori triturarono tutti agli Europei di Zagabria. Rimanendo in Italia, ricordate l'età di Nando Gentile quando giocò una fenomenale finale di Coppa Coppe proprio contro Dražen perdendola ai supplementari? 22.
Supercampioni? Ovvio. Per cui è con questi che bisogna paragonare Rubio, non con la marea di sfigati che infesta i parquet europei. Dai 18 anni in su tutto quello che si acquisisce è esperienza e, col duro lavoro, si riescono a limare ed anche ad eliminare carenze tecniche. La testa, il talento, il cuore, le attitudini mentali però ci sono o non ci sono. Non verranno mai con l'allenamento. Per cui smettiamola una buona volta di considerare Rubio un giovane prodigio perdonandogli vaccate disumane con la scusa che, poverino, è tanto giovane e deve farsi. Secondo me tutto quel che deve farsi è una buona iniezione di bromuro fosforato.
Nota di servizio per finire. Sono felicissimo di rispondere alle vostre domande, però allora mandatemele direttamente via e-mail senza inserirle nei commenti che, appunto, uno desidera siano commenti e non domande. Appena avrò un po' di tempo (come avete visto la velocità di scrittura non mi difetta) sarò lietissimo di rispondere.
Giocatori con-vincenti
Scritto da Sergio Tavčar
Giovedì 09 Settembre 2010 15:45
È una sensazione quasi onirica quella di aprire un sito, leggere con grande interesse i commenti e poi rendersi conto che in effetti la gente sta commentando quanto tu stesso avevi scritto. Mai provata prima. Nel senso che vorrei partecipare alla discussione salvo poi realizzare che in tal caso commenterei i commenti a me stesso. Ma io partecipo lo stesso ed in merito all'interessantissima ultima disputa sul basket sempre più diviso fra americano ed europeo, sui giocatori veramente vincenti eccetera vorrei aggiungere un altro spunto di riflessione. Il mio metodo per giudicare un giocatore a posteriori è in primis molto semplice e brutale: quanti titoli ha vinto? Nessuno? Non è stato un vincente per definizione della parola stessa. In secundis: che fine hanno fatto i giocatori che giocavano con lui? Dopo (o prima) erano più o meno forti (o considerati tali) rispetto al tempo in cui giostravano con lui in squadra? Quanto era forte Parish prima di giocare con Bird? Quanto era forte Worthy dopo aver giocato con Magic? Quanto era forte Pippen dopo aver giocato con Jordan? Fatevi un'analisi di questo tipo, voi che sembrate enciclopedici e sappiatemelo dire.
Tornando all'attualità sono veramente contento di non aver scritto nulla sulla rullata inflitta dalla Slovenia all'Australia perchè ora dovrei fare lo stesso su quella subita ieri dai turchi. Archiviamo. Dico solo un paio di cose: la Slovenia era veramente convinta di potercela fare e quando ha visto che era lontana per manifesta inferiorità ha sbracato. Tanjević, da vecchia volpe, ha magnificato la sua zonetta 2-1-2 inducendo lo staff tecnico sloveno a sprecare tre giorni per trovare il modo di attaccarla (trovato benissimo: nelle due occasioni in cui la Turchia è andata a zona un semplice alto-basso fra centri ha portato due volte Brezec a segnare indisturbato – comunque per scoprire che la zona si attacca in questo modo non ci volevano tre giorni, bastava un manuale del 1950) dimenticando clamorosamente di preparare tutto il resto, difesa per prima cosa. (Per continuare clicca su "leggi tutto")
Terzo e più importante: sfido chiunque a giocare contro una squadra che segna 8 su 11 da tre nel primo tempo (anzi, nei primi 14 minuti) con 6, diconsi 6, giocatori diversi, fra questi Onan, uno che chiunque battezzerebbe per primo, 2 su 2. E poi venitemi a dire che le partite si vincono in difesa. Ma fatemi il piacere! Certo che si possono, ripeto, possono vincere in difesa, ma se l'attacco funziona come ieri quello turco, si vincono sicuramente, matematicamente, inesorabilmente, implacabilmente, al 100%.
Ed infine, prima che venga approvata la famosa legge-bavaglio, vorrei pubblicare qui la registrazione di una segretissima conversazione avvenuta il primo di questo mese nella redazione del capo dei programmi sportivi della nostra emittente Roberto Siljan. 44 anni, ex (ma lui non se ne rende conto ancora) eccellente giocatore di basket, una volta arrivato in TV si trovò la strada per commentare il suo sport sbarrata da un vecchio trombone, per cui dovette ripiegare sul calcio (nonchè hockey, pallavolo...) Ciò non toglie che la sua conoscenza del basket sia esaustiva.
Dalla prima parte della registrazione, qui omessa, si evince che Roberto (d'ora in poi R.) sta leggendo la bozza del post di Sergio Tavčar (d'ora in poi S.) poi uscito col titolo di "Poco Gentile con Rubio".
Ed ecco la registrazione con l'avvertenza che il testo è tradotto in italiano dal dialetto istro-triestino nel quale si è svolto.
R.: Sergio, mi meraviglio di te. Paragonare Rubio con Dražen è una bestemmia.
S.: Robi, sai benissimo che non potrei essere più d'accordo. Però era giusto per far capire. Ti faccio una domanda: chi è più forte fra Teodosić e Rubio?
R. (con voce alterata): Sergio, ma per chi mi prendi? Perchè mi offendi? Ma che domanda è?
S.: Robi, e se ti dicessi che, fatta questa stessa domanda agli addetti ai lavori in Italia, mi avrebbero tutti guardato come si guarda un idiota e mi avrebbero risposto che i due non si possono paragonare, perchè, sì, Teodosić è forte, ma il campione è Rubio?
R.: Non è possibile.
S.: Sì che è possibile, anzi è certo, te lo garantisco.
R.: Allora veramente non capiscono un (incomprensibile).
S.: Esatto.
R.: Non pensavo che il basket italiano fosse tanto nella (incomprensibile).
S.: Eppure è così.
Fine della registrazione. Garantito e confermato che il colloquio (più che realmente avvenuto) si è svolto con questo testuale dialogo.
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| | | ONLINE | Post: 12.167 | Registrato il: 22/03/2008 | Mi fanno male le dita | |
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18/10/2010 19:53 | |
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| | | OFFLINE | Post: 75 | Registrato il: 17/10/2009 | Jobber | |
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24/10/2010 12:05 | |
Sassari batte caserta 92-87 dopo una partita giocata al filo di lana. Diener immarcabile nell'ultimo quarto |
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| | | OFFLINE | Post: 2.512 | Registrato il: 10/07/2009 | TW World Champion | |
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24/10/2010 12:12 | |
Travis Diener veramente bene, c'è da dire che la difesa di Caserta non è delle più probanti |
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| | | OFFLINE | Post: 2.513 | Registrato il: 10/07/2009 | TW World Champion | |
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24/10/2010 13:27 | |
A sorpresa Brindisi batte Bologna, nonostante un Monroe che tra pochi giorni sarà operato al ginocchio e ne avrà per due mesi
Ottimo Diawara |
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| | | OFFLINE | Post: 1.715 | Registrato il: 03/07/2007 | IC Champion | |
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24/10/2010 13:35 | |
Giovani a parole
Scritto da Sergio Tavčar
Mercoledì 20 Ottobre 2010 17:31
Ancora un intervento per inserirmi nella sequenza di commenti, per fare alcune precisazioni e considerazioni ed alimentare ovviamente la discussione che soprattutto su questo ultimo post sta indulgendo su temi che mi sono cari.
Medie di tiro: che, come dicono gli americani, ci siano le bugie, le grandi bugie ed infine le statistiche me ne resi conto da giovincello quando mi sconvolse la notizia che il miglior realizzatore dal campo nell'ABA prima e poi nell'NBA era Artis Gilmore, uno che infatti tirava solo in schiacciata perchè da oltre i due centimetri non la metteva mai. E il bello è che con queste scelte di tiro aveva il 65%! La domanda è: come faceva a sbagliare il 35% delle schiacciate? (qualsiasi bipede avrebbe segnato...). Da quel momento in poi ho assolutamente smesso di guardare le statistiche, tanto meno quelle del tiro (se non dei liberi che loro sì sono un indice vero – se poi volete sapere quali sono ancora le statistiche per me parzialmente significative, sono i rimbalzi in attacco e le palle perse).
Sulla carriera spagnola di Đedović: sia Lorbek a Malaga che Dragić col Tau hanno avuto un primo anno in Spagna catastrofico, salvo poi, come sappiamo, esplodere tutti e due una volta ritornati il primo in Italia (Benetton, Roma), il secondo all'Olimpija. Il che per me vuol dire che in Spagna per un talento giovane straniero (normale, loro ne hanno tanti di propri) emergere è estremamente difficile, per cui il dato secondo me non fa testo.
Intermezzo: sono perfettamente d'accordo che Iguodala non c'entrava la classica mazza con la partita di Kleiza che se l'è fatta sotto in modo dissenterico. Non è certo merito di Iguodala se Kleiza ha spadellato una marea di tiri in perfetta solitudine. (Per continuare a leggere clicca sotto su "leggi tutto")
Ed infine sui giovani. E qui siamo al vero punto del problema che si può affrontare da diversi punti di vista. Generale: giorni fa ho sentito per radio il mister del Palermo Delio Rossi dire che in Italia è difficile far crescere i giovani perchè essendo giovani sono naturalmente soggetti ad alti e bassi, cosa questa che porta magari gente osannata la domenica prima ad essere stroncata senza appello la domenica dopo. Verissimo e da sottolineare con l'evidenziatore. Aggiungo io che ovviamente la gran parte della colpa è della stampa che per far audience pompa senza ritegno prospetti appena in boccio salvo poi meravigliarsi perchè magari un giorno giocano male e con estrema superficialità dire che sono dei brocchi che fra l'altro non vivono una vita da sportivi (Balotelli?).
Più nello specifico passando al basket. L'Italia è uno strano Paese dove, come diceva Vince Lombardi, vincere non è la cosa più importante, è tutto. Per storia, cultura e mentalità in Italia l'unica cosa che conta è il risultato da ottenere subito. In tutti i campi, in tutti gli sport. Il basket è uno sport che non vive di particolare salute economica, per cui la massima parte dei coach è sul giro d'aria, cosa che li porta a voler a tutti i costi fare risultato per mantenere la seggiola. I Presidenti non hanno pazienza e, per quanto parlino di un progetto a lungo termine, ai primi moti dell'inquieta piazza corrono ai cosiddetti ripari prendendo giocatori a vanvera (con i procuratori che lucrano a man salva) che scombinano anche quel poco di equilibrio che si era venuto a creare. Ed i primi ad andare in panca sono ovviamente i virgulti su cui si era giurato di puntare.
Ed infine nel dettaglio. La differenza fra l'Italia e la vecchia Jugoslavia, tanto sottolineata dai miei fedeli commentatori, è estremamente semplice. Uno dei primi insegnamenti che ebbi andando ai corsi di coach in Slovenia (allora in tutto e per tutto ancora jugo) fu, in merito alla selezione dei giocatori di una squadra, l'individuazione del talento da coltivare. Dicevano i coach: "Bisogna avere coraggio delle proprie opinioni: se si reputa uno forte bisogna farlo giocare anche nettamente al di là dei suoi meriti contingenti. Se si investe in un talento in cui si crede, bisogna farlo fino in fondo." Questo vuol dire anche fargli fare minuti importanti di responsabilità quando la partita è ancora in bilico, cazziarlo in modo immane se nel momento chiave ha rinunciato ad un tiro aperto per dare la palla ad un compagno più esperto e di converso rincuorarlo se il tiro in questione l'ha preso, ma l'ha sbagliato. L'importante è di prendersi i tiri quando servono: con l'esperienza e la fiducia di coach e compagni prima o poi entreranno. Petrović era il leader assoluto del Šibenka a 17 anni. Pochi sanno che alla stessa età il citato Divac era leader assoluto nello Sloga Kraljevo, per andare ai tempi che furono Giergia prese in mano lo Zadar quando di anni ne aveva 18 eccetera. Riassumendo: se uno è futuribile gioca nettamente di più di quanto meriti al momento. E, guarda caso in Italia un Boša Tanjević ha tirato su giocatori come Gentile, lanciato in prima squadra a Caserta a 16 anni, ha fatto esplodere Gregor Fučka, dai e dai ha fatto giocatori di basket De Pol e Cantarello, ha fatto esordire da straniero in campionato a 18 anni Dejan Bodiroga. Certo, bisogna avere i marroni al titanio. Forse qui casca l'asino. Quanti coach in Italia ce li hanno?
Ed infine. Ho la fortuna di essere in questo momento vicino alla Falconstar di Monfalcone e sto vivendo in diretta e dal dentro la vicenda di un indiscutibile straordinario talento quale Francesco Candussi. Il ragazzo ha 16 anni ed è seguito già da adesso da una miriade di gente che, come Paperone, ha i dollari negli occhi pensando a quanto potrà guadagnarci. Corre dunque seriamente il rischio di montarsi la testa già adesso che è bambino con conseguenze future facilmente immaginabili, nel senso che ne abbiamo vive testimonianze per esempio nella carriera di Belinelli, Bargnani e Gallinari, per non fare nomi (un altro bruciato giovane che faticosamente tentano di rimettere in carreggiata? Per esempio Datome?). Per fortuna il ragazzo ha alle spalle una famiglia con i fiocchi e con la testa saldamente ancorata sulle spalle, frequenta con ottimo successo un liceo esclusivo a Udine, insomma dà l'impressione, anche perchè la famiglia ha fatto la scelta più opportuna facendogli fare le prime esperienze fra i grandi nel campionato giusto e nella squadra di casa con un allenatore che ha tutto il tempo di svezzare i giovani, perchè l'ambiente è sanissimo e non gli crea inutili pressioni, di aver intrapreso la strada maestra verso un futuro (ancora però molto, ma molto lontano, questo dovrebbero ricordarlo tutti, ma proprio tutti!) da campione come si merita. Per uno così però quanti ce ne sono in Italia che abboccano alla prima lusinga di sirene interessate finendo poi nell'anonimato di frustranti campionati semiprofessionistici minori, senza arte né parte nella vita da grandi?
primo commento all'articolo (concordo con chi ha scritto)
I giovani in Italia giocano nei campionati under19 fino a 20 anni, per cercare più che migliorare di vincere dei campionati che alla fine servono solo a far cassa per le squadre al fine di attirare altri giovani. Dalle altre parti a 16 anni se il talento si intravede si va in prima squadra a sbattersi contro gente che sa di mille trucchi. Da quanto in Italia non gioca (che non vuol dire essere nella rosa per far conto a 6 come da regolamento) un italiano? In Spagna, campionato più ricco dell'italico e quindi presumibilmente più conservatore, la gente di talento a 16 anni va coi buoni e inizia a giocare, i Gasol, Rudy Fernandez, Rubio, Simenon a Valencia, Franch a Badalona, Freire e Lima a Malaga (tutte squadre di alto livello fra l'altro) . Che le giovanili finiscano per essere un male? [Modificato da Hokuto-No-Ken 24/10/2010 13:37] |
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24/10/2010 14:27 | |
Hokuto-No-Ken, 24/10/2010 13.35:
I giovani in Italia giocano nei campionati under19 fino a 20 anni, per cercare più che migliorare di vincere dei campionati che alla fine servono solo a far cassa per le squadre al fine di attirare altri giovani. Dalle altre parti a 16 anni se il talento si intravede si va in prima squadra a sbattersi contro gente che sa di mille trucchi. Da quanto in Italia non gioca (che non vuol dire essere nella rosa per far conto a 6 come da regolamento) un italiano? In Spagna, campionato più ricco dell'italico e quindi presumibilmente più conservatore, la gente di talento a 16 anni va coi buoni e inizia a giocare, i Gasol, Rudy Fernandez, Rubio, Simenon a Valencia, Franch a Badalona, Freire e Lima a Malaga (tutte squadre di alto livello fra l'altro) . Che le giovanili finiscano per essere un male?
Succedeva e succede pure in Italia, ancora oggi. Il problema è che i giovani di oggi sono più scarsi dei Myers, Gentile, Belinelli, Bargnani, Gallinari, Marzorati, Abbio (e potrei continuare all'infinito) che a 17-18-19 anni avevano già le capacità per sopportare qualche minuto in A. Oggi i vari Moraschini, Rullo e Renzi non sono ancora pronti per reggere la massima categoria, c'è poco da fare.
La Spagna semplicemente sta attraversando un periodo d'oro, periodo che è capitato in passato a noi, alla Francia, ma pure alla Yugoslavia (perché Djordjevic, Danilovic, Bodiroga, Kukoc, Divac e compagnia non li rivedremo mai più insieme).
Il problema vero sono i settori giovanili e al fatto, come dici te, che si punta a vincere un campionato under19 magari con difese a zona o stili di gioco che compromettano la crescita individuale.
PS Ora con la riforma dei tesseramenti si spera che vengano fatte giovanili in ottica di prima squadra [Modificato da Cuscuta Armilla 24/10/2010 14:27] |
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24/10/2010 14:33 | |
Comunque se nessuna squadra d'europa di media-alta classifica ha pensato a Diawara siamo davvero alla frutta... non è e non sarà mai un fenomeno, ma un giocatore del genere (comunitario) in una squadra che lotta per salvarsi non si può vedere. |
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| | | OFFLINE | Post: 2.518 | Registrato il: 10/07/2009 | TW World Champion | |
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24/10/2010 18:21 | |
A proposito della difesa di Siena, in 6 minuti di gioco ha concesso a Montegranaro la bellezza di tre tiri, nessuno dei quali entrato |
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| | | OFFLINE | Post: 4.027 | Registrato il: 25/04/2009 | TW World Champion | |
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24/10/2010 19:55 | |
The Hoosier, 24/10/2010 18:21:
A proposito della difesa di Siena, in 6 minuti di gioco ha concesso a Montegranaro la bellezza di tre tiri, nessuno dei quali entrato
E hanno perso Hawkins, che sull'uomo è asfissiante.
Proprio un imprevedibile cambio di mentalità. |
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| | | OFFLINE | Post: 7.961 | Registrato il: 12/11/2009 | Non ho un c.... da fare!!! | |
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24/10/2010 20:04 | |
ho visto Milano e devo dire che questi qua sono abbastanza forti da far passar ein secondo piano il fattore Bucchi.
Maciulis illegale... |
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